Capitolo 30

927 46 2
                                    

Capitolo 30

Oggi la scuola è passata in un batter d'occhio. Sarà perché non ho seguito per niente le lezioni e sono rimasta tutte le ore a pensare ad altro. Cosa avrà voluto dire stamattina Marcus riferendosi ai suoi "aiutanti"? E quale sarà esattamente il suo piano? Una volta che sarò al ballo, cosa farò? Riuscirò a rivederlo ma cosa potrò dirgli?

Ah ora ci mancava che avessi anch'io le emicranie come Sulfus ma per motivi diversi. Io almeno stavo utilizzando quella cosa chiamata cervello mentre lui, non facendo altro che ubriacarsi e marinare la scuola, direi proprio di no.

Dopo aver salutato le Angel e Ricky, tornai tranquillamente a casa dove mi aspettò un'altra sorpresa. Direi che oggi è proprio la giornata delle sorprese. Appena entrai in salotto, vidi i miei cugini, David e Catherine. Quest'ultima ha 7 anni più di me ed è colei che mi ha insegnato ad andare in moto nonostante fossi minorenne. E' lei la cugina che avevo accennato a Sulfus quando lui era rimasto a bocca aperta dallo stupore di vedermi in moto. E' un vero asso, una donna tosta a cui piace trasgredire. Tuttavia a causa della sua esuberanza, i suoi genitori erano sempre molto preoccupati per lei. Suo fratello minore, David, è tutto il contrario. Certo, anche lui ha avuto dei momenti spericolati nella sua fase adolescenziale ma molti meno rispetto alla sorella e a parte quel periodo della sua vita, è sempre stato un ragazzo responsabile. Anche nell'aspetto non si somigliavano per niente. Lui con i capelli neri mossi e gli occhi azzurri come i miei e lei con i capelli biondi lunghi fino alle spalle e gli occhi verdi. Erano entrambi molto attraenti ma con lineamenti talmente diversi che nessuno avrebbe detto che sono fratelli. Tra me e David c'è invece una differenza di soli 4 anni e infatti lui frequenta attualmente l'università per diventare avvocato.

Da piccoli, ero stata più legata a David essendo il più vicino di età mentre per Catherine eravamo dei mocciosetti a cui fare la babysitter durante l'assenza degli adulti. Ma crescendo, lei mi ha insegnato prima ad andare in bicicletta, poi a guidare una moto, come truccarmi per alcune occasioni e tante altre cose. Era diventata la sorella maggiore che non avevo e diciamocelo, solo con lei potevo parlare di cose prettamente femminile. Con David avevo un legame forte ma rimaneva comunque un maschio e di questo me ne accorsi nel periodo della pubertà che eravamo diversi. Bè, sono sempre stata piuttosto tarda su queste cose. Alcune mie amiche si erano svegliate molto prima di me.

-Guarda chi si vede dopo tanto tempo! Come stai, cugina?- disse David venendomi ad abbracciare.

Non era cambiato per niente. Perfino il suo profumo era lo stesso. Se non fosse mio cugino, ci avrei fatto un pensierino, ma credo ci abbia già pensato Dolce. Ricordo che l'ultima volta che l'ha visto, era rimasta a fissarlo con una faccia da ebete.

-Ciao David! Ciao Cathy! Oddio, quanto mi siete mancati!- dissi abbracciando prima lui e poi lei.

-Anche a noi, bionda. E da tanto che non ci sentivamo nemmeno per telefono- disse Cathy stritolandomi nel suo abbraccio da boa.

-E' vero. Io sto abbastanza bene, voi? Su, raccontatemi che vi è successo di interessante in tutto questo tempo- dissi e ci accomodammo tutti sui divani. Dopo un po', Lorena ci portò da bere.

-La cara e bellissima Lorena. Non sei invecchiata di un giorno- le disse David. Lui si che ci sa fare con le donne. In un attimo la governante arrossì e gli diede una pacca scherzosa sulla spalla.

-Non scherzare con me, giovanotto. Ti conosco da quando portavi il pannolino-

-Ti è andata male, fratellino- ridacchiò Catherine per poi bere il suo caffè.

-Come non detto- fece un sorriso sghembo. –Comunque c'è un motivo per cui siamo qua-

-Esatto. Siamo stati invitati al ballo che ci sarà a casa Zolfanelli- continuò mia cugina.

Love GameWhere stories live. Discover now