Emily

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Io e Tate abbiamo organizzato tutto.
Ci saremmo incontrati con West a mezzanotte nell'atrio davanti alla porta della stanza segreta con delle torce ed una coperta scura che si trova nel baule di ogni stanza.
Sinceramente non so cosa aspettarmi dalla 'spedizione' con i ragazzi, l'unica cosa di cui sono certa è che se ci dovessero beccare saremmo finiti.

Manca un'ora alla mezzanotte così decido di prendere la coperta nel baule.
Nell'aprirlo noto un taccuino con inciso sulla copertina il nome 'Emily', lo prendo in mano, e dal quaderno il pelle nera cade la foto sfocata di una bellissima ragazza.
Aprendo il diario sento qualcosa di strano.
Inizio a leggere:

14 Settembre 1915
Caro diario,
Oggi sono giunta nel nuovo collegio di Briarcliff, mia madre ha speso molto denaro per farmi frequentare le lezioni di questo istituto.
Nonostante io mi sforzi per sentirmi a mio agio qui continuo a sentire un vuoto incolmabile nel petto, sento molto la mancanza di mio padre. Sono stata io a trovarlo , lui è sempre stato il mio modello, il mio punto di riferimento, solo ora mi rendo conto di ciò che mi ha insegnato, l'oscurità, é questo che mia madre pensa di mio padre, certo non è da gentiluomo abbandonare la propria famiglia, in questo modo poi, la nostra non è una grande cittadina e un avvenimento del genere non passa di certo inosservato.
Da sempre ho paura di essere esclusa, quell'uomo era l'unico in grado di farmi sentire adeguata, dopo la sua morte ammetto di non essermi più sentita parte di qualcosa, mia madre dice di avermi mandato qui per la mia istruzione, in realtà vuole rifarsi una vita, in fondo la capisco, deve essere stato un trauma per lei , ristorarsi vedova e con una figlia a carico, non che la nostra situazione economica sia sgradevole ma , nonostante tutto, io rimango pur sempre sua figlia.
Non so quanto resisterò qui, io e mio padre scherzavamo sempre sulla normalità, la trovavamo noiosa, e questo posto è colmo di persone normali.

Con affetto
Emily Hasset

Credo di aver appena trovato il diario della prima inquilina della stanza 64, sono curiosa di scoprire perché tutti hanno il timore de questa camera... No, scherzavo, è quasi mezzanotte quindi mi devo sbrigare, però voglio portare il diario con me, credo che a Tate piacerà.
Esco dalla mia camera stando attenta a fare il minimo rumore e dirigendomi verso le scale mi sento dei passi, West e Tate dovrebbero stare più attenti a fare meno rumore, altrimenti ci scopriranno.
Inizio a scendere le scale e capisco perché i ragazzi hanno fatto tutto quel rumore, le antiche assi di legno della scalinata scricchiolano producendo suoni simili a dei lamenti.

'Shhhhhh'- entrambi i ragazzi sono girati verso di me e mi guardano come dei bambini diabetici guardano un negozio di caramelle.
Mi fanno segno di seguirli e noto che hanno già aperto la porta della <<Stanza dei misteri>>.

'Come diavolo avete fatto?' chiedo stupefatta, avevano un anticipo su di me di due minuti!

'Abilità, Furbizia, Esperienza...' inizia West 'E poi ci è bastato prendere una delle chiavi delle altre porte, sono tutte uguali' finisce Tate.

Scambio un sorriso con entrambi e, dopo aver acceso le torce, abbasso la maniglia della porta rivelando una stanza buia , non solo perché è notte ma anche per l'assenza di finestre e l'atmosfera di totale abbandono: la carta da parati era strappata, il legno consumato ed il soffitto crepato, al contrario le luci delle applique e del lampadario centrale sono curate e di bell'aspetto, come se qualcuno si fosse occupato solo di queste.

La carta da parati distrutta mostra, sulla parete opposta a noi, una porta come quella descritta nel libro sulla scuola, ora non ci resta altro che superarla.
Tutti e tre ci avviciniamo al passaggio e Tate, con mano delicata ma decisa, spinge la porta che si apre rivelando una scala a chiocciola più adatta agli inferi che ai sotterranei di una scuola.
Iniziamo a scenderle, non credo di aver mai visto così tanti ragni da vicino, la pietra era grezza, fredda e asciutta, Tate mi precedeva mentre West era alle mie spalle.

Suicide Diary~di:Siri_Crespi...Where stories live. Discover now