VII

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Alex ed io siamo in giro per il paese quando non ci viene incontro Jean ed il suo gruppo di scimmioni. <<Bene, bene, bene.... allora quello che diceva era vero!>> Esclama Jean. <<Vattene!>> Si mette davanti a me e mi difende. <<Togliti moscerino!>> Vedo Alex essere scaraventato lontano da me. Mi afferrano per un polso ed iniziano a trascinarmi non so dove. Le lacrime rigano il mio volto ormai arrossato. <<Forza>> dice rude un compagno di Jean.  

Sono in una stanza buia illuminata solo da una piccola lampada che pende dal soffitto. Jean mi spinge facendomi cadere ed inizia con il pestaggio. Fa male e le lacrime non smettono di scivolare via dalla loro gabbia. <<Cos'è adesso hai smesso di fare il gradasso eh Steve?!>> Un calcio sullo stomaco ben assestato. <<Non hai neanche più le palle per rispondere?>> un calcio in faccia cosa forte da farmi sanguinare il naso e la bocca.  <<Cosa pensi che succederà a quel moscerino?>> Un calcio sulla schiena. <<Cosa potrà fargli il capo?>> Un calcio sullo stomaco e giù ancora con calci su tutto il corpo. Il dolore è insopportabile. Il mio corpo non resiste più. Sono coperto di sangue, lividi e graffi. Le lacrime continuano a sgorgare dai miei occhi senza mai smettere. Il mio viso contratto in una smorfia di dolore. "Questa volta nessuno verrà a salvarmi" penso prima di crollare addormentato. 

Il mio risveglio è brusco. Jean ed i suoi mi prendono e mi sbattono sul pavimento freddo e rincominciano con il pestaggio. Calci che arrivano dritti al mio stomaco che rigetta quantità di sangue, sulla schiena dove sento la spina dorsale fare dei brutti suoni, sul viso dove sento l'osso del naso spaccarsi e la mascella rompersi. Gli occhi violacei come il resto del corpo. Chiudo gli occhi concentrandomi sull'immagine di Alex che mi sorride e che mi dice che andrà tutto bene ma sono sicuro che questa volta non andrà così. Lacrime amare e dolorose sgorgano dai miei occhi incapaci di aprirsi ed osservare l'orrore che mi si presenta. 

<<Oh ma che bella foto!>> esclama Jean ed i miei occhi si aprono di scatto. Lo fisso e riconosco subito quella foto. <<Ri... ridam... ridammela...>> sussurro in modo strozzato perché incapace di parlare. Ho un dolore tremendo alla bocca e ad ogni singola parte del corpo. <<Si certo tieni>> dice iniziando a spezzettarla davanti ai miei occhi. 

Dopo un po' iniziano ad armeggiare con qualcosa ed infine mi lanciano addosso cose appuntite che si infilano nella pelle come aghi. Sangue caldo e scuro inizia a fuori uscire dalle ferite. Il mio corpo viene cosparso dal mio caldo e fluido sangue. "E' già arrivato il mio momento? Ma è giusto? Solo perché sono gay devo subire tutto questo? Io volevo solo essere libero, libero di gridare al mondo la mia tendenza omosessuale e vivere felice con la persona che amo di più al mondo... perché non posso avere ciò? Perché mi deve essere impedito? Perché non posso avere la libertà? Perché tutto questo?" Penso. <<Perché.... Non.... posso... essere libero?>> chiedo solo prima di svenire. 




<<Alex... tutto bene?>> domanda una voce a me familiare. <<Vattene Mark!>> urlo prima di iniziare a correre alla ricerca di Steve. <<Non possono averlo portato lontano>> dico con il fiatone. D'un tratto sento delle risate sadiche e corro verso di esse che mi conducono davanti ad una casa. Spalanco la porta e vedo Jean ed i suoi compagni che tirano freccette e calci ad un ragazzo che riconosco essere Steve. <<Steve!>> urlo ma lui non si muove. Mi volto incazzato verso quei luridi bastardi ed inizio a picchiarli uno ad uno. <<Che cazzo avete fatto!>> sbraito furioso. <<Dovete morire per questo!>> urlo ancora tirando ganci destri a tutti quei fottuti bastardi. 


