Epilogo.

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Nella vita bisogna fare delle scelte.
Alcune saranno estremamente facili, tanto che non daremo loro alcun peso.

Altre invece saranno così difficili che per giorni, mesi o anni, ci perseguiteranno, facendoci credere di aver sbagliato tutto.

Ci sentiremo falliti, delusi, sbagliati e persino distrutti, ma ci sarà sempre quel qualcuno che ci tirerà su facendoci sentire su un piedistallo fino a quando non ci sentiremo meglio.
Però, quanto tempo si può stare su quel un piedistallo prima che esso si rompa?

📩A:Zayn.

Ehi Zi, come stai?
È così tanto da coglione scriverti ora solo perché avevi avuto ragione?
Lo è, lo so.
Perché non ti ho dato ascolto quando mi dicesti di non affezionarmi a nessuno perché ci sarei rimasto troppo male?
Eppure l'ho fatto. Ben due volte.
Non c'è giorno in cui non penso a te, a cosa abbiamo condiviso e a cosa ci siamo persi.
Tu parli ancora con Niall, no?
Ecco, lui sta benino, io, di merda.
Anche Harry se ne è andato, sai? Se ne è andato per badare alla sua famiglia. Io sarei stato così egoista che avrei scelto lui.
Faccio schifo.
Forse un anno fa avrei scelto persino te, ricevendo poi lo stesso risultato.
Almeno tu sei sempre stato sincero, non mi hai mai promesso nulla che sapevi non avresti potuto mantenere.
Gli sto dando la colpa? Penso di sì.
Sono arrabbiato? Pure.
Ma sono più arrabbiato con me stesso perché non ti ho dato ascolto! E tu non torni adesso vero? Non torni per consolarmi e per rimediare quello che abbiamo mandato a fanculo anni fa?
Certo che non torni, tu hai le palle: io no.
Scusa per questo messaggio che non ha un filo logico.
Sono fatto come una pigna.
Stammi bene Zi, e pensami ogni tanto.

Cosa sto facendo della mia vita?
Mi sto riducendo una merda per un ragazzo!
Sono più che paretico, che schifo.

Non più un messaggio o una chiamata da quando se ne è andato.
Niente di niente.
È così facile dimenticarsi di me?

A quanto pare.

Sono, come sempre, sdraiato sul divano sotto ad una coperta di plaid, nonostante le temperature comincino ad alzarsi, a guardare la TV quando il telefono che ho tra le mani comincia a squillare.

"Pronto?"

"Louis, esci fuori."

"Non mi va di uscire Liam...."

"Non puoi rimanere in casa per sempre amico! Dai su, torna quello di una volta. Mi manchi."

"A me manca Harry..." Dico patetico.

Il campanello comincia a suonare insistente obbligandomi ad alzarmi ed aprirgli la porta.

"Esci subito o subito?"

Sbuffo annoiato dalla sua persistenza, ma decido comunque di indossare le scarpe ed uscire: quella mattina mi ero almeno degnato di indossare dei vestiti decenti al posto della solita tuta.

"Non sei nemmeno venuto a scuola."

"Mamma non era in casa e quindi ho evitato." Rispondo acido chiudendo la porta a chiave.

"Ma lo capisci che non puoi fare così per sempre? Riceviamo tutti una delusione prima o poi e il fatto che sia un uomo adulto avrebbe dovuto allarmarti molto prima!"

A quelle parole sento la rabbia crescere sempre di più in me annebbiandomi la vista.

"Non. Provare. Nemmeno A DIRLO!" dico urlandogli contro puntandogli un dito sul petto. "Tu non sai niente. NIENTE!"

"So che se continuiamo così perderò il mio migliore amico per un ragazzo! E la cosa non mi va giù. Perché io ti voglio bene, ma tu sei troppo impegnato a pensare a te stesso che non capisci che stai ferendo anche me."

Solo in quel momento capisco davvero fino a che punto mi sono spinto per tutta quella storia.
"Scusa"sussurro abbassando la testa vergognandomi della mia solita maleducazione e del mio egoismo.

Sento un paio di braccia possenti stringermi forte e io ricambio l'abbraccio senza esitare.
Mi era mancato il mio migliore amico, troppo.

Rimaniamo così per un tempo che pare infinito e sento il macigno che mi pressava il cuore farsi più leggero e meno ingombrante.

Per tutto questo tempo avevo attribuito il ruolo di quel famoso piedistallo a troppe persone, lasciando sempre in secondo piano l'unica persona che mi avrebbe davvero potuto aiutare ad andare avanti.

Liam.

Quanto avevo sottovalutato quel ragazzo?
Troppo, tanto che mi sentivo in dovere di staccare la spina da tutto per fargli capire che io c'ero per lui come lui c'era stato per me per tutto quel tempo.

"Grazie Liam."

"Sono sempre qui per te. Lo sai."

Sorrido al mio amico prima di dargli una pacca amichevole sulla spalla invitandolo a prendere un caffè in qualche bar.

Mezz'oretta dopo però, ci troviamo seduti sul solito muretto del parco a lanciare sassolini contro le finestre, già rotte, della casa adiacente, quando Liam se ne esce con un'idea del tutto folle.

"Che ne dici se scrivo il mio numero su quella porta per vedere chi mi scrive?"

Ruoto gli occhi al cielo per l'idea del tutto stupida e inappropriata.

"Vuoi ridurti come me amico?"

"No, ma forse per riaggiustare tutto bisogna ripartire dall'inizio. È solo un'altra avventura."

Si alza così dal muretto estraendo dalla tasca il pennarello indelebile scrivendo il suo numero in bella grafia sul portone ridacchiando una volta finito il lavoro.

Mi lancia uno sguardo d'intesa facendomi scendere dal muretto.
Passa un braccio attorno alle mie spalle stringendo leggermente la presa.

E tutto ricomincia da qui.

The end.

LEGGETE IL PROSSIMO CAPITOLO PER ALCUNI CHIARIMENTI ✨💕

a little mistake ❀ l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora