"Non sono lo scemo di prima" M.

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"Potrei raccontarmi che non si tratta di un vero rifiuto, potrei convincermi che sta soltanto cercando di fare la cosa giusta dal punto di vista etico, e professionale, ma so che non è così. O almeno non del tutto, il fatto è che non mi vuole abbastanza. E adesso aspetto, non so cosa stia per succedere, tutto procede con lentezza esasperante, ma non posso fare altro. Questa mattina facevo bene ad avere paura, anche se non sapevo di cosa."
-Megan  Giovedì 21 Marzo, mattina- La ragazza del treno.

Dipende tutto da come guardi le cose, se dall'altra parte della porta, o dentro casa.
Il problema della porta che divide due persone è il pensiero "Il fatto è che non mi vuole abbastanza" che viene detto da tutte e due le parti.
"Credici, credici un po' di più, metti insieme un cuore, prova a sentire." -F💛

Sono due ore e mezza che sono seduto su queste scale ghiacciate, ho bussato ininterrottamente per minuti interminabili.

..Lo sai da qui
si vedono le luci sciogliersi
ci pensi mai
il tempo si misura in brividi..

È un patire che non sopporto, e in più so che lei è a pezzi ed è da sola.
Soprattutto sapere che lei è da sola.
Busso forte <<Emma aprimi>>
Ma non riconosco neanche io la mia voce e si fa vivo il ricordo di qualche ora fa, le mie parole, la sua faccia.
Io non mi merito una persona come lei.

..lo sai che qui
confondono gli eroi con gli angeli
solo così
è facile per me nascondermi
non c'è più distinzione
non c'è nemmeno l'illusione..

Ma cazzo, pensavo fosse tornata da Roberto, mi ero fatto mille film, da quando qualche giorno fa mentre saliva sul treno era insensibile a me, al mio sguardo.
Pensavo davvero che fosse finito tutto, in più il non rispondermi di questa mattina.
Ma sono stato io lo stronzo, ad accusarla, a farla sentire come non l' avevo mai trattata.
Mille volte le ho detto che lei era la prima, l' unica che non riuscissi a trattare male, o almeno come sono abituato io.

..lo sai da qui
si sentono i pensieri liberi
anche di chi
è sempre pronto a rinchiuderli
lo sai che qui
ti acoltano parlare senza interromperti
e in questo sì
che avremmo da imparare per meglio viverci
non c'è più distinzione
non c'è nemmeno l'illusione..

Insomma la persona che rispecchia le mie canzoni, l'amore che professo, che cerco.
Batto più forte, devo vederla, devo sapere che va tutto bene, che i suoi occhi anche se faranno male all'inizio sapranno riconoscermi, come sempre.
Ho gli occhi stanchi, non so cosa fa dietro a questa maledetta porta.
Non risponde, batto più forte <<Emma, per favore apri>> faccio  serio.
Niente. <<Emma, apri>>
<<Emmaaaa>> mi esce una voce che non riconosco, forte, strana.
<<Cazzo apri la porta>>
Niente. Eppure sento la sua rabbia attraverso le pareti.
Batto forte con le mani, mentre mi bruciano gli occhi.
<<Emma mi sto preoccupando, apri questa cazzo di porta>>

..ti mostrerò com'è speciale
il mondo anche se fa male
non è quel posto da lasciare è ancora presto per partire..

