VIII

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Sono in 'sta stanza da almeno un mese. Alex è così caro che, ogni giorno, finite le lezioni viene in ospedale e facciamo i compiti insieme. È troppo dolce con me che a volte mi chiedo... 'mi merito tutta questa dolcezza?' Ma la risposta la trovo sempre nel comportamento di Alex.

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Finalmente le sospirate vacanze estive! Non vedo l'ora di andare al mare con il mio Alex.

Qualche settimana dopo scuola mi ritrovo disteso su un asciugamano ad abbranzarmi.

<< Steve!>> mi alzo a sedere e vedo Alex davanti a me. Il suo fisico bagnato è da togliere il fiato. Goccioline che dai capelli si infrangono sul suo collo e, scendendo, delineano i suoi muscoli accentuati andando a distruggersi nella sabbia calda.

Lo fisso. Ha una mano che gli copre l'occhio destro e che si tira all'indietro i capelli bagnati. Ha un sorriso a trentadue denti ed il suo volto è pericolosamente vicino al mio. Gli scocco un bacio e corro verso il mare tuffandomici e bagnandomi come un pulcino.

<<Cosa fai ancora lì Al?!>> gli grido e poi vedo buio per un istante ma la luce torna subito dopo.

Sento un braccio forte stringermi dolcemente il collo. Una mano calda sul mio fianco sinistro. Un corpo caldo e bagnato sulla schiena e due labbra calde sulle mie. Questo è il mio Alex, così dolce e passionale, così giocherellone ma con tanta voglia di coccole, così è il mio ragazzo!

Mi giro verso di lui e lo bacio passionalmente attorcigliando le braccia dietro al suo collo.

<<Ti amo>> sussurriamo contemporaneamente l'uno sulle labbra dell'altro prima di tuffarci in acqua.

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Siamo già nel periodo di luglio e fuori casa ci sono quasi 50°C. Alex non è ancora arrivato ed è un po' insolito. Dopo tutto quello che ci è successo ho paura di uscire senza di lui ed ho paura quando lui non torna in tempo.

"Alex non farmi preoccupare..." penso ma quando sento la porta di casa e lo vedo, gli corro incontro facendogli cadere qualsiasi cosa di mano. <<Cretino!>> gli urlo stringendolo forte a me.

<<Cretino! Mi hai fatto preoccupare! Non lo fare più... ti prego!>> gli grido ma man mano la mia voce si affievolisce a causa dei singhiozzi.

<<Scusami Steve... ma sono arrivato in ritardo perché ti ho preparato una sorpresa!>> mi dice tutto felice ricambiando il mio abbraccio disperato.


È sera ed io e Steve siamo seduti ad un tavolo sotto un gazebo prenotato apposta.

Guardo Steve nella sua immensa bellezza. Non mi sarei mai aspettato di innamorarmi di lui. Anzi, non mi sarei mai aspettato di innamorarmi di nuovo, non dopo quello che ho passato. Lui è stato un raggio di sole che ha illuminato le mie giornate buie fredde, portando bel tempo e tanto, tantissimo calore. 

<<Non voglio spaventarti o cose del genere, però voglio dirti alcune cose>> Sono agitato. All'idea di chiedergli questa cosa, mi sento ansioso e nervoso. Il suo sorriso è bellissimo. Dona alla sua persona un aspetto più felice, come se nella sua vita non ci sono mai state occasioni o giornate da dimenticare. 

<<Quando ti ho incontrato per la prima volta eri nei bagni della scuola che piangevi...>> inizio dal principio sperando di farlo sorridere e commuovere. <<Non ricordiamo il passato... è una cosa che odio>> dice ma io lo fermo e riprendo parola. 

<<Piangevi, piangevi per un motivo a me sconosciuto... ed è stato all'ora che mi sei iniziato a piacere. All'inizio avevo pensato che eri come uno di quei ragazzi che piangono quando vengono rifiutati oppure scaricati, ma quando capii il motivo delle tue lacrime, mi ripromisi che questi occhi, non avrebbero più sgorgato lacrime. Pochi giorni dopo ti invitai ad uscire e quello stesso giorno passammo delle avventure incredibili. Tanto incredibili che la sera mi addormentai assieme a te>> Prendo fiato e nel mentre, lo guardo. Sta sorridendo mentre ricorda quei magici momenti insieme.

