capitolo 2 (seconda parte)

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"Come va a scuola?"

"Bene."

"Hai compiti?"

"No."

Giocando con il cibo nel proprio piatto, Kelsey non prestò attenzione alla conversazione. Riusciva a malapena a stare li ad ascoltare, ma rimase comunque seduta chiedendosi cosa fosse andato storto nel mondo.

"Stai prestando attenzione a tutto?"

"No."

Sospirando, suo padre posò le posate sul tavolo. "Kelsey."

"Cosa?"

"Dai, tesoro. Dovrai parlare con noi ad un certo punto. Come va con la scuola?"

"E' li papà. Non va da nessuna parte."

"Hai incontrato qualcuno?"

"No."

"Perché no? Sono sicuro che ci sono molti bravi ragazzi."

"Scusami?"

"Tesoro." Sua madre lo interruppe, guardando il marito facendogli capire che doveva andarci piano. "Pensiamo solo che sia il momento che tu prova ad uscire dalla tua bolla."

"Ci ho provato una volta e voi, ragazzi, mi avete rinchiuso nella mia stanza."

"Eri solo una bambina, Kelsey."

"Siete sicuri che ciò non ha nulla a che fare con il fatto che il mio ex-ragazzo era un criminale come eri solito rinfacciarmi rudemente tutto il tempo?"

"Noi pensiamo solo che forse, è tempo di fare esperienza con altri ragazzi... tu sei stata con lo stesso ragazzo per anni e pensiamo solo che forse il tuo cuore mente sul fatto che stai bene con lui."

"Io lo amo."

"Bene a quanto pare lui no."

"Perché vi rifiutate di farci stare insieme e ora crede di star facendo la cosa giusta stando lontano da me, ma sono solo un mucchio di stronzate."

"Kelsey!"

"No, voi ragazzi siete solo degli ipocriti!" Spingendo indietro la sedia, lei sbatté i suoi palmi sul tavolo. "Anni fa non mi avreste neanche lasciato guardare un altro ragazzo figuriamoci avere un appuntamento, mentre ora tutto ad un tratto volete che vada in giro rampante?"

"Noi vogliamo solo che tu non cada in depressione o altro."

"Non sono depressa, mamma. Ho il cuore spezzato. Mi sento come se mi si fosse strappato il cuore dal petto, gettato a terra e calpestato da tutti, nella mia vita." Scuotendo la sua testa, rise a se stessa, non avendo realizzate che delle lacrime stavano scivolando nelle sue guance. "Vado via."

"Dove stai andando?"

"Fuori a fare sesso con un altro ragazzo." Afferrando la sua giacca, sbatté la porta dietro di lei.

Mantenendo la testa bassa, non passò molto tempo prima di arrivare nell'unico luogo che le ha causato contemporaneamente felicità e dolore. Lei aveva bisogno di staccare, una sorta di sollievo dalla sua vita che era un completo disastro.

Arrivata nel luogo, Kelsey poteva sentire il suo cuore precipitare al suolo per via dei ricordi che riaffiorarono. Sapeva che non era una buona idea andare lì, ma aveva bisogno di aria, un posto dove liberare la mente senza le voci delle persone che le dicevano come vivere la sua vita.

Era stato difficile andare avanti, e lo era stato maggiormente tenere lontano ciò che faceva solitamente, e Kelsey si sentiva ad un punto morto. Come avrebbe potuto andare avanti sapendo ciò che si stava lasciando alle spalle e soprattutto come avrebbe potuto dimenticarsi dell'unica persona che lei abbia mai amato?

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