Capitolo 19.

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La prima cosa che sento quando mi sveglio quella mattina è caldo.
Sono un tipo molto poco freddoloso, abituato a dormire con indosso solo un paio di mutande e, in inverno, un piumone.
Cerco malamente di levarmi le coperte che sono attorcigliate tutte intorno a me, ma una mano che stringe il mio fianco me lo impedisce.
Sorrido a quella sensazione perché non c'è cosa più bella dello svegliarsi nelle braccia di qualcuno. Continuo comunque ad avere caldo quindi lentamente riprovo a sfilarmi il lenzuolo di dosso fallendo miseramente.
Sento la presa sul mio fianco stringersi un po' e un grugnito contrario uscire dalle labbra di Harry.

"Dove vai?"

"Ho caldo e mi scappa la pipì"

"Il caldo te lo tieni, la pipì pure per ora."

Rido a quelle parole perché sembra una delle mie sorelline quando alla sera, dopo la fiaba della buonanotte, mi pregano di non lasciarle sole finché non si siano addormentate.

"Sono serio Harold lasciami andare!"

Sento uno sbuffo sonoro e dopodiché la sua testa è sparita sotto il cuscino e la sua mano è ritratta insieme ad essa.

Mi alzo e mi dirigo di corsa al bagno, e quando torno in camera cerco qualcosa da fare di carino.

Mi metto dalla sua parte di letto sedendomi al confine, mi accovaccio su di lui accarezzandogli la pelle liscia e calda lasciandogli qualche bacio e sussurrandogli qualche parola.
Si lamenta e si dimena sotto al mio tocco finché, perdendo la pazienza, mi prende per gli avambracci e mi butta sopra di lui stringendomi nella sua morsa potete.

"La mettiamo così?" Chiede canzonatorio prima di iniziare a farmi il solletico, cosa che patisco particolarmente.

Mi dimeno e lo supplico di smetterla, ma confronto a lui sono davvero davvero molto piccolo e impotente.
Ribalta le posizioni e si mette a cavalcioni su di me continuando; mi ferma entrambi i polsi con una sola mano sopra la testa e continua con la sua dolce tortura scendendo sempre più in basso.

Posa le sue labbra sul mio addome lasciando qualche pernacchia come se fossi un bambino: non che la cosa mi dispiaccia, ovviamente.

Dopo quasi due infernali minuti, si tira su sovrastando il mio corpo, mi lascia qualche bacio sulle labbra ed io protesto perché iniziano  a farmi male le braccia.

Dopo aver mollato la presa sui miei polsi, mi dà una piccola spinta facendomi trovare a pancia sotto, mi dà una leggera pacca sul sedere facendomi sussultare e quasi urla: "Torniamo al lavoro!"

Senza farmi veramente capire a cosa si stesse riferendo.

🎃N/A

HAPPY HALLOWEEN A TUTTI🔪💀👽👻🕷🕸🔫☠

okay sono andata a controllare le statistiche questa mattina e sono davvero sbalordita !
10K visite
1k stelline
E la storia è #8 in storie brevi!
Grazie mille a tutti!!

Bene vi lascio con questo capitoletto che ho deciso di introdurre per non saltare direttamente alle conclusioni ehehe

PS: Che ve ne pare della nuova copertina?

Buona giornata❤️🌹

a little mistake ❀ l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora