You can't destroy me

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«Pensi che tua madre si arrabbierà?»

«Penso che mi uccida direttamente.»  gli risposi sinceramente.

La piccola risata di Harry fu qualcosa di rilassante per le mie orecchie. Non si accorse di come mi persi nel guardarlo in ogni cosa che facesse, in ogni gesto, movimento.  Solo poco dopo si rese conto che lo stavo fissando insistentemente, totalmente ipnotizzata da lui.

«Qualcosa non va?» 

Dolce. Ecco com’era la sua voce in quel momento.

«Uh? No,niente,ero sovrappensiero»

Distolsi lo sguardo in modo che si poteva capire il mio imbarazzo, pensando a quanto odiassi il mio carattere così timido.  Volevo farmi vedere forte,sicura di me, ma queste cose risultavano praticamente impossibili per il tipo di persona che ero.  Lily Williams,fattelo dire, sei un fottuto disastro.

«Come sei silenziosa»   affermò, scontrando più volte i suoi occhi immensamente verdi.  Aprii la bocca per dargli una risposta, concentrandomi per un attimo sulla via di casa mia, sbarrando gli occhi.

«Cazzo!»   gridai,abbassandomi di botto facendo un gran fracasso.  Harry fermò l’auto, accigliandosi nel vedere che mi nascondevo da qualcosa che non riusciva a spiegarsi. Mi alzai di tanto in tanto per controllare la situazione, ma i miei genitori erano ancora lì fuori ad aspettarmi.

«Cosa stai facendo,Lil?» chiese tra una risata e l’altra, gustandosi tutta la scena. 

«Preparati per dirmi addio»  mimai un pianto,bloccandomi all’istante. Il profumo del ragazzo che avevo accanto fu sempre più vicino,e persi  perfino la voglia di parlare, di continuare quella stupida sceneggiata, solo perché Harry si era lievemente chinato verso di me.

 «Da chi cerchi di non farti vedere?» 

I suoi ricci mi sfiorarono la fronte.

«Dai miei genitori»  la posizione in cui stavo mi stava facendo venire i crampi, e quella testa riccioluta non smetteva di ridere anche se mi vedeva in crisi.  «Sono ancora fuori?»  

Harry alzò la testa per vedere, tornando quasi subito a guardarmi di nuovo.  «Io non vedo nessuno»  dopo avermi avvisata di quello che aveva visto, si bagnò le labbra, sapendo che avrei guardato quel movimento  che faceva anche per tutto il tempo. La voglia di poter toccare la sua lingua e sentirla dentro la mia bocca era un desiderio inconfessabile,qualcosa di cui mi vergognavo tremendamente. Ma non riuscivo a frenare quella strana voglia che avevo verso di lui.

«Scusami se sono assillante a volte»  mise una mano sulla coscia, continuando a guardarmi. «Ti chiedo sempre di accompagnarmi,  non voglio che tu creda che io ti usi solo per questo, cioè..insomma…»

«Mi piace averti nella mia auto»  osservai le mie scarpe, volendo trovare a tutti i costi il coraggio di girarmi e non mostrarmi fragile e imbarazzata come sempre.  «Anche se parli poco»  rise.

Quello che riusciva a provocarmi non sarei mai riuscita a spiegarlo come avrei voluto. Non facevo altro che inghiottire la saliva per il nervoso, cercando di trovare la pace in me stessa e auto controllarmi di più. Cosa difficile quando c'erano le emozioni di mezzo.

«E’ meglio che vada»    

Non disse nulla. Annuì, approvando quello che avevo detto.  

«Buon proseguimento di serata»  aggiunsi.  La mia mano si affrettò ad aprire lo sportello, fermandomi per qualche secondo senza un motivo. Anzi, un motivo c’era.

Girai la testa verso la sua direzione, fiondandomi sulla sua guancia e baciarla. Gli occhi di Harry si chiusero quasi in contemporanea con i miei, meravigliandomi della sua mano che toccò la mia con incertezza. Le mie labbra lasciarono la sua pelle non avendo la minima intenzione di farlo davvero.  Con un po’ di ansia cercai di guardarlo più che potessi, mantenendo il suo sguardo intenso che non faceva altro che parlarmi.  Prima di rigirarmi nuovamente e andare via,Harry ricambiò con un altro bacio sulla mia guancia, e non potei far altro che sorridere a quello che aveva fatto.

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