capitolo 20

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Sono già a lavoro, praticamente non ho chiuso occhio, perché poi quando sono tornata in camera ci ho messo un po' a prendere sonno, continuavo a ripensare alla cena, alle mani di Ignazio, al ballo, alla bocca di Ignazio, alle risate, agli occhi di Ignazio. Soprattutto agli occhi di Ignazio e a tutto il corpo che li contiene... ho dormito sì e no 3 ore e mi sono addormentata mentre continuavo a far scorrere tra le mani la catenina e il ciondolo a forma di cagnolino che lui mi ha regalato.

Comunque adesso sono qui alla reception ed ho indossato un paio di occhiali da sole dando la colpa ad una strana fotosensibilità. La realtà è che ho due borse sotto gli occhi da far impallidire Louis Vuitton.

Ho chiesto ad una delle mie più fidate collaboratrici di occuparsi personalmente della stanza di Ignazio. So per certo che tutto quello che vedrà e le conclusioni che ne trarrà, resteranno un tacito segreto tra noi.

Mi trovo sotto mano il registro delle prenotazioni, dalla prima rapida occhiata noto qualcosa che non mi torna. Le stanze prenotate da tutto lo staff de Il volo sono superiori di qualche unità a quelle effettivamente occupate. Mi sembra una stranezza, così ricontrollo ed effettivamente emerge questa differenza.

"Buongiorno Mary!" mi sento chiamare, alzo gli occhi e vedo Piero che mi passa davanti salutandomi anche con la mano ma senza dar segno di soffermarsi

"Piero scusa!" gli urlo quasi per farlo fermare, lui si arresta e si avvicina al bancone

"Buongiorno anche a te innanzitutto, avrei bisogno di un chiarimento..." continuo rivolta a lui

"dimmi pure Mary, se posso aiutarti!"

"ecco, ho controllato i miei fogli e c'è una discrepanza tra le stanze da voi prenotate e quelle effettivamente occupate..." dico io

"ah sì Mary, le nostre famiglie ci raggiungeranno con un giorno di ritardo sulla tabella di marcia, arriveranno in giornata..."

tolgo gli occhiali per guardarlo nelle pupille incurante dell'aspetto che posso avere

"e sì, ma non ti preoccupare, le stanze che abbiamo prenotato le pagheremo anche se non sono state occupate!" tenta di rassicurarmi lui

"Piero, non è per questo che ti ho chiesto delucidazioni, figurati" dico quasi impaziente. Davvero crede sia un problema di soldi il mio? "ma quindi arrivano i tuoi genitori?" continuo incerta

"sì, ma anche quelli di Gianluca e Ignazio ovviamente" mi risponde

"certo. Ovviamente..." dico quasi come un'automa

"mary, devo dedurre che Ignazio non te ne abbia parlato?"

mi passo una mano sul volto e rispondo: "no Piero, il tuo amico ha sorvolato sull'argomento ieri"

"oh Mary, sarà stato impegnato a far qualcosa che lo ha distratto e se ne sarà dimenticato!" mi stuzzica lui con un'aria da screanzato

lo fulmino con lo sguardo e, buttando ogni remora alle ortiche, gli dico: "senti Piero, tu ancora sei sul libro nero! Potrei farti sparire e riuscire a farlo sembrare un incidente. Nessuno potrebbe mai collegare la cosa a me. E non sto scherzando!"

Lui si allontana dal bancone e lo sento sghignazzare. Prima o poi gliela farò pagare, ma ora non è Piero Barone la mia priorità.

Afferro il cellulare ed invio un messaggio ad Ignazio: "Quando avevi intenzione di informarmi che la tua famiglia sarebbe venuta per il concerto, per di più nel mio albergo?"

la sua risposta arriva rapida: "Comunque buongiorno anche a te tesoro! Sai, ieri avevo altro per la testa che non fosse la mia famiglia. Scusa! Ma poi che problema c'è?"

"Scommettiamo Che Mi Ami?"{IB}Kde žijí příběhy. Začni objevovat