II

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Harry scese contrariato dalla propria carrozza e si precipitò dentro al palazzo frustrato e disanimato.
Il viaggio di ritorno in Inghilterra era stato particolarmente sfiancante.
La causa del suo stato di malessere erano state le continue riflessioni che gli martellavano costantemente la mente.

Le cose erano cambiate quasi eccessivamente dopo il tradimento da parte dei tedeschi.

Il personale a palazzo era stato dimezzato in attesa di prendere nuovi servitori selezionati e fidati, purtroppo dopo lo spiacevole evento, si viveva con la continua paura che all'interno ci potesse essere qualche doppiogiochista o una spia dei nemici.

Le misure di sicurezza erano drasticamente aumentate e Harry non biasimava le scelte di suo padre, anche se in realtà pensava che fosse stato il primo ad agire in maniera sconsiderata e a farsi soggiogare.
Non solo aveva quasi rischiato di farsi soffiare il trono, ma oltretutto aveva perso di credibilità agli occhi dell'aristocrazia e del popolo.

Questi ultimi infatti, avevano visto il proprio sovrano debole e soggetto alla manipolazione.
Non stupiva quindi, che il regno inglese avesse perso parte del suo rinomato splendore e della sua fama, nonostante i reali si stessero occupando personalmente di risolvere i problemi causati dagli invasori.
I francesi, al contrario, avevano goduto di moltissima popolarità grazie al ritorno di Louis.

All'inizio era stato un vero e proprio scandalo.
Un plebeo qualsiasi educato in mezzo alla povertà era diventato tra i primi della scala sociale e questo aveva sconvolto non poche persone.
Da un lato, la sua esperienza come cittadino comune lo aveva reso ben accetto tra i popolani, che in lui riponevano speranza, al contempo però, la sua umiltà tanto di animo quanto di modi, e la sua persona, lo rendevano una minaccia generale per la nobiltà.
Pensare che un uomo cresciuto come un bastardo qualunque si fosse scoperto così influente e importante era un dardo infuocato che mirava contro gli interessi controversi dell'aristocrazia, che da secoli ribadiva l'importanza del proprio sangue e del proprio status sociale.
Ulteriormente inaccettabile, era il fatto che avesse trascorso praticamente tutta la sua vita, fino a quel momento, servendo un reale inglese.
Per certuni, era motivo di vergogna e disonore nei confronti della stimata corona francese.

Cominciavano dunque, a spargersi voci infamanti sul principe novizio, favorite proprio dagli stessi nobili francesi che vivevano a corte.
Le altre nazioni, dalla loro parte, potevano soltanto bearsi di vedere il delfino di Francia sbeffeggiato dal suo stesso popolo. Era una situazione che poteva tranquillente giocare a loro favore, se il regno di Francia si fosse lacerato dall'interno, sarebbe stato più semplice ottenerne il controllo.

Il principe ritrovato aveva portato false speranze ai ceti minori, che facevano sempre più richieste affinché le loro condizioni venissero migliorate, facendo leva sul fatto che il principe stesso avesse vissuto in prima persona i maltrattamenti e le privazioni, essendo cresciuto come il servo di Harry Styles.
A dispetto dei rapporti tra i due futuri regnanti, tra i due Paesi, non scorreva affatto buon sangue.
I francesi vedevano con raddoppiata ostilità il principe inglese, nonostante Louis stesso si fosse battuto in prima persona per liberarlo.

Harry non se ne curava, aveva smesso molto tempo prima di preoccuparsi delle apparenze, nonostante continuasse ad essere orgoglioso come sempre.

Non gli importava dei pettegolezzi che giravano a corte o per i sobborghi inglesi e francesi.

La sua autorità rimaneva indiscutibile e nulla poteva cambiare il suo rapporto con Louis, era l'unico al mondo a conoscerlo per quello che era veramente. 

Ovviamente, provava fastidio nel vedere come la verità venuta a galla avesse portato con sé improvvise ammiratrici nei confronti del suo Louis, ma la certezza e la consapevolezza che gli appartenesse riusciva a sopprimere i sentimenti negativi.

