Immersa nel bianco

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Esiste una definizione della parola amore? Secondo il dizionario l'amore è un intenso sentimento di affetto, un'inclinazione profonda verso qualcuno o qualcosa. Per quanto possa essere scientifica, questa definizione mi sembra piuttosto povera e priva del vero significato di questa parola così semplice da scrivere ma così complessa da spiegare. Non credo che si possa definire, penso che si possa solo provarlo e descriverne la meraviglia. E l'ho capito solo ora il motivo per cui tutto il mio corpo era in subbuglio quando stavo con Luke. Non avevo mai compreso il reale significato di questo sentimento perché non volevo che Louis fosse la mia anima gemella. Non so spiegarmi il motivo, forse lo temevo perché non avevo mai provato qualcosa di simile e stare con lui era come buttarsi nel vuoto non sapendo cosa ti aspetterà dopo. Ed effettivamente è stato così, ma una vita senza un po' di rischio sarebbe tristemente monotona e grigia.

È passato quasi un anno da quando sono uscita dall'ospedale con nostra figlia e insieme stiamo vivendo una vita da sogno. Tutto sembra perfetto, tutto sembra davvero troppo perfetto, è più reale il set di un film che questo periodo così armonioso e gioioso. Non che non ne sia felice, ma la casa di Barbie comincia a farmi invidia in quanto è meno finta della nostra. Probabilmente ha ragione Louis, sarà solo un'impressione dato che prima stavo con un mostro ed ora che ci siamo ritrovati sembra un bel sogno minacciato dal sorgere del sole che mette fine all'oscurità della notte. Ci sono anche alte possibilità che abbia ragione Miriam dicendo che mi manca tremendamente il mio lavoro, ma allo stesso tempo sono combattuta perché non voglio separarmi dalla piccola Eloise.

"Bimba, capisco che la neve a settembre sia sorprendente ma potresti passarmi l'ultima vite così che non mi crolli l'armadio addosso?" mi chiede Louis instabile sulla scala mentre cerca di non distruggere la stanza di nostra figlia.

"Seriamente, quando capirai che non mi piace questo soprannome?" gli domando mentre lui finisce di montare l'ultima anta.

"Mai" risponde dopo aver finito di montare il guardaroba, dandomi un bacio sulle labbra.

"Oggi, pensavo che potremmo iscrivere Eloise in un asilo nido e io potrei tornare al lavoro...tu cosa ne pensi?" propongo la mia idea che avevo in testa già da qualche giorno.

"Per me non c'è problema, quando pensi di andare ad iscriverla?" mi chiede felice della mia decisione, dato che sa quanto sia stato duro per me questo periodo, nonostante sia riuscita a superarlo brillantemente grazie a lui.

"Oggi pomeriggio?" affermo un po' insicura.

"Non potrò esserci anche io perché lavoro, ma se dovesse esserci qualunque emergenza sai che puoi contare su di me" afferma dolcemente mentre io rimango incantata da tanta bellezza concentrata in una sola persona e non mi riferisco solo a quella estetica, quella la vede chiunque, ma parlo della sua nobiltà d'animo. So che può sembrare una cosa ottocentesca ma io lo amo proprio per questo suo carattere, nel suo stile, un po' retrò.
La mattina passa abbastanza in fretta e dopo pranzo Louis deve andare al lavoro, così esco con Eloise e vado in ufficio a informare Zayn del mio ritorno in studio.

*più tardi in ufficio...*

"Buondì Malik, le sono mancata?" dico entrando nell'ufficio dove il mio segretario stava beatamente fumando con la finestra aperta e facendolo tossire mentre si affretta a richiudere il vetro.

"Moltissimo" risponde tornando alla sua scrivania.

"Il gatto non c'è e i topi ballano, Zayn?" gli domando mettendolo in difficoltà.

"No, stavo facendo cambiare aria allo studio" risponde provando a coprire il suo crimine.

"Non si preoccupi, non sono venuta per licenziarla ma per avvisarla che da lunedì non potrà più fumare nell'ufficio con la finestra aperta" gli dico mentre siedo Eloise un attimo sulla sua scrivania.

"Torna al lavoro?" chiede quasi incredulo, in fondo sono mancata solo un anno.

"Sì, è quello che..." non riesco a finire la frase che inaspettatamente Zayn si alza per abbracciarmi, felice come se gli avessi dato una promozione.

"È davvero così contento del mio ritorno?" questa volta sono io quella incredula.

"Sì certo, in questo anno in cui ho lavorato senza di lei ho realizzato quanto sia pesante il suo lavoro"

"Quindi è contento perché torno a levarle un bel carico di lavoro?"

"Cosa? No, non solo per questo...mi mancava anche la sua autorità" afferma mentre fa il solletico alla povera Eloise.
Nel pomeriggio, dopo la breve visita al mio collega, iscrivo la mia piccola al nido e successivamente andiamo a fare una passeggiata al parco, dove la neve sembra aver dato un tocco magico alla natura che ci circonda. Camminando immersa nel bianco, ripenso all'anno appena passato e a come sia cambiata la mia vita in così breve tempo. Se l'anno scorso mi avessero detto che avrei avuto una figlia con Louis e che saremmo andati d'amore e d'accordo, gli avrei riso in faccia e non ci avrei mai creduto, non sarebbe mai potuto capitare nemmeno in un universo parallelo. Ma il destino è imprevedibile e a volte le scelte sbagliate ci portano nei posti giusti. Se non fossi andata a quella festa universitaria, non avrei mai incontrato il ragazzo con il cappuccio. Dopo quella notte ero convinta che non avrei più rivisto Joe, ma il fato, crudele, ha voluto farci incontrare solo diversi anni dopo, con la puntualità di un orologio svizzero, quando le mie relazioni entravano in crisi. D'altro canto, cercavo di evitarlo perché sapevo che sarei caduta nella sua rete d'amore. E come volutasi dimostrare, ogni mio tentativo di resistenza si è rivelato vano contro una forza così potente e inarrestabile, quale è quella dell'amore.
La sera rientrando in casa, vedo dei petali di rosa per terra che portano alla cucina in cui c'è la tavola illuminata a lume di candela e dove trovo Louis, tanto nervoso quanto elegante, che non ha notato la mia presenza e che sta parlando alla caffettiera.

"Ho aspettato tutto questo tempo per chiedertelo perché Eloise era appena nata e poi c'era il trasloco e avevamo ben altro a cui pensare, ma adesso è quasi un anno che conviviamo e più anni che ho perso la testa per te..."

Fa una breve pausa prima di inginocchiarsi davanti alla caffettiera con una scatolina in mano e continua dicendo:"Bimba, vuoi sposarmi?"

Promesso? (Sequel: "Ti fidi di me?")Where stories live. Discover now