Dopo una buona mezzora che mi sono sfogato corro verso Steve e lo prendo in braccio. <<Steve.... ti prego, resisti>> dico piangendo.  Lo stringo forte a me mentre esco e mi dirigo in ospedale. 

E' passata una settimana e Steve non si è ancora svegliato. <<Ti prego... svegliati, non puoi arrenderti... non lasciarmi Steve!>> stringo la sua mano mentre le mie lacrime bagnano le nostri mani intrecciate. <<Sai Mark non ci disturberà più... è ritornato al suo paese d'origine mentre Jean e quei bastardi sono stati arrestati.... possiamo vivere liberamente quindi ti prego, ora devi svegliarti..... per la tua felicità, per la nostra vita libera>> sussurro debolmente. 

Lo fisso. Mi fa paura in queste condizioni. <<Ti prego..... Steve....>> sussurro mentre le lacrime non vogliono abbandonare il mio volto. 



Dove sono? Cosa è successo? Di chi è questo bellissimo calore?

<<.....possiamo vivere liberamente quindi ti prego, ora devi svegliarti....... per la tua felicità, per la nostra vita libera>> chi è? Alex? Sì è la sua voce. <<A.....>> non riesco a parlare. Alex io voglio svegliarmi ma non ci riesco! 

<<Ti prego..... Steve.....>> Alex non piangere! Io sono vivo grazie a te! Cazzo! Devo svegliarmi.

<<Steve.... forse non potrai sentirmi ma sappi che ti amo e finché non ti sarai svegliato io starò qui, con te... ti farò compagnia fino al tuo risveglio... quindi non temere amore mio, io ci sono>> 



Calde lacrime rigano il volto di Steve ed io non posso far a meno di asciugarle con la manica della mia felpa. <<So che non potrai abbandonarmi quindi te lo chiedo... Steve, ti vuoi svegliare?>> "E' tutto inutile... non si sveglierà mai più" Lacrime amare e dolorose sgorgano dai miei occhi mentre u dolore lancinante pervade il mio corpo. 

Sto alzandomi quando sento la mia mano muoversi. Mi volto verso la mia mano intrecciata con quella di Steve e vedo di nuovo quel movimento. <<Steve!>> urlo. I dottori entrano nella stanza ed iniziano a sbendargli occhi, naso, bocca e collo. Quando i dottori si sposano riesco a specchiarmi negli occhi azzurri di Steve. Lentamente mi avvicino e gli stringo la mano mentre dai miei occhi cadono gocce salate. <<Mi sei mancato>> sussurro per poi abbracciarlo stretto a me. <<Anche tu... ma adesso basta piangere hai versato già troppe lacrime in questa settimana>> dice. <<Ma se anche tu stai piangendo!>> dico sorridendogli. <<Non contraddire le mie parole!>> I medici lo visitano e assicurano tutti e due che il mio amato Steve era in ottima forma anche se aveva ancora la gamba rotta. 


Dopo aver parlato con i dottori andai da Steve. <<Domani potrai uscire da qui>> gli dico baciandolo castamente e delicatamente sulle labbra. <<Non vedo l'ora>> mi sorride per poi aggrapparsi al mio collo e lasciarmi un bacio passionale e poco casto. 

<<In astinenza? Beh non sei l'unico>> dico ridendo. <<Il solito pervertito!>> dice tra le risate. Lo guardo con lo sguardo perso nel suo. <<Cosa c'è?>> scuoto la testa. <<Mi piace solo osservare la bellezza del tuo corpo e dei tuoi occhi>> dico sedendomi accanto a lui ed abbracciandolo. 

<<Steve!>> una voce squillante arriva alle nostre orecchie e poi vediamo spuntare una donna alta, magra dai capelli biondi e gli occhi verdi. <<Steve! Hai fatto prendere un colpo a tutti quanti. Pure tu Alex! Ora vai a casa a farti una doccia! Steve si è svegliato tornerai a fargli visita dopo che ti sei pulito e vestito come si deve!>> ci sgrida. <<Agli ordini Betty>> mi alzo e dopo esserci scambiato un bacio vado a casa per lavarmi e sistemarmi un po'. 

"Sono contento che si sia svegliato ma da adesso in poi non lo lascerò più andare! Sarà sotto la mia stretta sorveglianza 24 h su 24.. Lo giuro!" penso prima di entrare nella doccia e lavarmi. 



Stop!Where stories live. Discover now