Ubriaco

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Gerard stava seduto sul suo letto nella stanza che condivideva con il suo migliore amico Frank.
Era uno strazio guardarlo tutti i giorni, essergli così vicino e sapere di non poter avere di più, come lui voleva.
Si accese una sigaretta, senza nemmeno preoccuparsi di andare vicino alla finestra o quanto meno aprirla. Cercava di fumare via i suoi pensieri e i suoi sentimenti, ma sembrava che le sigarette non fossero abbastanza.

Per questo ogni tanto andava da un certo Vic, lo spacciatore della scuola, e comprava un po' d'erba, o magari un po' di fumo... non aveva mai capito la differenza.

A volte beveva.

Come faceva un tale relitto ad essere al college? Si chiedeva, a volte.

Quando beveva, però, si assicurava sempre di non bere abbastanza da non ricordare cosa era successo.
Ogni volta che beveva, infatti, rientrava in camera e svegliava Frank.

Come la sera precedente: era andato ad un bar poco lontano dal college, non gliene fregava assolutamente nulla di aver violato il coprifuoco, e cominciò a bere.

Prima, prese una birra. Poi due, poi iniziò con degli shottini, da liquore leggero ad altri più forti e, quando pensava di essere abbastanza fuso da poter parlare liberamente, se ne andò.

A questo gli serviva: poteva dire cose che da sobrio non avrebbe mai detto, e allo stesso tempo Frank non avrebbe mai creduto alle sue parole, perché era ubriaco.

Era rientrato in camera barcollando, e Frank gli era subito corso incontro.
<<Gee! Dove cazzo sei stato?>> quasi gridò. Ma non era arrabbiato: Gerard lo capiva dalla delicatezza con cui le sue mani gli reggevano le braccia.
<<A te che sembra, Frankie? Sono andato a fare un giro sulle giostre>>. Anche da ubriaco, Gerard riusciva ad essere sarcastico.
<<Come ti senti? Vuoi andare a dormire o in bagno?>> Frank era sinceramente preoccupato per il suo amico.
<<Beh, se mi prometti qualche servizio allora possiamo restare pure sul pavimento>> rispose Gerard, mettendosi a ridere.

Frank sospirò, Gerard non poteva sapere che era perché avrebbe davvero voluto accontentare quella richiesta. Piuttosto, pensò che fosse un sospiro esasperato.
<<D'accordo, dovresti lavarti, Gee, puzzi da far schifo>> sentenziò Frank.
<<Lavami tu>> commentò ancora una volta, malizioso.
Frank si sentì improvvisamente eccitato a quella proposta, ma doveva ricordarsi che era un Gerard ubriaco a chiederglielo, che quindi non lo voleva davvero, non gli sarebbe piaciuto davvero. E, comunque, la mattina dopo se ne sarebbe dimenticato e la loro vita sarebbe proseguita come al solito.

<<Avanti, Frankie, non ti andrebbe di fare un bagno con me?>> bisbigliò al suo orecchio, il suo fiato caldo causò a Frank un'ulteriore ondata di eccitazione.

Frank lo trascinò nel bagno, doveva aiutarlo a togliersi quella puzza di dosso. Si promise che non avrebbe fatto altro: Gee non era in sé, sarebbe stato sbagliato, avrebbe voluto dire approfittare della situazione, ma lui non avrebbe mai voluto approfittare del suo migliore amico.
E la situazione avrebbe solo contribuito a farlo stare peggio.

Gerard si sedette per terra, appoggiando la testa vicino al gabinetto.
<<Forza, Gee, togliti la maglia: devi lavarti>> chiese ancora Frank.
Gerard gli prese la mano e lo tirò giù accanto a sé.
<<Toglimela tu>> e questa volta, lasciò che le sue labbra esitassero sul collo di Frank, senza baciarlo, lasciando solo che lo sfiorassero.

Frank sbuffò: quanto avrebbe voluto che quel Gerard fosse sobrio, così avrebbero potuto concludere qualcosa di buono, ma no! Doveva essere ubriaco per dire certe cose.
Frank si sedette sul pavimento e mantenne Gerard per togliere la sua maglietta.

