22.Chloe

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" Wow! " esclamò Jacob. Io sorrisi, ero felice di piacergli, eppure non mi sentivo mai abbastanza. " Bene, vi lascio un po' da soli, vado a comprare del Sushi vi va? " disse Sarah. " Per me è okay, per te? " mi chiese Jacob, " Io amo il sushi, davvero, ma forse sarebbe meglio tornare a casa, i miei... " " Tranquilla li ho chiamati io. " intervenne lui, " Oh, okay. " intanto Sarah aprì la porta e ci salutò. Mi sedetti sul divano di fianco a lui e alzai lo sguardo al soffitto sospirando. " Che hai? " mi chiese Jacob accarezzandomi una gamba. " Erin... non mi ha ancora chiamata. " gli dissi, lo sentii delglutire mi circondò le spalle e mi diede un bacio sulla guancia, poi si alzò. " Vedrai, che con il tempo, lo perdonerà, è soltanto arrabbiata, ha bisogno di riflettere. " disse avvicinandosi al frigorifero, " Spero sia così. ". " Vuoi? " mi chiese, " Cos'è? " " Roba buona. " feci spallucce ed annuii. Mi offrì il bicchiere  e bevvi un sorso. " Che schifo!!! " dissi sputandolo, " Tu fai schifo. " disse lui ridendo, gli diedi un pugno sul petto, e urlai: " Ahi! Ma sei fatto di cemento?! " lui rise ancora più forte, e dovetti mettermi a cavalcioni su di lui e baciarlo, per farlo stare zitto. " L' hai fatto solo per zittirmi. " " Può darsi. " dissi, e mi fece la linguaccia.

Mentre stavamo guardando uno stupido reality show, mi venne di chiedergli di Sarah. " È qui per passare con voi il Natale? "  " Chi? " chiese guardando lo schermo del televisore, " Tua sorella. " a quel punto mi guardò e si sistemò meglio. " È più complicato di così... non la vedevo da anni, si era trasferita dopo la morte di papà, e non si era più fatta sentire. È qui perchè il suo fidanzato è uscito fuori di testa, e perchè ha capito di aver sbagliato abbandonando Portland. " " Ed ora cosa farà? " " Credo abbia intenzione di trovare casa e lavoro qui. Per il lavoro potrebbe lavorare con me all' Lounge, e dopo aver guadagnato un po' di soldi, potrebbe affittare una casa. " disse, " Mi fa piacere che abbiate risolto. " " Ieri sera ci hai sentito, giusto? " mi chiese, " Si. " dissi, e riprendemmo a guardare la TV. Dopo un ora tornò Sarah.

