Capitolo 5

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Capitolo 5

Come cavolo faccio a svegliarmi sempre tardi la mattina, proprio non lo so! Anche stavolta Uriè mi prende in giro, uffa! Mi sveglia, mi sbrigo a prepararmi e corriamo verso scuola. Per fortuna che nella corsa ce la caviamo benissimo. Entriamo in classe proprio quando la campanella sta per suonare.

-Fiuuu... giusto in tempo- dissi con il fiatone sedendomi al mio posto.

-Sei sempre la solita! Ogni volta dobbiamo correre per non arrivare in ritardo. Dormigliona!- disse Uriè, anche lei con il fiatone.

-Stai zitta! Guarda che tu arrivi in ritardo anche senza di me a volte. E tutto a causa del tempo che ci metti a truccarti-

-Questo non è vero!-

-Invece sì-

-Buongiorno ragazzi- irruppe la professoressa in classe interrompendo la nostra conversazione.

Ci zittimmo all'istante e dopo il saluto alla prof, io e Uriè ci guardammo di sottecchi per poi scoppiare a ridere piano. Siamo proprio due casi disperati!

La campanella suonò e io e le mie due amiche andammo in terrazza per la ricreazione.

-Raf- mi chiamò Dolce.

-Sì dimmi-

-Sono preoccupata per te. La situazione che sta accadendo a tuo padre... insomma...-

-Oh Dolce! Anch'io sono preoccupata ma non voglio che lo siate anche voi. Questo è un problema mio-

-No, amica mia. Noi tre siamo le Angel's Friends. Non dimenticarlo. Se una di noi è nei guai, le altre vengono ad aiutarla in qualunque modo- disse Uriè.

-Hai ragione, Uriè. Scusatemi-

-Non scusarti. Sappiamo quanto tu sia orgogliosa e perciò ti capiamo se non vuoi aiuto-

-Vi ringrazio. Non so cosa farei senza di voi- dissi abbracciandole.

Sono proprio delle sante se riescono a sopportarmi ogni giorno. Noi tre siamo conosciute come le Angel's Friends. Dolci, gentili, carine... aggettivi che ci attribuiscono insieme al valore della nostra amicizia.

La scuola si concluse anche oggi. Me ne andai a casa e subito fui travolta dall'odorino della cucina di Lorena.

Andai a cambiarmi in camera mia e poi andai a vedere mio padre. Tanto so che sta sempre in ufficio.

Entrai e oltre a trovarci papà, c'era anche Gabi.

-Ciao, tesoro- mi salutò papà sorridendo.

-Ciao, Raf- mi salutò con un bacio sulla guancia, il mio fidanzato.

Che ci si crede o meno, non ho ancora avuto il mio primo bacio. Tra me e Gabi non c'è mai stato niente al di fuori degli abbracci e dei baci casti sulla guancia. Mi rispetta e non esige niente da niente da me. Quanto vorrei poterlo ricambiare! Ha un cuore così grande che meriterebbe qualcuno che gli doni altrettanto amore. Ma io non ci riesco proprio.

-Ciao- salutai con un sorriso.

-Ho invitato Gabi a pranzo, tesoro. È da tanto che non si fermava e l'ho anche rimproverato per le poche attenzioni che ti rivolge- disse scherzando alla fine.

-Ma dai, papà! Lui è sempre disponibile per me e questo mi basta. Non voglio che si disturbi per me quando ha del lavoro da fare-

-Non è mai un disturbo per me, cara. Starti vicino mi rende sempre felice- mi disse Gabi.

Capelli castani, occhi verdi e un corpo da favola. Un fusto che vorrebbero avere tutte. Ma perché io no?

-Sei gentile, Gabi- dissi dolcemente.

-Ah figliola!- mi chiamò mio padre.

-Che c'è, papà?-

-Stasera ti devo parlare di una questione. Riguarda quello che ti dissi ieri- disse serio.

Che c'era ancora? Quello sguardo non significava niente di buono. Che centrasse con il mio presentimento?

