Capitolo speciale

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P.O.V Demon

Un giorno ricordo che Jade si era chiusa in se stessa. Eravamo ancora bloccati nei Mamba, ma non stavamo insieme.

Non sapevo che fare per poterla far stare meglio che le ho chiesto del suo passato. È stata l'unica e ultima volta che si è aperta con me. Rammento ogni parola che è uscita dalle sue labbra.

Ho fatto del mio meglio per poterla ascoltare e comprendere, eppure non tutto ciò che mi ha detto era così chiaro. Non riuscivo a capire tutto. Solo lei che ci era passata poteva sentirsi in quel modo.

Eravamo stesi sul suo letto e fissavamo il soffitto. Lei intanto parlava e ogni tanto si fermava per riprendere fiato. Qualche lacrima ogni tanto le sfuggiva, poi rideva quando raccontava qualcosa di buffo, ma successe poche volte.

Me lo ricordo come se fosse ieri...

"Non sono mai stata niente per nessuno. Alle elementari non aprivo bocca, alle medie mi odiavano tutti perché parlavo troppo. A casa mamma e papà mi rivolgevano quel minimo di attenzione che potevo meritarmi. Mi sono sentita sbagliata fin dalla nascita. Non ho mai dato una gioia alla mia famiglia. Ho sempre fatto l'indispensabile solo per sentirmi dire "brava amore della mamma" oppure "Jade oggi vuoi uscire con noi?". Invece niente. Tutti mi evitavano. Eppure mamma me lo disse che la colpa era la mia. Che non sapevo relazionarmi con le persone. Ma io negavo in continuazione, negavo e negavo. Non volevo essere diversa, ma accettata dagli altri come tutti. Perché io ero così? Perché mi odio così tanto?!

Un giorno, forse quello più bello della mia vita, dei miei compagni di classe mi invitarono a uscire con loro e poi andare a ballare. Non ci pensai due volte. Gli dissi che sarei andata. Avevo solo quindici anni. Ero una povera illusa e disperata, mi sentivo sola. Ma mi sarei immaginata che sarebbe stata la mia ultima notte "normale", anche se di normale c'è n'era ben poco anche prima.

Ero gasatissima, stracontenta di andare a ballare con due miei amici e divertirmi. Mamma non ci pensò due volte neanche lei a darmi il permesso di andare. Ma neppure lei avrebbe mai immaginato cosa mi avrebbe segnata per l'intera vita.

Ricordo che mi vennero a prendere in macchina. Erano poco più grandi di me, ma non ricordo i loro nomi o i loro volti, ma infondo è meglio così. Erano quasi le undici e mezza e montai in macchina. Avevo un vestito di mamma che non lasciava scoperto nulla. Era la mia prima volta in discoteca ed ero assai goffa. Entrammo nel locale e i ragazzi iniziarono a bere. Io non ho toccato nulla di quella roba e mai lo avrei fatto, ma loro continuavano a forzarmi e a farmi pressioni – Bevi Jade bevi che ti fa bene- Dicevano tutti. Non avevo mai bevuto e non avrei iniziato di sicuro quel giorno. Mentre loro bevevano io li guardavo, ridevano, scherzavano, dicevano cazzate e barcollavano di nuovo dal barista a chiedere un altro giro. Mi sentivo male solo nel vederli vomitare.

Infatti decisi di andare in bagno a sciacquarmi il viso. Le luci mi davano troppo fastidio e stavo sudando per la troppa gente ammassata la dentro. Volevo andarmene, ma di sicuro non mi avrebbero mai riaccompagnata a casa appena a mezzanotte. Quindi optai per resistere un altro po. Mi ripromisi anche di non mettere mai più piede in quei posti di merda. Ma non andò così!

Uscì dal bagno in cerca dei miei amici...

Ma non c'erano!

Se n'erano andati lasciandomi da sola, perché in realtà a loro non gliene fregava un cazzo! Solo giorni dopo venni a scoprire che si trattava di una fottuta scommessa che consisteva nel farmi andare a ballare e ubriacare. Io non avevo ceduto alle loro richieste e non ho bevuto ne fumato come loro. Ero fiera di me, ma ora ero nei guai.

Come avrei fatto adesso?! La discoteca distava venti minuti in macchina, a piedi non immaginavo neanche. Non potevo chiedere un passaggio a un perfetto sconosciuto. Non potevo chiamare neanche quei miei "amici" perché non avevo i loro numeri. Dovevo avviarmi a casa. Non chiamai neanche i miei perché non sapevo cosa dirgli...

Voglio essere come te! (Terzo Volume)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora