Capitolo12

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Proprio come previsto mi ci vuole più di un quarto d'ora per trovare un taxi. Nel frattempo ha ripreso a nevicare. Quest'inverno, si sta rivelando davvero eccezionale. Da circa dieci giorni, temperature sotto zero e continue nevicate sembrano aver preso in ostaggio New York ed io, con il mio cappottino che copre a malapena il micro vestito scelto dai miei amici, rischio una polmonite se non trovo subito una fonte di calore.

Finalmente, dopo quindici minuti abbondanti trovo un taxi, che, lentamente, si infila nel traffico per portarmi a destinazione. Il Paradise non dista molto da casa mia. Guardo nervosamente l'orologio, e sono già in ritardo di dieci minuti.

"Scusi, non potrebbe accelerare un pochino?" domando al tassista

"Signorina l'asfalto è completamente ghiacciato, se accelero rischiamo di finire fuori strada." replica il tassista con pazienza

"Ha ragione, mi scusi, è solo che detesto arrivare in ritardo."

"Oh, non si preoccupi, sono certo che il suo fidanzato la perdonerà per il lieve ritardo quando la vedrà arrivare con quell'abito!" non c'è malizia nella sua voce, è un complimento sincero

"Sì grazie, ma ad aspettarmi c'è il mio capo stasera, non il mio fidanzato."

"E il suo fidanzato la lascia uscire con un altro uomo vestita così? Non è geloso?"

"Non c'è nessun fidanzato e quindi nessuna crisi di gelosia. E' uno dei vantaggi dell'essere single."

"Ma cosa hanno gli uomini di questa città, le fette di prosciutto sugli occhi? Non è possibile che una ragazza come lei sia single. Se non fossi innamorato di mia moglie da quasi trent'anni le farei io da accompagnatore. Guardi, mi gioco il taxi: stasera, come minimo, troverà il fidanzato e avrà una promozione."

Mi scappa una risata.

Finalmente sono arrivata a destinazione. Pago il tassista e apro la portiera "Tenga il resto, lo consideri un anticipo per il risarcimento del suo taxi, mi sa che perderà la scommessa."

"Io non perdo mai una scommessa. Buona serata signorina." mi sorride cordiale.

Tutto sommato questo scambio di battute con il tassista è stato utile: mi ha impedito di pensare troppo al vestito, a Logan, al Paradise, al mio ritardo... venti minuti. Mai in vita mia ero arrivata ad un qualsiasi appuntamento con venti minuti di ritardo, mai, ed oggi mi è successo per ben due volte.

Mi avvicino all'ingresso con passo veloce cercando di non scivolare per l'asfalto ghiacciato e soprattutto per i tacchi. Logan è fuori dal locale che sta parlando con un ragazzo di spalle ed i soliti paparazzi appostati scattano foto a ripetizione. Appena mi vede, mi fa un cenno con la mano, invitandomi ad avvicinarmi. Probabilmente mi stava aspettando. Il ragazzo di spalle si volta per un attimo, ma viene subito risucchiato da un gruppetto di ragazze scosciate, che prendendolo sotto braccio, a favore di obiettivo, lo scortano all'interno.



Ricordati di farmi innamorareWhere stories live. Discover now