...Portano a cattive conseguenze

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Per qualche minuto restò steso sul letto, con la siringa in mano.
Aveva una paura matta degli aghi, ma si era già drogato altre volte, sapeva che ci sarebbe riuscito.
Una piccola vocina razionale gli sussurrò nella testa che avrebbe anche potuto evitare di drogarsi. A cosa sarebbe servito?

Servirà a farmi dimenticare per qualche ora, pensò Gerard, rispondendo mentalmente alla vocina nella sua testa.

Guardò l'ago e premette leggermente lo stantuffo, per far fuoriuscire una minuscola goccia della schifezza che c'era dentro.
Sì, Gerard era consapevole che fosse una schifezza, ma non avrebbe rinunciato per questo.

Posò la siringa sul comodino, prima di iniziare, e cercò sotto il materasso la sua fiaschetta. La stappò e la bevve lentamente. L'aveva appena riempita, e l'aveva già finita.
'Fanculo si disse mio fratello è morto, cazzo. Voglio solo smettere di pensarci.

Senza più esitare, trovò il laccio che nascondeva nel cassetto della biancheria e se lo legò con fretta febbrile attorno al braccio. Si sentiva in fibrillazione, il cuore aveva aumentato il suo battito.

Era agitato.
Questa mi calmerà pensò.

La testa gli girava un po' per l'alcool che aveva bevuto a stomaco vuoto, ma cercò di non pensarci. Sbattè le palpebre diverse volte prima di vedere bene.
Si punse sulla vena e per un attimo sobbalzò, sentendo la pressione dell'ago, ma il fastidio svanì non appena iniziò a premere lo stantuffo con il pollice.

Si rilassò e, quando ebbe finito, lasciò la siringa sul comodino e si stese sul letto.
Cominciava già a sentirsi spensierato, le sue braccia erano così leggere che sentiva di volare.

La sua mente cominciò a girovagare fra i vari ricordi, pensando a quei pochi momenti belli che aveva avuto con Mikey.

Gerard era ancora un bambino quando i suoi genitori gli diedero il primo schiaffo. Il primo di una lunga serie futura, ma lui non poteva ancora saperlo.
Era in camera, sul suo letto, a piangere rannicchiato contro il muro accanto al letto, tenendosi la guancia arrossata con una manina paffuta.
Ci fu qualche leggero colpo alla porta e Mikey entrò senza aspettare una risposta. Gerard gli chiese di andarsene, provando a nascondere le lacrime. Lui era il maggiore, lui doveva essere forte.
Ma Mikey lo sorprese: gli si avvicinò,  tolse la mano di Gerard dalla guancia e ci posò un bacio leggerissimo, sorridendo poi alla faccia confusa del fratello maggiore.
<<Nonna mi ha detto che un bacio fa sparire il dolore. Ho fatto andare via il dolore, Gee?>> chiese con innocenza.
Gerard non poté evitare di sorridere.
<<Certo, Mikey. Grazie>> gli disse, abbracciandolo.

A scuola è tutto più difficile, soprattutto quando sei "quello strano". Gerard ormai ci si era abituato, ma per Mikey era il primo anno in quel postaccio e suo fratello l'avrebbe protetto anche lì, a costo della vita.
Ad ora di pranzo un tizio, un certo Alex Turner, il figo della scuola, prese il pranzo di Mikey e gli diede un morso.
<<Hey, piccola merdina, grazie del pranzo!>> esclamò, facendo per andarsene.
Gerard si alzò in piedi e lo fermò con una spinta.
<<Da' il pranzo a mio fratello>> cercò di essere il più sfacciato possibile, ma se la stava facendo sotto.
Turner rise <<Scusa, strambo, ma non penso che tu abbia il diritto di parlare così a me>> esclamò, con sufficienza.
<<Io dico quello che voglio. E ho detto che devi ridare il pranzo a mio fratello>>.
<<Altrimenti?>> lo canzonò Turner.
Gerard non rispose: gli diede direttamente un pugno sul naso, lasciandolo sorpreso e riprendendo il panino dalle sue mani, per ridarlo al fratello più piccolo.
<<Te ne pentirai>> ringhiò Turner.
Ma Gerard non se ne pentì, perché Mikey aveva di nuovo il suo pranzo ed era merito suo.