" Ehilà! Eccomi, ho una buona notizia per voi, e non è il Sushi. " ci alzammo entrambi in piedi, con le braccia incrociate, pronti ad ascoltare. " Passerete il Natale a Boston! Ho parlato con Eric, e anche lui si è trasferito altrove, quindi la casa è libera, e vi aspetta! " ero meravigliata di quanta forza avesse quella 26enne. Era felice, nonostante quello che le fosse successo. Ero entusiasta di quello che aveva appena detto, eppure preferii aspettare l' opinione di Jacob, che sembrava un po' perplesso. " Allora? " chiese Sarah a suo fratello. " Okay. " disse semplicemente, poi si girò verso di me per sorridermi e mi tirò a sé. " Bene, ecco i vostri biglietti, sono per domani mattina! " " Domani mattina?! " esclamammo io e Jacob all' unisono. " Svegliaaaa! È per farvi passare li' il Natale! Tranquilli, vi aiuterò io ad organizzare il tutto. " disse, e si mise le mani ai fianchi, come fosse una supereroina. Un po' lo ricordava. Guardai Jacob, e sembrava pensieroso quanto me. Era una decisione abbastanza azzardata, ma non avevamo nulla da perdere. Eravamo comunque, ancora in silenzio. " È il minimo che possa fare per essere stata assente per tutti questi anni. " disse a Jacob. Lui si girò verso di me, come per avere risposta, ed io facendo spallucce, acconsentii sorridendo. " Okay, dovremmo preparare le valigie. " disse lui, " Siiiiii!!! " urlò Sarah applaudendo e saltellando come una bambina. " Dovrò avvertire i miei genitori. " dissi, era la cosa che più mi spaventava. " Okay, il telefono è lì. " mi disse Sarah. Composi il numero, mi tremava la mano. " Pronto? " mia madre, " Hey mamma, sono Chloe, dovrei chiedervi una cosa... a te e a papà. " " Oh... aspetta che metto il vivavoce. Okay, ci siamo. " " Vedete... la sorella di Jacob, ci ha offerto un viaggio per Boston, prima lei aveva una casa lì, ed è disposta a prestarcela, per passare il Natale... " dissi diretta, " Oh Chloe... ma... per quando? " chiese mio padre, " È per domani mattina... " " Margareth secondo te?" chiese a mia madre, " Non saprei... " " Cara puoi passarci Jacob? " chiese papà, " Mh, si un attimo. " " Ti vogliono a telefono " mimai a Jacob, lui si avvcinò e prese la cornetta. " Buongiorno. " disse, " Ciao Jacob, devi prometterci una cosa. " disse sempre mio padre, " Certo. " " Dovrai prendertene cura, ti sto affidando la mia unica figlia. " disse mia madre, " È in buone mani, davvero. " " Ci fidiamo di te. " disse papà, " Grazie mille George. " fine della telefonata. Guardai Jacob, sorrideva, corsi verso di lui e ci abbracciammo, poi, Sarah tossì e disse: " Scusate, mi dispiace interrompere, ma la sottoscritta e la mia futura cognata dovremmo andare. " sorrisi e mi staccai da Jacob. " Okay, andiamo. "

Bussai alla porta di casa, e mi aprì mia madre. " Ciao Chloe, piacere... " " Sarah. " " Molto piacere Sarah, grazie mille per quello che stai facendo per loro. " lei si limitò a sorriderle, ed entrammo in casa, per raggiungere la mia camera. " Bella! " disse Sarah guardandosi intorno. " Qui c'è il mio armadio. " dissi, e lo aprii, poi presi la mia solita valigia, e aprii anche quella. " Allora..." disse perlustrando i cassetti. " Anche a Boston fa freddo, quindi ti consiglio questi cardigan. Anche questi jeans vanno bene. " disse inserendo gli abiti nella valigia. " Starai via solo per alcuni giorni, quindi prendi questi due maglioni e quest' altro jeans e sei apposto. " e inserì anche quelli. " Però stavo pensando... a Natale andrete a cena fuori, no? Quindi ci vuole un bel vestito... QUESTO! È MAGNIFICO! " e cacciò fuori un abito di lana blu scuro, molto attillato, semplice, ma davvero molto carino, non ricordavo neppure di averlo. " Okay, mancano le scarpe. " disse Sarah, e si alzò da terra per raggiungere la scarpiera. " Questi anfibi vanno benissimo, prendi anche queste decolletè per il vestito. " " Che ne dici di prendere anche questi scaldamuscoli? " le chiesi, " Sisi, portali. " inserii tutto nella valigia, compreso il beauty case. Avendo chiuso la valigia per bene, mi avvicinai a Sarah e la abbracciai. " Grazie. " le dissi, " Per me è un piacere. "

Salutammo i miei genitori, e tornammo da Jacob. Anche lui aveva preparato la sua valigia.

Erano le 17:00, così ci sedemmo tutti sul divano, e Sarah incominciò a parlarci della città, ci diede tutte le informazioni, e la cartina. Eravamo pronti, ed io non vedevo l'ora di addormentarmi, e di svegliarmi, il giorno dopo, per andare all' aeroporto.

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