capitolo 2

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Non prendeteci lo zucchero sul fatto che ho aggiornato oggi. Hahahahaha!!
E solo perché siamo all' inizio.
Sharon ha perso io padre per colpa del nuovo e giovane boss della mafia di Chicago. Tonio Crugger.
Adesso che farà la piccola bambina e sua madre?
Buona lettura.

Sharon.
Dopo la morte di papà,mamma si è chiusa in se stessa non rivolgendo a nessuno la parola, quando venivano per darle le loro condoglianze.
Non ci potevo ancora credere che il papà non ci sia più.
Mamma mi ha rassicurata dicendomi che adesso era un bellissimo Angelo.
Dopo il funerale, io e mamma siamo tornate dritte a casa. Ho cercato di non piangere fino a quel momento, perché non appena entro in casa, i ricordi del giorno precedente si fanno sempre più impressi nella mia mente.
Uno sparo, il rosso, le lacrime e sopratutto due paia di occhi di ghiaccio.
Non so il sentimento che cresce dentro di me...ma mi viene voglia di poter far fare la stessa fine a quel ragazzo.
"Mamma..."
"Dimmi piccola."
"Io vorrei vedere fare la fine di papà a quello stesso ragazzo con gli occhi di ghiaccio."
"Sharon non pensare più a queste cose. Sei ancora una bambina e non capisci come funzionano le cose tra gli adulti."
"Si..ma...ma.."
I miei occhi tornano a farsi lucidi...
"Lui mi ha portato via il mio PAPÀ!!!"
Mamma mi abbraccia di nuovo a sé e mi porta sul lettone, dove il profumo del mio papà è ancora impresso.
"Sharon non piangere...perché io adesso sono debole e non posso mantenerti...credo che andrai dai tuoi nonni e..."
"NO! Io rimango con te mamma...Non voglio stare con i nonni e poi anche tu sei forte come una roccia. Vedrai che insieme cè la faremo."
"Oh..piccola Sharon sei proprio il fiore più bello che mi potesse capitare."
"Anche tu mamma...adesso sarà maglio riposare, non dormi da ieri."
"Va bene piccola..."
Chiudo gli occhi e quando sento che il respiro di mamma si è regolarizzato, sguscio da sotto le sue braccia e al mio posto ci metto un cuscino.
Ora devo diventare io più forte...così mamma poi potrà sorridere.
Prendo la maggior parte dei fiori che ciò in casa e mi dirigo verso il centro.
Se riuscirò a vendere i fiori potrò io badare alla mamma, così papà sarà fiero di me.
Oggi cè molta gente devi dire, saranno viaggiatori?
Mi metto in un angolino vicino ad un bar e inizio a chiedere se qualcuno gradisce dei fiori freschi.
"Scusi Signore, vuole comprare un fiore? Sono solo quattro dollari."
"Lasciamo in pace"
"Signora vuole un fiore? Costano poco."
"Non ho tempo da perdere con una mocciosa."
"Ecco sign..."
"Tornatene a casa."

Non capisco...perché nessuno vuole il mio fiore? Perché questa gente che spende soldi in tutt'altro, non vuole comprare un misero fiore?
Ho lo sguardo rivolto verso il vuoto, quando mi sento toccare una spalla.
"Scusa piccola, quanto costa un fiore?"
Mi si illuminano gli occhi, non appena vedo un ragazzo sorridermi.
"Costa solo quattro dollari...le serve per una bella ragazza?"
"In realtà si, e un tipo molto peperino."
"Allora prenda questi girasoli, così le dimostrerà che lei è così bella che il suo sguardo si poserà sempre su di lei."
Il ragazzo mi guarda con una strana faccia...
"Come fai a sapere queste cose piccola?"
"Perché me le ha insegnate il mio papà è perché io amo i fiori."
Cerco di non piangere quando nomino papà e alla fine riesco nel mio intento.
"Sei davvero molto brava...se da grande aprirai un negozio verrò sempre da te.
Allora dammi tre girasoli per favore."
"Subito! Sono dodici dollari."
"Ecco a te piccola, mi raccomando, pensa a quello che ti ho detto."
"Si signore, grazie ancora per aver scelto i miei fiori."
Il ragazzo con gli occhi di cioccolato se ne va e io inizio a saltare dalla gioia.
Finalmente ho guadagnato qualcosa per la mamma.

