Capitolo 13

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Non sopportavo quella scena, così decisi di tornare a casa, anche se non volevo. Non avevamo un rapporto molto stretto però non sopportavo quella visione, non so nemmeno io cosa mi stia succedendo. Arrivata a casa trovai mia mamma con il giornale e senza nemmeno rivolgerle la parola andai a dormire.
L'indomani al mio risveglio trovai sul comodino un vassoio con un cornetto alla nutella e una tazza di latte e un biglietto, lo lessi " Non so cosa sia successo ieri ma ti chiedo scusa, tutto questo lavoro mi stressa. Ti voglio bene" leggendolo mi spuntò un sorriso, presi il biglietto e lo posai dentro il cassetto della scrivania e iniziai a mangiare la mia colazione.

Verso le nove uscì per comprare il regalo a Anna perché sarei partita tra 5 giorni e non sapevo cosa comprare ancora.
Girai molti negozi ma non trovai nulla di adatto, io volevo qualcosa di speciale. Decido di fare un ultimo tentativo e, durante il tragitto, noto in una vetrina una collana con un ciondolo a forma di cuore, a quella visione mi si illuminano gli occhi, forse avevo trovato il regalo perfetto. Entrai senza esitare e chiesi alla commessa quella collana e me la fece vedere, ero rimasta affascinata, così decisi di acquistarla. Avevo il regalo, ma non sapevo cosa mettermi, così andai in un negozio di abbigliamento e presi un abito nero, dei tacchi neri con dei brillantini e la borsa dello stesso colore.

Quando finì di fare compere era mezzogiorno così decisi di acquistare due porzioni di pasta già pronta da portare a casa.

Arrivata trovai mia mamma con una matita tra le mani, con gli occhiali da vista che era intenta a parlare al telefono facendo smorfie sicuramente per la persona che c'era all'altro capo del telefono, appena la vidi scossi la testa e mi misi a ridere per la scena. Appena chiuse borbottò qualcosa e aggiunse "Sei riuscita a comprare un regalo?" Rivolgendosi a me "Si, Guarda, attenta ci sono pure le cose che mi devo mettere per la festa di Anna" dissi prendendo la pasta e la misi nel microonde per riscaldarla. Rimase meravigliata alla vista della collana "oddio è bellissima" disse "Si lo so" affermai soddisfatta "Comunque ho chiamato ad Emily (la madre di Anna) e mi ha detto che  ti devi presentare nel locale dove si svolgerà la festa dei suoi diciott'anni come 'regalo umano' " disse e fece una smorfia "Oh,okay" dissi e presi la pasta dal microonde e lei prese le forchette e iniziammo a mangiare. "Come va con il lavoro?" chiesi a mia madre continuando la mia porzione di pasta alla panna "Tutto bene, il lavoro molto probabilmente sarà mio" rispose con un sorriso soddisfatto e continuammo a mangiare in silenzio. 

Appena finito di mangiare andai in camera mia mi buttai sul letto e mi addormentai senza rendermene conto. 

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Sabato, dovevo andare a lavoro, così misi la 'divisa', se così si può chiamare, e mi avviavi a lavoro a piedi, tanto per sgranchire le gambe. Arrivai con un quarto d'ora di anticipo però entrai lo stesso. Non vidi né Harry né Suo padre, dopo qualche istante sentì le loro grida "Sei un coglione" gridò suo padre "Fanculo" rispose gridando Harry uscì e sbatté la porta. 

Quando uscì mi guardò negli occhi e senza dire una parola se ne andò e d'istinto lo raggiunsi. "Harry" dissi sperando che lui si girasse ma non lo fece "Harry fermati" dissi ancora ma lui non rispose e continuò a camminare. 

Dopo una ventina di minuti eravamo in un parco e si sedette ai piedi di un albero. "Perchè mi hai seguito?" mi chiese prendendosi una sigaretta "Non ti vuole nessuno" continuò.

"So che hai bisogno di un'amica, anche se ci conosciamo da poco, ma voglio aiutarti" "Aiutarmi,tu?" disse prendendomi in giro "Non mi seri vai a lavorare o ti licenziano"  disse e gettò la sigaretta sull'erba. "Cos'hai?" chiesi mettendomi accanto a lui aspettando una risposta, ma rimase in silenzio.

#POV'S Mary

"Dove sei?" mi chiese lui dall'altro capo del telefono. "Sono al bar, dove mi avevi detto di incontrarci" chiesi sbuffando e dopo lo vidi dall'altra parte della strada, così agganciai e lo raggiunsi. "Hei" disse cercando di abbracciarmi ma io mi scansai "Cosa c'è?" chiesi cercando di sembrare dura, ma la voce non uscì come desideravo "Non ti spostare, sappiamo entrambi che lo vuoi" fece facendo un sorrisetto "Non iniziare" sbuffai. Entrammo al bar e ordinammo qualcosa da bere "Beh io vorrei chiederti una cosa importante" disse sorseggiando il cappuccino "Cosa?" chiesi "Beh, io sono diverso, e ho scoperto che tu mi piaci ancora, quindi voglio risposarti" a quell'affermazione mi andò ilo caffè di traverso e iniziai a tossire. Ma è serio!?

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ECCOMIII SCUSATE ANCORA LA MIA ASSENZA, SPERO VI PIACCIA. 



.Happy. {Harry Styles}Where stories live. Discover now