Non Dovrei.

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Sono davanti a casa di Mia, una casa che da fuori sembra enorme.

Tantissime luci, grida e musica fuoriuscivano dalle finestre aperte, nonostante il freddo autunnale.

Decido di entrare, bussando una volta sulla porta.

Nessuno risponde.

Busso più forte, ma ancora nessuno.

Decido di aprirla, senza chiedere permesso.

Wow.

Un sacco di ragazzi e ragazze mi saltano addosso, ubriachi di sicuro.

Cerco Sam, in mezzo alla folla che balla o canta stonata. 

Mi siedo sul divano in soggiorno di fianco a due che stanno pomiciando animatamente. 

Li osservo qualche attimo, per poi tornare a cercare Sam con lo sguardo.

-Pheobe!- mi urla qualcuno dietro di me.

Mi volto, per poi rimanere schifata e delusa allo stesso tempo. Ed io che mi aspettavo di trovare Sam.

-Jack...- dico, alzandomi piano.

-Che entusiasmo.- dice, avvicinandosi a me. Mi sembra di aver già vissuto questo momento.

-Beh, ti aspetti che ti salti addosso?- dico, con faccia disgustata, squadrandolo da testa a piedi.

E' vestito del tutto di nero. Scarpe, pantaloni, felpa. Persino la cintura. Solo gli occhi verdissimi distolgono l'attenzione da tutto quel colore scuro.

-Non mi dispiacerebbe PhePhe...- mi sussurra barcollando. Steph mi chiama così. E nessun'altro.

-Sei ubriaco, non è vero?- domando, allontanandomi.

-Se dicessi di sì, ti attrarrebbe?- alza un sopracciglio e mi alita in faccia. Che orrore.

-Allontanati, prima che ti sbatta fuori anche da qui.- dico, intimandolo di indietreggiare.

-Mmmh... Tornerò PhePhe...- dice, ridacchiando ed appoggiandosi a qualunque cosa gli capiti di fronte. -Tornerò.- Tossisce.

Faccio un giro in cucina, dove trovo seduto su una sedia Sam, che fissa il cellulare come ipnotizzato.

-Sam?- lo chiamo, avvicinandomi a lui e mettendogli la mano sulla spalla.

-Pheobe, sei tu!- mi dice, voltandosi ed alzandosi in piedi per poi abbracciarmi.

Mi godo la stretta, come sempre.

-Cosa fai?- gli domando, prendendo una sedia per sedermi accanto a lui.

-Nulla, prendo appunti sulla ricerca che sto ancora cercando di terminare.- mi ipnotizza con i suoi occhi azzurri, quasi bianchi.

Sorridiamo entrambi.

-Che ne dici di andarcene da qui? Le feste non fanno per me.- mi dice, accarezzandomi il braccio, per poi tornare a sorridermi a trentasei denti, come per convincermi.

Non ero mai stata ad un party, ma vedere gente che si limona sui divani e che si ubriaca fino al coma etilico... Beh, diciamo che non mi entusiasma.

-Non dovrei, ma... - faccio una pausa, per poi guardarlo dritto negli occhi. 

Come faccio a dirgli di no?











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