"Ehi tu...sai che questa è zona nostra?"
Mi giro e vedo tre bambini, poco più grandi di me,venire nella mia direzione.
"Io ho solo venduto un fiore..."
"Allora devi pagarci se guadagni, dacci tutti quello che hai."
"Cosa? No! I soldi servono per la mia mamma!"
"A e così??? Ragazzi prendetela!"
"Aiutooooo!! Che qualcuno mi aiuti!"
La gente mi guarda e gira il volto.
Perché mi ignorano? Perché nessuno mi vuole aiutare? Eppure lo vedono benissimo che sono in difficoltà...
Io odio la gente ricca.

I bambini mi trascinano in un angolo e iniziano a spingermi, fino a farmi cadere e sporcare tutti i miei fiori.
"Dacci i soldi!"
"No...sono miei li ho guadagnati io!"
"Mi hai scocciato mocciosa."
"Aaaaaahhh! Lasciami stare i capelli."
Il bambino non mi ascolta e li tira ancora di più,fino a quando una sberla non mi colpisce la guancia destra, facendomi cadere per terra.
"O ci dai i soldi oppure ti riempiamo di botte."
Tocco la guancia dolorante e qualcosa di fresco ma di metallico inizia a scendere dal labbro.
Lo tocco e non appena vedo che è sangue, qualcosa in me scatta.
"No parli più fioraria?"
"James...ho sentito da mio padre che a lei le appena stato ucciso il suo, lasciamo perdere."
"Ah..davvero? Vuol dire che suo padre era davvero un pezzente se è stato ucciso...un poco di buono e di sicuro spendeva i suoi soldi in alcool. Hahahaha..."
"Rimangiati quello che hai detto del mio papà!"
"U che paura...cosa mi farai altrimenti?"
"Rimangiatelo adesso!!!"
"No, questo perché è solo la verità."
Non ragiono più, inizio a correre e salto sul ragazzo, facendolo cadere per terra.
Chiudo la mia mano in un pugno e inizio a colpirlo in faccia.
Lui cerca di togliermi di dosso, ma con una ginocchiata nelle parti basse, non si muove più e io ne approffito per sfogare su di lui, tutta la mia rabbia.
"Rimangiatelo, rimangiatelo...il mio papà era buono, era buono!!!"
"Scappiamo.."
Gli altri due corrono via, abbandonando il loro amico.
Dopo che le mie mani sono diventate rosse,per via dei tagli che si sono formati e per via del sangue del ragazzo.
Scendo da lui, che mi guarda terrorizzato
Si rialza e dopo avermi dato un altro schiaffo corre via.
Vorrei piangere, ma ormai non ho più le lacrime per farlo.
Raccolgo i fiori che sono caduti e torno a casa.

Non appena apro noto la mamma tutta agitata e quando mi vede, corre nella mia direzione, toccandomi il viso.
"Sharon che ti è successo?"
"Niente mamma...guarda sono riuscita a guadagnare dei soldi, così ti posso aiutare io al posto di papà."
"Oh piccola, grazie, ma non devi più farlo io..."
"Non voglio altri uomini in casa...quindi ci penso io a te. Ultimamente sei diventata pallida e hai bisogno di un dottore, perché i miei baci non funzionano più."
"Ma cosa dici?"
"Papà non è guarito...hai bisogno delle medicine vere. Te le comprerò io, così papà sarà felice."
Le sorrido, anche se il sopracciglio e le labbra mi fanno male.
La mamma mi stringe a se e inizia a piangere.
" ora io te staremo bene...Te l'ho prometto mamma."

Poche settimane dopo, un medico, amici di papà venne a casa nostra.
Disse che mamma non si nutriva bene e che non dormiva molto.
Il dottore si chiama George, e mi ha detto che devi dare delle goccie alla mamma.
Ogni giorno andavo a vendere i fiori, e ogni giorno dovevo combattere contro altri ragazzini per non farmi rubare il denaro.

La mamma pian piano si stava spegnendo, così decisi anche io di iniziare a rubare.
Avevo la fortuna di avere le mai delicate, così ogni volta che dovevo rubare un orologio nessuno mi beccava.
Dagli orologi di poco valore sono passata ai portafogli di quelli ricchi, che non mi hanno mai segnata di uno sguardo.
Il mio odio verso di loro cresceva sempre e col passare degli anni dai portafogli sono arrivata a svuotare case di imprenditori, agricoltori e mafiosi.
Non ho paura di morire, perché l'importante è che la mia mamma guarisca.


Eccomi qua!
Auguri a tutti voi che leggete.
La nostra protagonista sta crescendo e nel prossimo capitolo sarà già adulta.
Fatemi sapere cosa ne pensate e commentate!
Un bacio
Manuela

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