Sono incazzato, furibondo, almeno un segnale, che è viva cazzo. Mi fa uscire fuori di testa. Almeno che mi risponda a tono, che mi dica di andare via, che non mi vuol vedere. A quel punto spaccherei la porta, ma almeno saprei che sta bene, che c'è ancora speranza.
Quella che le ho tolto. Sono un cretino, se ripenso a come le ho detto in faccia che me l'ero scopata mi viene da vomitare, perché ripenso a quella sera, a quanto mi ha fatto schifo, perché non era lei, non era la sua bocca, non erano le sue gambe che conosco a memoria come si muovono e come percepiscono le mie mani.
<<Emma apri, guarda che butto giù la porta, apri>>
Mi infilo le mani nei capelli, mi fanno male le mani, ma continuo, fino a che non trovo più la porta ma il vuoto. E in un attimo le mi prende per la maglia e mi tira dentro, sbattendomi al muro.
<<Mi ha chiamato la vicina cazzo, la smetti di fare il minchione? Che cazzo ti aspetti Mattia>>
È infuriata, e la mia schiena è ancora contro il muro, lei a debita distanza. Ha gli occhi rossi, e mi guarda negli occhi.
Faccio un passo in avanti e lei ne fa uno indietro.
Sono uno stronzo.
Rimango zitto.
Mi rendo conto di aver la mascella serrata, e la rilascio, mi fa un male cane.
<<Ascolta>>
<<Non ho da ascoltare nulla porca troia, stai zitto. Dimmi cosa vuoi e poi te ne vai Mattia, io non voglio più vederti>>
<<Non è vero>> mi bruciano gli occhi, la fisso, è così arrabbiata.
<<Non è vero cosa Mattia? Che cosa non è vero?>> mi urla in faccia
Mi spinge con le sue mani, troppo piccole per le spalle mie, ma ci prova lo stesso.
Glielo lascio fare, finché non prendo i suoi polsi e la blocco <<Guardami>>
<<Mi fai schifo, lasciami>> mi dice con gli occhi colmi di lacrime, ma che non vuole far scendere, e li sgrana <<Lasciami>>
<<Non posso lasciarti Emma, ho fatto una cazzata>>
Scuote la testa, e cerca di muovere anche i polsi <<Lasciamiiii>> urla <<Mi fai schifo>>
<<Mi faccio schifo anche io>>
<<Fai bene>> dice con l'amaro in bocca
<<Non strillare, per favore, ci sentono i vicini>>
<<Ora ti importa dei vicini>>
Stringo i suoi polsi e glieli porto dietro alla schiena, siamo più vicini, e sento rilassarmisi il cuore.
<<Ascoltami, ascoltami soltanto e poi puoi prendermi a cazzotti>>
<<Mi fai schifo, mi fa schifo che tu mi tocchi>>
Sento risserrarmisi la gola, ma le nostre voci si sono attutite, il calore della casa, i suoi polsi dentro ai miei, la vicinanza tra noi, non mi fanno perdere la speranza.
<<E sai perché mi fa schifo? Sono abituata a queste cose, ma ci sono sempre passata sopra, come se si potesse calpestare una cosa e lasciar perdere, con te sento le sue mani su di lei, come cicatrici, come quello stupido cazzo di tatuaggio che hai addosso, erano le labbra mie, ma mi sembrano le sue>> mi urla nel viso.
La tengo stretta, più mi fa del male, e più capisco che è impossibile, è impossibile perdermi tutto ciò che mi sta dando la vita.
<<Ha fatto schifo anche a me, sono un cretino pensavo di dimenticarmi di tutto, quando ti ho vista andare via col treno, insensibile al mio sguardo, non eri tu, ho pensato che forse ce l'avremmo fatta, che non sarebbe stata una catastrofe, invece lo è, ma cazzo dovevo provarci, pensavo che lo avresti fatto anche te, e questo pensiero mi ha mandato in bestia per tutti questi giorni, guardami Emma cazzo. Non eri tu>> la guardo zittendomi.
<<Grazie al cazzo>> respira forte
<<Sto dicendo davvero, non è stato come toccare te, anzi non l'ho toccata, è successo, non ho sentito niente. Cazzo sono venuto perché pensavo a te, lo capisci? Dovevo riuscire a capire qualcosa, e invece ho capito tante cose>> giurerei che le sia sorto un sorriso, ma non sono sicuro.
<<Non sono riuscito a dormire con lei, non era la tua bocca, non erano le tue gambe, cazzo Emma, so in che punto farti il solletico, oppure in che modo farti venire, mi fai uscire pazzo, quella non eri tu, non mi è vibrato il cuore mentre l'ho vista venire, Emma sei ciò che desidero, ciò che non mi fa dormire la notte, perché se ti penso, Dio, lo sa solo lui che cazzo succede quando non siamo insieme e ti penso prima di dormire>>
<<Guardami cazzo>> abbasso la mia fronte sulla sua, e la tensione è palpabile, è seria, ma mi ascolta.
<<Emma capisci che cosa mi fai? Mi stanno tremando le mani, a me! A Briga tremano le mani porca puttana>> faccio teatralmente, e poi riappoggiando la mia fronte sulla sua <<Emma sai come sono, sono uno stronzo, sono testardo, ma non sono codardo, e sono qui, a dirti che ho fatto una cazzata, non ti sto chiedendo niente, solo di..di ricominciare ad armi pari. Perché siamo noi, sempre sulle difensive, ma se ci alleiamo lo spacchiamo questo mondo.
Non chiedo che tu mi salti addosso, soltanto, dimmi che hai capito. Dimmi che hai capito e basta, non pretendo niente>>

..ti parlerò di chi è speciale
quant'è noioso saper volare
è più difficile restare
coi piedi a terra e non morire
lo sai da qui
si vedono gli alberi..

Al sorgere del giorno, nel giro di un istante. [[Mattia e Emma]]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora