Capitolo 18

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Ancora scossa e provata dalla discussione, o per meglio dire dalla scenata, di poco fa torno in bagno per darmi una sciacquata e togliere via le prove della violenza che ho subito.

Per tutto il tempo ho evitato anche il più piccolo contatto con il Principe, girandogli sempre alla larga, facendo finta che non fosse in camera con me e non rivolgendogli né la parola né un semplice sguardo.

Atteggiamento il mio che lo ha reso sempre più nervoso ed irritato.

Da quando è iniziato il mio mutismo, infatti, non ha fatto altro che linciarmi con lo sguardo, con l’obiettivo di innervosirmi sempre di più, cose che hanno reso, di minuto in minuto, l’aria nella stanza sempre più tesa e pesante, tanto da poter essere tagliata con un coltello.

Chiudo a chiave la porta e finalmente al sicuro tiro un sospiro di sollievo.

Faccio dei respiri profondi cercando di calmarmi e smettere di tremare, cosa che al momento mi sembra alquanto complicata.

Scuoto la testa passandomi una mano fra i capelli e mordendomi il labbro inferiore talmente forte da avvertire il sapore ferroso del mio sangue invadermi la bocca.

Inconsciamente lo confronto con quello di Lucifer e purtroppo devo ammettere che il suo è decisamente migliore.

Adesso però non è il momento di pensare a queste stupidaggini.

Vado davanti allo specchio studiando attentamente il mio corpo.

Tutte le ferite che mi aveva inferto sono scomparse, magicamente guarite dalla sua dolcissima linfa vitale.

Stessa cosa però non si può dire per gli orribili ricordi che affollano la mia mente.

Questa è stata la prima volta che ho provato una paura così grande e a differenza degli altri attacchi che ho subito, ho davvero temuto per la mia vita.

Ogni volta che ci capitava di litigare e il Principe si arrabbiava, non è mai arrivato a questo punto. In un certo senso è come se lui avesse sempre tenuto sotto controllo la sua rabbia.

Questa volta invece ho percepito la sua voglia di farmi del male e la sua sete di sangue.

Guardando il suo volto mi sono accorta che godeva nell’infliggermi dolore e nel vedere la mia sofferenza.

Adesso finalmente inizio a capire cosa voglia dire avere a che fare con un demone e le sue tenebre.

Ho capito che ciò che il Principe mi ha mostrato finora è semplicemente una maschera dietro cui si nasconde un vero e proprio mostro.

Un essere completamente differente rispetto a quello che ho conosciuto.

‘E allora come posso sperare di affrontare e sfuggire dalle grinfie di qualcuno di cui non conosco assolutamente nulla? ‘ Penso disperata.

Tutto ciò che so è che ho a che fare con l’essere più pericoloso e letale che sia mai esistito. 

Per un momento ripenso alla dolce Lilith e mi chiedo come sia riuscita ad innamorarsi di un essere fatto di pura malvagità come Lucifero arrivando persino a dargli un figlio, che è la copia esatta del padre.

Eppure quando mi ha parlato dei Reali degli Inferi ho percepito l’enorme affetto e l’amore incondizionato che prova per loro.

Il suo sguardo era velato di lacrime e nascondeva una tristezza infinita dovuta sicuramente alla dolorosa, ma per qualche motivo sconosciuto, necessaria separazione.

Sospiro sconsolata per il fatto che la "QUESTIONE LILITH" è l’ennesimo problema aggiunto alla mia lista immaginaria di ‘ Divine cose incomprensibili, ma necessari di un’umana soluzione immediata’ che di minuto in minuto diventa sempre più lunga.

Guardians of the Elements: Infernum - Il Regno delle TenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora