capitolo 21

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Il sound check è finito ormai. Mentre i ragazzi scendevano dal palco per dirigersi alle macchine che li avrebbero riportati all'albergo, ho dovuto, in almeno un paio di occasioni, farmi violenza per non cavare gli occhi a qualche ochetta giuliva che, con la scusa di un selfie o di un autografo, si è abbarbicata al collo di Ignazio come fosse l'ultimo uomo rimasto sulla faccia della terra. Temo dovrò farci l'abitudine se questa cosa andrà avanti. Ma ci si può mai abituare a scene del genere? Ne dubito.
Nella hall saluto i ragazzi con l'intento di salire in camera mia per una doccia e per prepararmi per stasera, ma Ignazio, con falsa indifferenza, si intrufola nell'ascensore con me. Ormai questa scatoletta pare essere diventata una sorta di nido d'amore per noi...

"Sono contento tu abbia deciso di venire alle prove" mi sussurra al termine di un lungo bacio
"Non ti montare la testa, semplicemente mi stavo annoiando qui in albergo!"
Lui scuote leggermente la testa sorridendo
"Allora Mary, ci vediamo tra circa un paio d'ore nella hall, ok? Cerca di non fare tardi. Ah! una cosa" mi dice mentre apre un po' i lembi del mio cappotto che avevo sbottonato in precedenza "me ne sono accorto che hai messo su la camicia del nostro primo incontro"
mi tira a se e mi bacia ancora, stavolta con più passione. E io ricambio con la stessa intensità. Poi a malincuore ci separiamo per dirigerci ognuno nella propria stanza.
"A dopo" mi dice lasciandomi un bacio sulle labbra. "A dopo" rispondo in un sussurro
Ammetto che mi sento emozionata come una ragazzina con la sua prima cotta, mi preparo con particolare cura e, alla faccia di Ignazio, sono pronta perfino con largo anticipo.

Poi piano piano vedo arrivare alla spicciolata tutti quelli dello staff e i ragazzi che, con mio sommo orrore, noto sono accompagnati dalle rispettive famiglie. A quale velocità può battere un cuore senza riportarne conseguenze permanenti? Non lo so, ma credo di averla superata di un bel po'...

Ignazio mi vede e mi sorride, poi si volta verso la sua famiglia, gli borbotta qualcosa e poi mi indica. No. No. NO! Non doveva andare così! E la storia del "è prematuro parlarne ai miei" che fine ha fatto? Ania dove caspiterina sei quando ho bisogno di qualcuno che crei un diversivo per consentirmi una fuga in grande stile?

Troppo tardi, mi ritrovo l'allegra famigliola interamente schierata davanti a me.

"Mary" dice Ignazio con un'aria divertita che vorrei lavar via dalla sua faccia con un'onda energetica "volevo presentarle i miei genitori e mia sorella"

Sono furente, giuro che lo prenderei a mazzate in questo istante. Appena ne avrò l'occasione lo decapiterò e esporrò il macabro trofeo in una teca nel mio ufficio. Fosse l'ultima cosa che faccio!

Provo a sorridere in maniera naturale, ma non credo mi stia venendo benissimo, perché Ignazio sta praticamente compiendo uno sforzo sovrumano per contenersi, lo vedo. Pensi di mettermi in difficoltà piccolo insolente, mostriciattolo, mariuolo che non sei altro. Mo' ti faccio vedere io chi è Mary De Blasio!

Distendo finalmente il viso in un sorriso degno di questo nome e allungo la mano verso la madre di Ignazio

"Piacere signora, io sono Mary De Blasio, la direttrice dell'hotel. Siamo onorati di avervi come nostri ospiti. Spero vi stiate trovando bene, e a proposito, non esitate a rivolgervi direttamente a me per qualunque necessità abbiate!"

"la ringrazio Mary, lei è molto gentile. Io sono Caterina" mi dice lei cordiale "questo è mio marito Vito e lei è la sorella di Ignazio, Nina"

Stringo le mani anche a loro. A Vito che ha un espressione quasi dura e che devo ammettere mi mette in soggezione, ma quando si presenta, la sua voce è tranquilla e quasi tenera, e gli occhi sono luminosi e dolci come quelli del figlio. A Nina, che mi guarda in modo strano. Ho notato che mi ha fatto una specie di radiografia e mi pare che abbia soppesato ogni mia singola parola, ogni mio più piccolo movimento.

"Scommettiamo Che Mi Ami?"{IB}Where stories live. Discover now