9. Chloe

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" He- e- ey" dissi, confusa. " Volevo chiederti se ti andava di andare a mangiare qualcosa assieme" disse lui sorridendo, ancora non capivo, così gli chiesi: " Ma... ci conosciamo?" " Scherzi? Piccola... " rabbrividii al suono di quella parola, " Non ricordi? Abbiamo ballato tutta la serata, e..." non finii la frase e osservò il mio collo. Era stato lui... io, Chloe Mahone avevo passato la notte col ragazzo che  mi aveva guardata malissimo sotto quella quercia, col ragazzo probabilmente più figo della scuola, e non me lo ricordavo. Arrossii, mi coprii il collo con una mano e gli chiesi, più imbarazzata che mai: " Ci siamo baciati? " " Mh?" pronunciò lui, " Quella sera, ci siamo anche baciati? " chiesi rendendo il tono di voce sempre più basso, poi, gli comparve uno strano sorriso in volto e mi disse: " No...ma se vuoi lo faccio adesso." mi sentii bruciare le guancie, ero di sicuro diventata un peperone, ma dovevo rispondergli qualcosa, così gli dissi, cambiando il discorso: " Sto morendo di fame... andiamo da Becky' s? " era il primo ristorante che mi venne in mente, e lui fortunatamente accettò in fretta, mi avvolse un braccio sulle spalle e ci avviammo insieme. Mi sentivo immobbilizata, ma non avevo alcun' intenzione di staccarmi da lui, poi però ci ritrovammo davanti all' entrata di Becky' s diner, e fummo costretti a staccarci per poter entrare in quell' ingresso strettissimo. Ci accomodammo in un tavolino abbastanza appartato, ci sistemammo per bene ed ordinammo due insalate, ed una birra.

Nel bel mezzo del pranzo, curiosa, e imbarazzata gli chiesi: " Potresti dirmi il tuo nome? Non ricordo nemmeno quello." lui sorrise, poi disse : "Jacob, mi chiamo Jacob."  " Okay Jacob, io sono..."  " Chole." anticipò lui, sorrisi, poi lui aggiunse: " Dopo quella sera non me lo sono più tolto dalla testa, amo questo nome" arrossii per l' ennesima volta.

Una volta finito di mangiare, pagammo, e Jacob mi accompagnò a casa, mi diede un bacio sull'angolo della bocca e mi sussurrò all' orecchio: " Alla prossima, Chloe" mi limitai a sorridergli, solo il modo in cui pronunciava il mio nome mio nome mi faceva venire le farfalle allo stomaco. Cosa mi stava succedendo? In realtà lo sapevo benissimo, ma non lo accettavo, non mi sembrava vero, nessun ragazzo mi aveva mai calcolata, o almeno nessuno per il quale provassi interesse, e per me, quello che sentivo dentro di me, era del tutto nuovo. Una bellissima, strana sensazione. Lo guardai allontanarsi, finchè non sfrecciai in casa, ignorando mia madre che stava per domandarmi qualcosa, arrivata in camera chiusi subito la porta, e telefonai ad Erin. " Pronto? " " Erin!!! Devo assolutamente parlarti!! " le dissi impaziente " In effetti anche io... sai com'è, sei scomparsa improvvisamente e sono dovuta tornare da sola a casa, senza la compagnia della mia migliore amica" disse invece lei, ed io: " Ohh Erin, scusami, scusami, scusami, davvero. È che..." mia madre stava bussando violentemente alla porta, " Ahhh, scusa ti richiamo tra pochissimo" " Ma..." riattaccai il telefono senza ascoltarla, ops! .  Aprii la porta, davanti a me c'era una madre davvero incazzata. " Dove sei stata?! Hai fatto ritardo di mezzora, e sei venuta a casa da sola, senza essere accompagnata da Erin, allora non ti è chiaro che sei in punizione?" disse, sbuffai : " Mamma, ho 18 anni! " mi guardò storto, in effetti non era una risposta molto convincente per cui aggiunsi: " È normale a quest' età tornare tardi la sera, stare con gli amici e..." non mi accorsi che parlando, scostai i capelli, così da mettere in bella vista quel maledetto succhiotto, mia madre con gli occhi sbarrati gridò : " Ma non fare sesso!!!! " oddio no, cercai in tutti i modi di difendermi, ma niente. " TU NON USCIRAI DI CASA PER UN MESE INTERO! " fù l'ultima cosa che disse, dopo, corse in soggiorno furiosa, per chiamare papà, supposi. Preferii non sentire, così richiusi la porta, e mi gettai sul letto. Era incredibile, come la mia vita, perfetta e priva di pericoli, si stesse trasformando in scombinata e avventurosa. Sorrisi.

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