CAPITOLO 2

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Presente

Saltellava allegro verso il tempio, gli occhi smeraldo che scrutavano curiosi il cielo lievemente nuvoloso.

Sentì una goccia. Poi un' altra e una ancora.

-Cavolacci!- Esclamò, accelerando il passo, destinazione tempio:-Proprio ieri dovevo perdere l'ombrello, accidenti!- Disse raggiunta la piccola tettoia in legno.

-Oh, Dio Protettore di Shiganshina, le chiedo umilmente riparo dalla pioggia. Mi perdoni per averle recato disturbo.- Disse con gli occhi chiusi e le mani intrecciate. Dopo di che, afferrò la maniglia bianca, ghiacciata all' apparenza, del tempio e vi entrò.

Probabilmente, quel tempio non era molto curato: tutto il legno del pavimento era bucato a causa dei tarli, e scricchiolava di continuo in modo parecchio inquietante.
Eren vide un'altra porta scorrevole. Anche quella era di legno ma, al contrario di tutto il resto, era completamante intatta: nessun buco e nessuna trave fuori posto, nessun chiodo arruginito e nemmeno un granello di polvere, addirittura.

-Ma cosa...?- Sentì un leggero mugolio provenire dalla stanza a cui la porta era annessa.

Sobbalzò, gli occhi sgranati e le mani che tremavano come foglie in balìa di una tempesta. Come poteva esserci qualcun altro, oltre a lui? Quel tempio non era molto visitato, lui ci andava solo perché quello era il posto preferito di sua madre. Ma allora, chi aveva fatto quel verso così tenero, acuto come il guaito di un cane? E se fosse stato qualcuno di pericoloso? Un killer? Uno stupratore, magari?

Deglutì a vuoto mentre alcune ciocche bagnate di capelli gli facevano scendere delicatamente delle gocce sul viso. Raccolse tutto il coraggio che aveva, e dopo essersi psicologicamente preparato al rischio di non tornare mai più a casa, aprì la porta lentamente.

-E-ehm... E-ehilà... Chi... Chi c'è...?- Eren rimase di sasso per la scena che gli si presentò di fronte: era rannicchiato in un angolo della stanza e tremava dal freddo un ragazzo dai capelli neri come il cielo di notte. Gli occhi erano chiusi e respirava in modo regolare.

-Ehi!- Eren gli toccò la mano color bianco latte e la ritrasse subito, con gli occhi che trapelavano terrore. Era. Completamente. Ghiacciata.
Si tolse il giubotto ormai asciutto e coprì lo sconosciuto, poi posò l'orecchio sul suo petto e tirò un sospiro di sollievo: c'era battito; poco, ma c'era.

-Svegliati! Mi senti?- Cominciò a scuoterlo pianino, con risultati vani. Non si svegliava, rimaneva lì, con un espressione corrucciata che faceva innervosire l' altro.

-Sve-?... e... quella?- Disse Eren voltando lo sguardo, che andò a posarsi su una collana a forma di chiave. Luccicava e, come ogni cosa in quella stanza, sembrava letteralmente nuova. La prese in mano delicatamente, come a temere per la sua incolumità, e si portò la collanina di fronte agli occhi.

-M-mnh...- Il castano sobbalzò. Il ragazzo ai suoi piedi aprì un occhio e, quando notò Eren, si mise a sedere.
Il più alto vide solo in quel momento che il corvino aveva delle orecchie da gatto. Era in cosplay?

-Da... da che sei travestito?- Chiese incuriosito. Era una cosa fuori luogo da chiedere, ad uno sconosciuto. E se era pericoloso?
No, non lo era. Eren lo aveva capito, nel momento esatto in cui vide il suo viso riflesso negli occhi grigi dell' altro: non era cattivo, anche se sembrava. Meglio prevenire che curare, però, e questo Eren lo sapeva. Il corvino lo guardò stranito, inclinando la testa verso destra.

Eren arrossì:- No, nulla! Ehm...- Si nascose dietro la porta che aveva aperto prima:- Tu sei... pericoloso? Cioè... Sei un killer... o un molestatore?- Domandò timido, da dietro l' anta scorrevole.

-Mh... dipende. Sono buoni da mangiare?- Chiese il moro,  rivelando una coda morbida e nera al ragazzo.

-C-come fai a muoverla?!- Biascicò Eren visibilmente stupefatto, indicando la coda.
Il più basso la osservò, poi osservò Eren e ancora la sua coda:-Mi viene spontaneo. Non è poi così difficile.- Affermò, come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo. Eren fece un sorriso raggiante, e il corvino giurò di aver visto delle stelline intorno al suo volto.

-In che senso?! È... è tua?!- Domandò, ormai davanti al moro, prendendola in mano. Nemmeno un secondo che il rumore di uno schiaffo riecheggiò in tutto il tempio. Forse un po' pericoloso lo era...

-Guai a te, lurido umano!- Urlò il corvino, lo sguardo glaciale di prima sparito e al suo posto un' espressione di puro disgusto.

-Umano? Cosa?- Fece Eren tenendosi la guancia, dove c' era una bella e rossa cinquina. Il moro si alzò in posizione eretta, senza lasciare la sua coda.

-Levi Ackerman, semidemone di classe A, livello 1*(troverete la definizione prima dello spazio autrice, arigatou ^^)!- Disse con fare passivo.

-S-semidemone?!- Domandò il castano. In quel momento, voleva solo rendersi conto di essere uscito di testa, che era solo un incubo e che quel "semidemone" solo un' allucinazione. Troppo tardi: ormai era schiavo di quegli occhi, quegli occhi che sembravano ghiaccio, quegli occhi che sembravano celare così tanto disprezzo, eppure moltissimo affetto, ne era sicuro.

Levi sentì mancarsi le forze. Cadde in avanti, la gola che gli andava a fuoco. Attese l' impatto contro il pavimento, ma non arrivò:- Tutto bene?- Gli chiese il castano, reggendolo per le braccia.

-Mh... mi sa che ho dormito un po' troppo... giusto trecentoquindici anni...- Disse abbozzando una smorfia:- Perché fai quella faccia?- Domandò il castano.

-Doveva essere un sorriso...- Sussurrò. Eren rideva  come un matto:-Mi sa che non sei capace!- Lo schernì.

-Ti ho appena detto che ho dormito trecento anni e tu mi prendi in giro?- Domandò.
-Bhe, sai, dopo che un semidemone ti si presenta in un tempio abbandonato e ti inizia a prendere a schiaffi, non ti stupisci poi così facilmente.- Si beccò un calcio nello stinco.

Si sentì un brontolio, ed Eren poggiò a terra Levi [sì, perché lo aveva alzato mentre lo teneva per le braccia].

-Eh, hai fame vero? Uff... seguimi, ti darò da mangiare.- Ed uscirono sotto la pioggia.

*nella mia mente, ognuno ha una scuola o un addestramento, speciale o meno. Levi è un semidemone di classe A, ovvero la classe formata solo da veterani, e di livello 1, quindi il primo della classe [in questa scuola ci si allena e basta, non si studia].

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Shalve :3!
Che ne pensate di questo capitolo? A mio parere, non è  poi così male, sono abbastanza soddisfatta!
Levi: Mh... sì, va bene.
Eren: siete sempre così freddo, Heichou!
Ciao a tutti!
Che i biscotti vi benedicano *.*!

Io Non Provo Amore! ||EreRi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora