Benvenuti a Briarcliff

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'A presto signorina' mi saluta James, l'autista di papà, un uomo molto alto ed asciutto, con i capelli castano scuro sempre tirati all'indietro con l'aiuto di un'imponente quantità di gel e con il suo smoking che lo fa sembrare un pinguino, per non parlare delle scarpe di vernice sempre lucide ed impeccabili.
'Tornerò a riprenderla per le vacanze di Natale' dice appoggiando le mie valigie davanti al portone dell'orribile ed antiquato collegio in cui il mio incredibile ed amorevole padre mi ha sbattuta dentro, dice che lo ha fatto per il mio bene, per farmi respirare un po' di aria pulita , visto che ho sempre vissuto a New York , in realtà lo ha fatto per non doversi occupare di me e dei miei problemi di relazione con i ragazzi della mia età.
Quel cretino crede davvero che spedendomi in questo buco popolato da topi di campagna io possa cambiare, non credo proprio, in ogni luogo ci sono le persone stronze, quelle che prendono in giro chi è diverso, strano, fuori dal normale, in poche parole le persone come me.
Nonostante io sia cresciuta nell'alta società newyorkese ho sempre odiato i vestiti eleganti, l'obbligo dell'essere alla moda, la gente con la puzza sotto il naso, quelli che ti discriminano se non hai un corpo perfetto, i capelli sempre a posto e l'ultimo modello di Louis Vuitton, infatti sono l'opposto, calze strappate, magliette larghe, cuffiette sempre al massimo volume, piercing in ogni posto nascosto per non farmi scoprire da mio padre, ho sempre un pacchetto di Camel gold nella tasca della vecchia giacca di jeans di mia madre, morta in un incidente stradale quando avevo sei anni, esattamente dieci anni fa persi il mio sorriso,14 Settembre 2005, ricordo ancora l'espressione di mio padre quando me lo disse, quel giorno persi anche lui.
Questa sono io, Ally Endear, sedicenne lunatica con una folle passione per i libri e per la musica.
Oddio e questa chi è? Una donna sulla cinquantina, interamente vestita di rosa acceso, con una capigliatura anni '50, un sorriso alla Mary Poppins forzato, che buffo, mi ricorda tanto Dolores Umbridge, speriamo non sia stronza come lei, ho desiderato la sua morte più di quella di Lord Voldemort.
'Ciao cara, tu devi essere Ally Endear, che piacere conoscerti, io sono Mary Barnes e sarò la tua professoressa di storia ed italiano -che strano, pensavo insegnasse difesa contro le arti oscure- , ora vieni, ti accompagno nella tua stanza' come risposta cerco di imitare il suo sorriso con una espressione tipo "non vorrei essere qui e sono sicura che ci odieremo".
Entriamo nell'antico edificio da un portone in legno scuro -credo sia mogano- tutto intagliato con un motivo floreale, a quanto pare qui hanno l'Horror Vacui, l'atrio è costituito da una sala ottagonale pavimentata con piastrelloni di marmo nero.
Al centro della stanza è eretta una statua di un uomo anziano e vestito con indumenti dei primi anni del '900 in marmo bianco, in grande contrasto con il pavimento scuro.
Rimango incantata anche se non so il motivo, ho visto statue molto più imponenti e ben realizzate di questa, insomma non si può mica paragonare al David di Michelangelo.
'Ah, questo è il fondatore del collegio, Jeffrey Briarcliff, iniziò la costruzione dello stabile nel 1913 e la termino nel 1915, anno in cui venne inaugurata la scuola'
Fantastico, sono in una scuola che ha cento anni, senza nessun amico e lontana chilometri dalla città, dovrebbero fare un film sulla mia vita.
Proseguiamo il percorso salendo su una scala di legno molto imponente ed arriviamo al primo piano composto da un lungo corridoio che si estende ad entrambi i lati della scala per almeno una ventina di metri, su ogni parete ci sono delle porte con dei numeri che vanno dall'uno al cento, la metà del corridoio a sinistra è dedicata al dormitorio maschile, la zona a destra a quello femminile.
Proseguiamo per il corridoio, le pareti sono rivestite di carta da parati color panna e adornate con un alternanza di porte numerate e applique vecchio stile.
Arriviamo alla stanza 64 la 'Umbridge' apre la porta con una chiave in ottone come la serratura, questa è l'unica che non hanno cambiato , le altre sono nuove, si vede dalla forma della maniglia, loro hanno una moderna in acciaio, io mi ritrovo un vecchio pomello, bah, valli a capire questi.
La porta cigola ed aprendosi rivela una stanza antiquata, un paio di giorni e la sistemo io, sulla parete a cui è appoggiato il letto attaccherò le mie foto, non per vantarmi ma sono abbastanza brava, penso di tenere il baule ai piedi del letto, spero non ci sia l'uniforme ma ne dubito fortemente, la finestra ha una specie di panca incorporata quella, con dei bei cuscini e delle tende, sarà il mio angolo lettura, ha anche degli scaffali perfetti per riporre i miei amati libri.
'Tutto è rimasto così da quando l'ultima inquilina se n'è andata'
'E questo quando è stato? Un secolo fa?'
'In realtà si, era la stanza della figlia del direttore'
'Oh, figo' dico con una punta di sarcasmo l
'Moderi il linguaggio signorina' - cosa? Ma stai scherzando spero, ne vedremo delle belle-
La 'Umbridge' fa per chiudere la porta alle mie spalle ma si ferma
'Ah, signorina, benvenuta a Briarcliff'

Suicide Diary~di:Siri_Crespi...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora