Capitolo 30.

7.1K 473 25
                                    

"Ti ha fatto davvero entrare lei?" Chiedo a bassa voce entrando in camera mia seguito da Harry e chiudendo successivamente la porta.

"Sì, e da come mi ha guardato quando mi ha visto suppongo lei sappia. Ma ora voglio sapere perché mi hai mentito." Dice con tono fin troppo calmo, come se stesse reprimendo le urla che vorrebbe scagliarmi contro per il mio gesto stupido.

"I-io non lo so, perché sei qui tu?"

"Liam mi ha mandato un messaggio, chiedendomi se fossi a casa mia, e ovviamente io gli ho detto di no perché sapevo che eri a casa sua! Che cazzo ti è passato per la mente? Dove sei stato?"

"La smetti di farmi domande? Mi sembra di essere ad un interrogatorio.
Ho litigato con mia madre e non volevo continuare a vedere il suo sguardo accusatorio su di me per tutto il giorno, inoltre sarebbe venuto Liam e mi avrebbe fatto passare una brutta giornata..."

"Potevi venire davvero da me, lo sai."

"È per te che abbiamo litigato. È perché non vuole che stia con te." Ammetto alla fine stringendo il labbro inferiore tra gli incisivi e giocherellando con una pellicina del dito medio.

Harry si alza dal mio letto, sul quale si era precedentemente seduto, parandosi di fronte a me prendendomi il viso tra le mani portandomi a guardare verso di lui.

"Forse ha ragione, non pensi?"

"No che non ha ragione! Lo pensi?" Chiedo sull'orlo delle lacrime.

Scuote energicamente la testa ripetendo "no, no , no... È solo che Louis, è difficile per entrambi."

"Non importa, io voglio stare con te."

Sorride e congiunge le nostre labbra in un tenero bacio prima di essere interrotti da un leggero bussare alla porta.
Ci stacchiamo per evitare di essere visti da mia madre, o da quella di Liam o chissà chi.
Per fortuna è solo il mio amico.

"Allora io torno a casa va bene?"

"Si, ciao" lo saluto con un bacio sulla guancia e lui ricambia con una carezza.

"Ciao Liam"

"Buona serata prof!"

***
HARRY

"Signor Styles, posso parlarle?"

"Mi dica signora Tomlinson."

"Deakin, in realtà. Comunque, io non posso approvare la tua relazione con mio figlio per una questione mia. Accetto la sua omosessualità, accetto voi in generale, ma l'idea di mio figlio con un uomo più grande di lui... Non voglio essere cattiva e non ho nulla contro di te - permettimi di darti del tu- ho solo paura per lui."

"Io voglio solo il suo bene, e le prometto che questa cosa non si mischierà con il mio lavoro ovvero la scuola. Glielo posso giurare su cosa vuole, solo mi permetta di vedere Louis, ci tengo davvero a lui, non è un gioco per me."

Vedo la madre del ragazzo prendere uno strofinaccio tornando ad asciugare i piatti lasciati bagnati sul lavello.
Sembra che stia pensando intensamente a ciò che le ho appena detto.
Sbuffa poi tornando a guardarmi negli occhi con uno sguardo indecifrabile.

"Io voglio bene a mio figlio, più di ogni altra cosa al mondo, e ho capito dalla sua reazione che lo rendi felice quindi accetterò questa situazione, ma alla prima che fai con me e con mio figlio hai chiuso! Intesi? "
La ringrazio sorridendole e annuendo energicamente facendole capire quanto le sia grato.
Poi continua dicendo "ti chiedo solo di non far influire tutto questo con la scuola, deve essere seguito."

Bene... La scuola, il tasto dolente del momento.

"Non lo farò."
Concludiamo così quella conversazione scomoda, quindi mi avvio verso la porta chiudendomela alle spalle.

Ripenso a lungo alla cattedra che mi è stata assegnata e inizio a pensare ad un modo per disdire il prima possibile.

a little mistake ❀ l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora