Capitolo 16

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"Quindi cosa mi vuoi dire della Donzelli editrice?" provo a portare la conversazione sul campo professionale, vediamo se almeno lì riesco a trovare il controllo

"Ah già, dobbiamo anche parlare di lavoro..." beh soprattutto di lavoro penso mentre lo osservo prendere un fascicolo dalla tasca della giacca

"Questi sono i dati dell'ultimo semestre" mi dice porgendomi il fascicolo

"Beh ottimi, mi sembra di capire..." non sono un'analista, ma i dati delle vendite e l'analisi dei costi e ricavi rivelano un andamento più che positivo "E dov'è la fregatura?" domando

"Nessuna fregatura" mi risponde con calma Logan "I conti sono in ordine e l'azienda è solida ed in espansione, ma Mr. Donzelli, dopo averci contattato personalmente, adesso pare aver fatto marcia indietro. Venderà solamente se accetteremo di passare un po' di tempo in Italia per vedere come lavorano."

"Pensi voglia più soldi?"

"No, a questo punto non credo. Ho provato ad aumentare l'offerta, ma lui l'ha rifiutata, dicendo che i soldi che abbiamo pattuito con il primo accordo sono sufficienti. Non riesco davvero a capire il motivo di questa sua richiesta, ma non possiamo permetterci di mandare all'aria questa acquisizione, perciò non ci resta che accontentarlo, sperando di convincerlo nel più breve tempo possibile."

"Cioè? Volerai in Italia?" chiedo stupita

"Cioè noi voleremo in Italia!" mi corregge "Ti ricordi che mio padre ti ha chiesto di aiutarmi?"

Sono sbalordita. E sono sicura di aver capito male. Non può avermi appena chiesto di partire per l'Italia con lui.

"Sì, mi ricordo, ma credevo si sarebbe trattato di qualche incontro sporadico con il signor Donzelli, giusto per aiutarti con la lingua e con le abitudini italiane, non avevo capito che avrei dovuto partire per l'Italia."

"E c'è qualche problema? Un fidanzato che avrebbe qualcosa da obiettare?" prova ad indagare Logan

"Ma che fidanzato, non è quello il problema! Solo che ho le mie cose da fare già pianificate e questo cambio di programma imprevisto scombussolerebbe tutto."

"Avevo capito che sei una a cui piace avere tutto organizzato"

"Esatto! Non amo gli imprevisti, faccio di tutto per averne il meno possibile, nel mio lavoro e nella mia vita."

"Senti Sarah, non posso obbligarti a venire con me in Italia, ma mio padre non ha tutti i torti, il tuo aiuto potrebbe davvero farmi comodo."

"E per quanto tempo dovremo rimanere in Italia?"

"Vedi, nel mio lavoro, non ci sono schemi predefiniti, non so mai quanto tempo potrebbe volerci per concludere un affare. Una settimana, un mese? Dipende da quanto saremo bravi a trovare la chiave per far superare a Mr. Donzelli tutte le sue resistenze."

"Bene, quindi non so nemmeno per quanto tempo, in teoria, dovrei stare via..." mi sembra un incubo

"Beh, di sicuro non più di quattro settimane, che è il limite massimo che ci ha dato mio padre. Sai com'è, lui non è un tipo accomodante."

"Già, ho visto!"

"Quindi? Pensi riuscirai a venire con me?"

"Ormai ho dato la mia parola a tuo padre che ti avrei aiutato, perciò..." gli comunico rassegnata "E quando dovremmo partire?"

"Dopodomani!"

"Cosaaaaa?" praticamente tutta la sala si gira a guardarmi per capire che cavolo mi sia preso. Probabilmente ho urlato un po' troppo, per gli standard a cui sono abituati in questo raffinato locale, ma, se sapessero in che situazione sono, mi comprenderebbero.

"Lo so, non ti do molto preavviso, ma il tempo stringe!"

Questo non lo possiamo nemmeno chiamare preavviso, questo è rapimento. Non posso credere di essermi fatta incastrare così.

Logan mi guarda e teme esploderò da un momento all'altro. In effetti ci stiamo andando molto vicino.

"Cioè ti rendi conto che non riesco nemmeno a fare una lista come si deve per preparare la valigia, non sapendo nemmeno quanti giorni staremo via?!?"

"Non ci credo, fai una lista anche per preparare la valigia?" scoppia a ridere Logan.

Come anche? Come fa a sapere della mia passione per le liste?

"Certo! E' una questione di organizzazione." Io davvero non capisco l'avversione che le persone hanno verso le liste. Io ne faccio sempre almeno tre a giornata, aiutano a programmare senza farsi cogliere impreparati. Sì, poi c'è quella teoria che le persone troppo organizzate in realtà siano potenziali serial killer, ma per ora non ho ancora ucciso nessuno, anche se, confesso che Logan, con tutte queste sorprese, sta rischiando davvero grosso.

"Va bene, vorrà dire che questa volta sarò costretta ad improvvisare!"

Ed improvvisare, vorrei sottolinearlo, è una parola che detesto.



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