La sua pelle era morbida e pallida, era dimagrito tanto solo in quell'ultimo anno e adesso gli si vedevano quasi le costole.
Gli prese un braccio, se lo mise intorno al collo e lo fece alzare in piedi, portandolo vicino al lavandino, dove gli lavò la faccia, il collo, il petto... avrebbe voluto toccarlo in un'altra circostanza.

Gerard, dal canto suo, era soddisfatto: Frank gli aveva tolto la maglietta e ora le sue mani erano sulla propria pelle... non avrebbe potuto desiderare di meglio.

Poi, lo aiutò a stendersi sul letto, ancora senza maglia, mentre lui tirava fuori il pigiama da sotto al cuscino, e lo aiutava ad indossare il pezzo di sopra.

<<E con il pezzo di sotto non mi aiuti?>> sghignazzò Gerard, scalciando via le scarpe.
Frank sarebbe potuto morire in quel momento.
Gerard gli stava chiedendo di togliergli i pantaloni.

D'accordo Frank, basta, tranquillizzati. Gerard è ubriaco. Tu non puoi fare niente con lui. Lui non vuole fare niente con te.

Doveva ripetersi che Gerard non desiderava davvero lui, o si sarebbe illuso che la loro amicizia sarebbe potuta diventare una (desideratissima) relazione.
O, almeno, sarebbe degenerata in una (sana) scopata.

Allora Frank si avvicinò all'amico e gli slacciò la cintura dei jeans.
Non si era accorto che gli tremavano le mani.
<<Hey, Frankie, perché sei arrossito?>> Gerard non aspettò nemmeno la sua risposta e si mise a ridere, mentre Frank cercava di non saltargli addosso.
Aprì la zip e sfilò via i jeans del suo amico, cercando di non fare caso alla mutanda aderente che lasciava pochissimo spazio all'immaginazione.
Prese quanto più velocemente possibile il pantalone del pigiama di Gee e glielo infilò, dandogli poi le spalle.

Gerard aveva smesso di ridere: stava per addormentarsi.
Il che era un bene, perché Frank non avrebbe dovuto fare altre cose imbarazzanti con cui avrebbe rischiato di perdere il controllo.

<<Frankie?>> chiamò con una voce dolcissima.
<<Dimmi, Gee>> rispose Frank, girandosi a guardarlo. Si era steso su un fianco e si stringeva le ginocchia al petto.
<<Verresti a farmi compagnia?>> e così dicendo, fece un po' di spazio sul letto accanto a sé.
Frank sospirò. Certo che avrebbe voluto stare a letto con lui... solo che avrebbe preferito stare con Gerard da sobrio. Magari nudi.

Si stese sul letto accanto all'amico e accettò che lui si accoccolasse con la testa sul suo petto. Lo abbracciò, anche se Gerard era molto più alto di lui e si era dovuto rannicchiare per usare il petto di Frank come cuscino e non uscire con i piedi fuori dal letto.

Quella mattina, Frank si era alzato prima di Gerard e l'aveva lasciato dormire mentre andava a fare una doccia.
Ripensò alla sera precedente e, sì, venne nella doccia al pensiero delle mutande di Gerard, di come avrebbe voluto strappargliele via, di come aveva passato la mano sul suo viso e sul suo petto per poterlo lavare.
Sembrava poco, ma era tutto ciò che poteva avere e, secondo lui, anche di più.

Quando uscì dal bagno con i capelli gocciolanti e un asciugamano in vita, trovò Gerard seduto sul letto a fumare.
Al contrario di quello che pensava Frank, lui ricordava tutto.
Quasi tutto, era pur sempre ubriaco. I pensieri erano sfocati, ma ricordava di come Frank gli avesse tolto la maglietta, della sua mano sulla propria pelle e del suo viso arrossato quando aveva dovuto aiutarlo a togliersi i pantaloni.

Ma finse di non ricordare nulla: così non avrebbero avuto nulla di cui parlare riguardo a quella sera, sarebbe stata solo un'altra delle serate da ubriaco di Gerard.

Chissà per quanto tempo ancora avrebbero lasciato i loro sentimenti in un angolo polveroso del loro cuore.

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Non ho molto da dire, solo che vi voglio bene, spero che continuiate a seguirmi e che vi piaccia la storia :D ♥

Demolition Lovers || FrerardWhere stories live. Discover now