Sempre più spesso gli capitava di sentire la servitù conversare e parlare con una spropositata audacia del reale francese e casualmente, dominato dalla mal celata gelosia, congedeva i propri domestici o gli incaricava le faccende più faticose. 

Nessuno comprendeva il vero motivo di tali reazioni, e così si pensava che Harry temesse per la propria fama di bel tenebroso, che venisse offuscata dall'arrivo di Louis.

Zayn, che girava per i corridoi e aveva assistito a diverse scene simili si era ritrovato a piangere dalle risate.

Amava stuzzicare il reale inglese, mettere il dito nella piaga, perchè fondamentalmente si sentiva una specie di dio, essendo a conoscenza della storia tra Louis ed Harry e dei loro segreti.

L'idea di buttarlo fuori aveva sfiorato la mente del principe numerose volte, ma alla fine aveva dato ascolto a Louis, che invece trovava il moro divertente e bizzarro.

Così Harry aveva dato dei posti sia a Zayn che a Liam come cavalieri e consiglieri, anche se di fatto Liam era l'unico a svolgere il suo incarico e il moro passava il suo tempo svagandosi tra i lussi del castello o bevendo nelle varie locande.

Niall, che in pratica viaggiava continuamente da un paese all'altro, era rimasto confuso dalla scelta di Harry di offrire copertura a due pirati, specie dopo quello che era successo precedentemente, però, essendo buono e magnanimo di natura, non aveva detto nulla, anche perché ormai Liam era diventato un amico molto importante per lui.

Harry si spogliò dei propri abiti e si rilassò nella vasca accarezzando i suoi ricci ribelli, decidendo di fermare i suoi pensieri su quanto accaduto nell'ultimo periodo e concentrarsi piuttosto a visionare nella sua mente il corpicino caldo e stupendo del suo amato Louis su di sé.

Si ritrovò con un erezione e contrariato del fatto di non poterlo avere lì in quel momento, appagò il suo piacere con la propria mano.

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Louis si stropicciò gli occhi assonnato e si sedette nella sua sedia di pelle pregiata.

Guardò il letto ancora sfatto da quella mattina, dato che aveva mandato precisi ordini alle addette, che consistevano nel non entrare nella propria camera per nessun motivo.

Con delusione sbuffò annoiato e prima che potesse concentrarsi su uno dei tanti scritti, anche perché non sarebbe riuscito a dormire in ogni caso, qualcuno bussò alla porta.

La piccola Phoebe entrò esitante, vestita già dalla sua camicia da notte azzurrina.

<<Ehi, ciao piccola>>
La salutò sorpreso e sorridente, facendole segnale di avvicinarsi.

<<Louis...posso farti compagnia?>>
Mormorò abbracciandolo e socchiudendo gli occhi per la stanchezza.

<<Non riesci a dormire da sola?>>
Le domandò intenerito

Ma Phoebe non rispose, perché nonostante le sue intenzioni di rimanere sveglia, si era addormentata tra le braccia del fratello maggiore.

Louis sorrise incantato dalla dolcezza della sorellina e la cullò per un po', fino a quando non la ripose nel proprio lettino e non volendo deluderla al suo risveglio, le lasciò un peluche di un orsacchiotto accanto, con un bigliettino scritto.

Accarezzò la testolina di Daisy, che riposava nel letto accanto e chiuse la porta.

Ritornando nelle proprie stanze si sentì soddisfatto e in effetti anche meravigliato dei suoi modi nei confronti delle sue sorelle.

Temeva di non riuscire a comportarsi nel modo adeguato e invece aveva legato in poco tempo con le 4 ragazzine, ognuna di un'età differente, fatta accezione per le due gemelle.

Alla fine decise di riposare tutto e pensare ai documenti l'indomani, sentendosi decisamente meglio e meno solo.
Abbracciò il cuscino e con un sorriso sulle labbra, riservò il suo pensiero a Harry, prima di addormentarsi.

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Hola!
Beh come avrete capito questo capitolo è solo introduttivo, per farvi vedere come procedono adesso le cose ahahah
I Larry distanti :,(
Comunque vedremo cosa accadrà prossimamente!
Ciaoo

Masquerade || Larry Stylinson AuWhere stories live. Discover now