Capitolo 5

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Pochi giorni dopo Alison era già entrata in perfetta confidenza con la casa e tutti i ragazzi.
La sua parlantina si fece sempre più frequente, così come i suoi capricci.
I ragazzi decisero di lasciare spazio ad Harry come papà, rendendosi conto che era difficile persino per tutti loro stare attenti a quella che Zayn chiamava, affettuosamente, "la mocciosetta".
Pazienza, ne occorreva molta ed i ragazzi evitavano di passare lunghe giornate in casa proprio per questo.
La situazione infastidì Harry, che piano piano vide tirarsi via un po' tutto: impegni, amici e soprattutto ragazze.

C'è una netta differenza tra il DOVERE e il VOLERE. Doveva assicurarsi che mangiasse, dormisse a sufficienza, che facesse un bagno al giorno e lo shampoo ogni tre. Gli zuccheri in eccesso la rendevano nervosa e la coca cola la caricava di adrenalina rendendola piuttosto schizzata. Doveva memorizzare il pupazzo da affiancargli la notte, quello dei giochi e quello che avrebbe voluto stringere in caso di un incubo. Portarla alle visite mediche ogni due settimane e assicurarsi che lavasse i denti ogni sera prima di andare a dormire.
Ma VOLEVA davvero spendere tutto il suo tempo prendendosi cura di qualcun altro?

La sua bambina era davvero appiccicosa ed un minimo diffidente con chiunque non fosse il suo papà, cosa che lo rendeva in effetti piuttosto orgoglioso da un lato. D'altro canto era costretto ad uscire di nascosto per partecipare alle prove della band, lasciandola con la domestica Marianne. Profumatamente pagata per tenere la bocca chiusa.

"Forza, bevi il tuo latte Ali"
Le suggerì Niall, per la decima volta.
"Se tuo padre dovesse sapere che hai saltato la cena per colpa nostra, ci ucciderebbe. Tu non vuoi che accada, vero?"
Anche Liam sembrava esasperato.
"Forza, bevi!"
Alison afferrò l'enorme bicchiere ma solo per allontanarlo. Lei non beveva il latte bianco e freddo, ma doveva essere zuccherato, al cioccolato e soprattutto molto caldo.
"No no e no. Dov'è andato il mio papà?"
A renderla buffa e tenera erano proprio i gesti che accompagnavano le sue parole, aveva preso dalla madre questa caratteristica.
"È morto"
Aggiunse Zayn, appena entrato in cucina.
Alison sbarrò gli occhi, diventando subito pallida.
"Zayn, cazzo! La farai piangere"
"Sta già piagnucolando" aggiunse Niall, piuttosto nervoso.
"Se Harry la vede così.."
"Alison, zio Zayn stava scherzando. Harry torna subito"
Ma la bambina già piangeva silenziosamente, fissando il vuoto.

Harry interruppe, fortunatamente, in cucina qualche secondo dopo. Stava trattenendo una conversazione telefonica con qualcuno, il suo avvocato probabilmente. Si sfilò il giubbino di pelle, sfiorò i capelli di sua figlia in segno di saluto ed afferrò il bicchiere di latte, portandolo verso il piano cottura per correggerlo proprio come piaceva a lei. Sempre trattenuto a telefono, le porse il bicchiere caldo che bevve sotto gli occhi perplessi di tutti.
"La ringrazio signor  Filtz, ci vediamo domani"
Dopodiché si lasciò andare su una sedia, emettendo un sospiro.
Spostò lo sguardo su Alison, serrando la mascella.
"Perché piangi?"
Questa si asciugò le lacrime, sorridendo appena.
Non ebbe il tempo di rispondere perché Zayn la anticipò.
"Le mancavi tu"
"Chi è il signor Filtz?"
Domandò Louis al riccio.
"Il mio avvocato. Vado a metterla a letto.. Voi dovreste leggere quella nel frattempo."
Indicò la cartellina bluastra appena ritirata dagli assistenti, dopodiché prese Alison per mano accompagnandola al piano superiore.

"Papà?"
"Dimmi"
"Perché non posso uscire?"
Il riccio sospirò, infilandole la maglia del pigiama.
"Perché non ho tempo per uscire, Alison"
"Oh.."
Si infilò silenziosamente sotto le coperte, continuando a fissare il padre.
"Zio Zayn ha detto che non posso avere la stanzetta delle principesse perché poi me ne vado."
"E dove vorresti andare?"
"Io non voglio andarmene, papà"
"Non andrai da nessuna parte, ora dormi. Buonanotte" le diede un bacio in fronte prima di scendere nuovamente al piano di sotto.

La cartella racchiudeva l'esito del consulto psicologico e medico della bambina, ed ovviamente anche tutta la sua 'storia'.
"Quando ho conosciuto Mary ho sempre pensato che fosse abbastanza.. Particolare. Eravamo in un bar e non mi ci è voluto molto prima di portarla nello sgabuzzino. Un mese dopo mi da la lieta notizia e a me era sembrata una buona idea stringere un accordo senza avvocati."
Harry sospirò rumorosamente. Mary era tante cose, ma non di certo una drogata. O almeno così lui credeva..
"Se lo avessi saputo prima.."
"Niall, ma io sapevo bene di avere una figlia lì fuori, capisci? Avrei potuto darla in affidamento se solo.."
"Mary è malata ma è pur sempre sua madre, non le ci vorrà molto prima di ottenere nuovamente la custodia. Così sarà tutto finito e avrai ciò che vuoi"
Aggiunse Zayn.
"Ma io non so più quello che voglio".


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