-D'accordo- risposi.

-Adesso andiamo a mangiare se no Lorena ci viene a prendere di peso. Vieni Raf!- disse il mio fidanzato prendendomi la mano per scendere in sala da pranzo.

Mio padre ci guardava contento ma c'era qualcosa che mi faceva capire la sua preoccupazione nascosta.

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E anche questa è fatta! Che palle queste firme! Ne avrò fatte centinaia per farmi venire i crampi alle mani. Tutta colpa di quella strega che non fa un cavolo dalla mattina alla sera da quando ci sto io a comandare l'impresa. Adesso mia madre se la starà spassando a casa con un altro amante mentre io sgobbo per renderci sempre più ricchi.

E' da quando sono uscito dall'impresa Serafini ieri sera che non faccio che pensare al motivo che mi ha spinto a prendermi la figlia del vecchio imprenditore.

Che è bella è bella. Lo ammetto che mi ha attratto subito ma non è un buon motivo per quello che ho fatto. Forse è stata la rabbia che ho provato quando quella mocciosa mi ha rifiutato. Oppure perché volevo vedere il vecchiaccio perdere tutto compresa la sua famiglia. Già! Dev'essere per forza così. io godo nel far soffrire la gente e ancor di più vendicarmi. Quella ragazzina pagherà per avermi detto no. Vedremo se non uscirà con me.

Uscii dall'azienda Zolfanelli e me ne ritornai a casa.

Come pensavo Gas era già pronto a sentire quello che ho fatto la sera prima.

-Allora? Com'è andata?- mi domandò. Adoro la sua curiosità sulle malefatte altrui.

-Come vuoi che sia andata? Sono Sulfus Zolfanelli, non scordartelo- dissi con un sorriso trionfante.

-Tranquillo. Non me lo scordo. Ma io intendevo sapere come hai stracciato Serafini-

-Non ti scioccare se ti dico che l'ho risparmiato ancora per po'-

-Cosa? Il grande Sulfus che ha pietà? Chi l'avrebbe detto- disse Gas sorpreso.

-Ma quale pietà? Gli ho fatto scommettere sua figlia e ho vinto. Gli ho lasciato solo la casa e l'azienda. Domani la mocciosa verrà ad abitare a casa mia- dissi con noncuranza accendendomi una sigaretta.

-Ti sei fumato qualche canna di troppo? Ma sei diventato matto a far abitare la figlia dello scemo a casa Zolfanelli?-

-Non dire cazzate e ascoltami. Per Serafini, la figlia è la cosa più importante al mondo. Togliendogli lei, lo distruggo totalmente. E poi quella ragazza deve pagare per un torto che mi ha fatto-

-Che può averti fatto? Ho sentito che la figlia di Serafini, Raf , ha la reputazione di essere una santarellina-

-Certo che tu hai informazioni da parecchie parti eh? E che altro si dice su di lei?-

-Che è uno schianto e che aiuta sempre gli altri. Un vero e proprio angioletto possiamo dire-

-Ha il ragazzo?-

-Questo non lo so. Ma perché ti interessa?-

-Fatti gli affaracci tuoi! Piuttosto, vuoi sapere perché ce l'ho con lei? Mi ha rifiutato, ecco perché! Quella stupida! Ma chi crede di essere? Nessuna ragazza mi ha mai detto di no per uscire insieme!-

-Davvero? Certo che ha avuto coraggio-

-Già ma ne pagherà le conseguenze- dissi con sguardo maligno mentre il ciccione mi guardava terrorizzato.

-E tua madre? Che gli dirai sulla nuova coinquilina?-

-A lei non deve interessare. E' già tanto che gli lascio fare tutto quello che vuole sfruttandomi come imprenditore. Perciò le cose si faranno come decido io-

Anche a costo di smammare la vecchia Temptel Zolfanelli fuori di casa, la mia vendetta avrà luogo più dura che mai.

Continua...

Love GameWhere stories live. Discover now