<<Ricordo ancora che quel giorno incontrammo Jean. Era davvero uno scocciatore. Ricordo quello che pensai quando ti diede della troia. Più o meno pensai che volevo rompergli qualsiasi cosa, e che volevo... mmh......ah si! Lo volevo morto! Nessuno doveva restare n vita se ti faceva del male. Questi erano i pensieri...  poi... ah si! La parte più bella ed emozionante è stata dopo che noi due ci fidanzassimo. Eri davvero bello quel giorno.... Soprattutto quando ansimavi sotto di me>> sussurrai al suo orecchio e lo vidi diventare rossissimo. 



Alex!!!!!!!!! Questa me la paga! <<Sappi che stasera non riceverai neanche un verso da me! Starai senza sesso per una settimana!>> dico furioso. 

<<Scusa, scusa! Comunque. Eri davvero sexy quel pomeriggio. Il tuo corpo imperlato di sudore, le labbra gonfie e rosse per i troppi baci, il tuo collo niveo marchiato, la tua pelle candida e fredda che diventava rossa e bollente dove ti toccavo. Eri un vero spettacolo, tanto bello quanto fragile. Ma la parte della nostra relazione che odio di più è stata... No, non posso neanche dirlo. Ero davvero impaurito quando quel pomeriggio e quello seguente non ti trovai più. Quando scomparsi venne a parlarmi Mark. Mi chiese se volevo ritornare nella mia vecchia città, lontano da casa, ma soprattutto, lontano da te. Allora capii. Era stato lui! Lui aveva rapito il mio Steve! Lui stava facendo soffrire il mio Steve. Ricordo che corsi fuori e ti cercai. Per tutto il pomeriggio, per tutta la notte, per il mattino seguente fino a quando non ti trovai esamine su quel pavimento, circondato da Jean  i suoi, circondato da effetti personali. L'occhio cadde anche su quei pezzettini di carta. Li riconobbi. Erano i pezzi della nostra foto>> Lacrime cadevano dal mio volto. Lui ha passato tanto e ha fatto tanto. Vedo che tira fuori dalla tasca un pezzo di carta ma, quando me lo posiziona davanti, rimango con gli occhi spalancati. E' la nostra foto che quel giorno Jean distrusse. 

<<So quanto ci tieni alla foto ecco perché non ho voluto buttarla>> <<Q-q-quando...?>> 

<<Quando tu eri su quel maledettissimo letto d'ospedale! Comunque. A me basta sapere che sei vivo, vicino a me ed è per questo che ti chiedo.... Steve Jhonson, mi vuoi sposare?>> Lo fisso. Il mio cuore batte a mille, il respiro si è fermato e queste dannate lacrime non fanno altro che uscire dai cancelli che ormai sono stati aperti. <<Sì!>> Urlo per poi abbracciare il mio Alex. 


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E' già passato un'anno da quando io e Alex stiamo insieme come coppia sposata. Lui adesso lavora come redattore dei miei manga mentre io sono un fumettista. Ci siamo promessi che saremmo stati sempre vicini, sia sul lavoro che a casa. Le sue parole continuano a ronzarmi in testa. 'Mi vuoi sposare?' Amo Alex! Amo il mio lavoro. Amo la nostra casa. Amo la mia vita finalmente felice! Dalla vita non potrei desiderare di più. 

<<Sono a casa!>> Urla Alex dal soggiorno. Io esco dalla cucina e gli vado incontro ma il mio camminare viene interrotto da una flebile vocina che arriva alle spalle di Alex. 



<<Vieni fuori. Non ti farà del male>> dico a Mey.  La bambina esce fuori timidamente ma, quando vede il sorriso di Steve, gli corre incontro e lo abbraccia. <<Lei si chiama Mey e da adesso in poi sarà nostra figlia>> Dico a Steve che sicuramente non avrà capito nulla. Ci dirigiamo ognuno alle proprie postazioni per mangiare. 


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Sono passati tanti anni e adesso la piccola Mey frequenta la terza media. E' una ragazzina dolce e intelligente e come mi diceva qualche anno fa, vuole diventare una redattrice come il suo papà. 

Non vedo l'ora di sapere come sarà la nostra famiglia. 


#AngoloAutrice#


Ragazzi che dire! Stop! è finita! Fatemi sapere sevi è piaciuta o se faceva schifo accetto tutti i commenti perciò non abbiate timore a scrivere commenti come: "faceva schifo!" o "Era una vera merda, soprattutto il finale!" ACCETTO qualsiasi commento. Mi scuso se l'immagine è presa da qualche manga creato dai grandi mangaka! 

Beh... vi lascio metabolizzare che la storia è conclusa. 

ciao e alla prossima! 


Stop!Where stories live. Discover now