Gerard si massaggiò il collo dolorante stando in piedi davanti alla finestra della sua camera. Stava preparando le valigie.
Era stato pestato quasi mortalmente dai suoi genitori tre giorni prima ed aveva paura di guardarsi allo specchio. Infatti aveva un occhio nero, lo zigomo livido e graffiato, un taglio ancora rosso vivo sul naso e il labbro spaccato e violaceo. Per non parlare di quello che si celava sotto i vestiti.
Nessuno sapeva cosa fosse successo.
Nemmeno Mikey, che stava seduto di fronte a Gerard con uno sguardo insistente e torturandosi le mani con impazienza.
<<Avanti, Gee, dimmi che cosa è successo. Perché di punto in bianco ti iscrivi al college? Non ci sei mai voluto andare. E non rifilarmi la scusa del "ho cambiato idea" perché non ci crederei nemmeno se mi pagassi. È ovviamente successo qualcosa e mamma e papà ti mandano via... cosa è successo?>>
Gerard non voleva dire a Mikey perché era stato picchiato in quel modo. Sapeva che suo fratello avrebbe accettato qualsiasi cosa, ma si vergognava di parlare della sua bisessualità.
<<Niente, Mikey. C'è stato... un fraintendimento>>.
Mikey continuò ad insistere, e insistere, per almeno due ore, distraendo Gerard dal fare le valigie e facendolo irritare.
Si tirò indietro i capelli stopposi e sbottò, esasperato: <<D'accordo! Vuoi saperlo?  Mi hanno scoperto a baciare un ragazzo con cui avrei dovuto studiare. È un anno indietro e gli stavo dando una mano con i test di fine corso, quando ci siamo baciati. E ci hanno scoperti. Sei contento ora? Sei felice di sapere che tuo fratello è un frocio?>>
Mikey restò in piedi per qualche secondo e Gerard tentò di capire a cosa stesse pensando. Sembrava... triste.
<<Oh, Gerard>> mormorò, prima di abbracciarlo. Lui non si aspettava questa reazione e l'improvviso affetto mostratogli dal suo fratellino lo fece crollare. Pianse sulla spalla di Mikey, sapendo di essere accettato almeno da una persona nel mondo (Frank non contava, avrebbe accettato qualsiasi cosa). Quello era un bel ricordo, perché era l'ultima volta che aveva visto Mikey.

La testa di Gerard fluttuava in modo così leggero da non riuscire a sentire Frank che lo scuoteva e gridava il suo nome. Era solo steso sul letto, svenuto.

In overdose.

Frank non voleva crederci, non voleva credere che Gerard si fosse drogato, non pensava che l'avesse mai fatto ed era stupito, deluso e, soprattutto, tremendamente preoccupato.

L'ambulanza ci mise fin troppo tempo. Quando i paramedici irruppero nella stanza, trovarono Frank che stringeva il corpo di Gerard in una morsa tanto stretta da dover essere quasi costretto a lasciarlo andare.
Salì sull'ambulanza con lui, e sentì tante parole che non gli piacevano.
Dose eccessiva. Non reggerà a lungo. Battito cardiaco in rallentamento.

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Ce l'ho fatta! Ci ho messo un po' ad aggiornare, lo so, ma spero mi scuserete perché è ricominciata la scuola e ho fatto un tour de force di studio!
Beh, la storia non è finita come avevo prospettato: ho letto una fanfiction che mi ha fatta sentire abbastanza male da decidere di non lasciare così "appeso" il finale di questa fanfiction, perciò... ci vediamo al prossimo capitolo! ;)
Non dimenticate stelline e commenti ★★

Demolition Lovers || FrerardWhere stories live. Discover now