Capitolo 37

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Capitolo37


Una volta che Sulfuschiuse la porta, mi alzai a fatica dal pavimento e mi rivestii. Misentivo piuttosto indolenzita ancora per le forti spinte di Sulfusche non mi facevano stare in piedi come si deve. Finito di rimettermii vestiti, rimasi per qualche minuto seduta sul letto a pensare.

L'uomo che amo stasoffrendo. E' combattuto tra il rimpianto e l'odio che prova versosua madre. Io non potevo capire veramente. Mia madre è morta nelmettermi al mondo e ciò che rimpiango è che se fosse stata viva,mio padre non sarebbe diventato così e saremmo stati una famigliameravigliosa. Non odio mio padre per ciò che mi ha fatto, ècomunque mio padre e gli voglio bene e non riesco a immaginarmi alposto di Sulfus. La sua non è stata una famiglia. Un nonno malvagioche ha ucciso il padre, una madre psicopatica e un nonno che non hapotuto dargli l'amore che meritava.

Era ancora presto,dopotutto eravamo ancora troppo giovani, ma in futuro io e luiformeremo una famiglia nostra. Mi divertiva pensare a Sulfus padre.All'inizio sono sicura che avrà paura di non essere all'altezza mapoi si rivelerà migliore di quello che pensa. Lui non è Temptel oPaul. Portare il cognome Zolfanelli non significa avere sanguecattivo e cuore di pietra. Lui stesso è la dimostrazione di ciò eanche il suo prozio era stato un uomo buono.

I nostri figlisaranno fortunati ad averlo come padre e insieme gli insegneremo cosasia l'amore. L'amore vero che ti fa battere il cuore all'impazzata eche ti occupa la mente in continuazione. Ciò che provi solo con lapersona di cui non puoi fare a meno nella tua vita.

Mi alzai dal lettosentendomi già abbastanza stabile sulle mie gambe e andai a farei icompiti nella libreria. Era il posto che preferivo di più in tuttala villa e poi veniva la stanza stellata e il giardino. Mi trovavo amio agio in mezzo ai libri e poi era perfetto per studiare incompleta pace.

Mi misi comoda sullascrivania e con il mio fidato mp3 cominciai a immergermi nellostudio. La musica mi aiutava a concentrarmi ma qualcosa alle miespalle mi fece irrigidire dalla paura. Qualcosa di duro e freddo mipremeva sulla testa. Tolsi lentamente gli auricolari.

-Ma che bravastudentessa modello. Non credevo che al mio diavolaccio piacessero lesecchione. Deve aver cambiato gusti, tu che ne dici, Temptel?-

Mi girai piano cosìche mi trovai la pistola puntata in fronte. A tenerla era una Kabalèpiuttosto compiaciuta. Temptel al suo fianco mi guardava con sguardodivertito. Decisamente non era in fin di vita. Era stata tutta unamessinscena per allontanare Sulfus da qui e dare il tempo a questedue di agire. Sentii il freddo della paura e del panico espandersi sututto il mio corpo. Ero allo loro mercè e sicuro non avevanointenzioni buone.

-Sono d'accordo-ridacchiò l'arpia più grande per poi rivolgersi a me. -Cos'èquella faccia? Pensavi davvero che fossi con un piede nella fossa?Ahahahah mi dispiace deluderti ma, come vedi, sono più viva che mai,cosa che presto non potranno dire di te-

-Voi sietecompletamente pazze. Non vi ho fatto nulla di grave da volermimorta!- non so da dove mi usciva il coraggio ma ero riuscita atrovare la voce anche se inclinata dal terrore. Che ti saltava inmente, Raf? Avevo una psicopatica che ti puntava la pistola in testae le davo della pazza. Mi sa che ero più pazza io di lei. Stavogiocando con il fuoco.

-Tu maledettaputtana, me l'hai portato via! LUI ERA MIO! Prima che arrivassi tu,Sulfus non era uno smidollato sentimentale. Io e lui saremmo statiuna coppia perfetta e tu ti sei intromessa- ringhiò Kabalè premendoancora di più l'arma su di me.

-Calmati Kabalè.Comunque da parte mia, niente di personale, ma odio il fatto che quelmarmocchio sia felice. Per colpa sua avevo perso l'amore di Claud esempre per colpa sua mio padre mi opprimeva ancora di più. Se nonfosse nato la mia vita sarebbe stata migliore- disse con un taleastio che mi fece rabbrividire. E Sulfus è andato anche da leipensando che stesse morendo. Questa donna non si meritava un figliocome lui. Non si meritava niente.

Love GameWhere stories live. Discover now