Capitolo 12

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Non sapevo che fare ne dove cercarla, ma forse mi stavo preoccupando per nulla, la aspetterò seduta in cucina, ma non resistetti e la chiamai ancora.

#Pov's Mary

Uscita da lavoro trovai appoggiato alla mia auto David, è diverso da come me lo ricordavo, beh, sono passati ben diciott'anni dall'ultima volta. "Cosa cazzo vuoi?" chiesi guardandolo negli occhi "Lo sai" disse con un sorrisetto "Non puoi tornare così nella mia vita dopo tutto questo tempo" dissi con meno convinzione di quanto volessi "Si invece che posso" disse e si avvicinò "Non voglio avere niente a che fare con te" dissi cercando di aprire a macchina "Guardami negli occhi e dimmi che non mi ami più, dimmi che non ti faccio provare più quelle sensazioni di una volta" disse avvicinandosi sempre di più, stavo avvampando, non pensavo mi facesse quest'effetto "Allora? Dimmelo" continuò mi avvicinai alle sue labbra e sussurrai "Non provo niente per te, puoi anche andare ora, sono di fretta" molto probabilmente si aspettava qualcos'altro e spero di averlo ferito "So che mi vuoi" disse e mi baciò. Iniziò a mordermi le labbra in modo non delicato, aggressivo diciamo, non riuscivo a staccarmi, non perché non potessi ma non volevo. Tornai alla realtà e mi staccai e senza dire una parola entrai in macchina e me ne andai e lui me lo lasciò fare. Non so cosa mi sia successo, ma non deve più accadere, non deve succedere. Trovai anche traffico durante il tragitto, cercai di non pensare al bacio, che era una sciocchezza ma non lo era, perché per me contava così tanto?

Mi squillò il telefono, era Caterina, presi fiato e risposi "Mamma come va? Perché hai fatto tardi? Perché non hai risposto? Successo qualcosa?" iniziò a domandare a raffica "Tranquilla cara, va tutto bene" mi limitai a dire "Perché non rispondevi?" Chiesi nuovamente "Perché avevo il silenzioso nel cellulare" dissi rispondendo alle sua domanda, cercando di non farla preoccupare più di quanto lo era già. "Dove sei adesso?" "Quasi a casa, comunque chiudo che sto guidando, ciao" dissi e riattaccai senza aspettando una sua risposta.
Lanciai il telefono sul sedile del passeggero e andai a casa.

#Pov's Caterina
Non mi diede nemmeno il tempo di rispondere che riattaccò, è strana, però se sta succedendo qualcosa me lo dirà lei. Per distrarmi andai di sopra e iniziai a studiare Filosofia per l'interrogazione di domani. "Sono un genio, domani prenderò un ottimo voto" dissi a me stessa e posai il libro. Scesi e vidi mia mamma che aveva appena posato il cappotto "Hey" mi disse cercando di essere il più allegra possibile ma notavo la sua tristezza negli occhi "Mamma tutto bene?" Chiesi, per la decima volta quel giorno "Si" rispose "Sono solo stanca" e andò dentro la sua camera. Senza dire una parola andai anch'io in camera mia e mi buttai sul letto, pensando a cosa potesse avere mia mamma e senza accorgermene mi addormentai.

Mi svegliai l'indomani alle Sei meno dieci minuti, senza bisogno della sveglia, e iniziò la solita routine.

(IL VENERDÌ)

Finalmente era Venerdì, e quindi avevo tutto il Week end per me. Questa settimana non lavoravo quindi potevo fare quello che volevo. Cazzo ma aspetta un attimo, il prossimo Week end devo lavorare ma sono da Anna, allora chiamai subito Harry "Pronto?" "Ciao Harry sono Caterina, volevo parlare con te per il lavoro" "Chiama mio padre e non scassare il cazzo a me" e riattaccò. MA CHE CAZZO? Prima tutto amorevole e ora? Boh,che stronzo, così chiamai il padre di Harry, e gli chiesi di poter lavorare questo fine settimana e non il prossimo e lui mi diede il consenso. Iniziai a fare i compiti così da non prendere brutti voti, non voglio dare dispiaceri a mia mamma oltre a quelli che ha. Facendo letteratura mi venivano in mente le parole di Harry, perché mi aveva trattata così? Non avevo fatto nulla, che problemi ha? Vedremo cosa farà domani quando lo vedrò, ma che dico, lui nemmeno mi considera e a me stava iniziando a piacere, che cretina che sono, sono proprio un illusa, beh, forse è presto per iniziare un'ipotetica storia, ma boh. A distogliermi dai miei pensieri fu la suoneria del mio telefono, risposi ed era Anna. "Hey scema" dissi in modo allegro "Hey amore mio" "Ma che dolci oggi, che è successo?" chiesi "Sto conoscendo Eric, un ragazzo davvero bello, e mi piace un sacco e credo di piacergli" disse tutta entusiasta "Oh che dolce, raccontami tutto" dissi e mi raccontò tutto, e parlammo per tre ore di fila.

Scesi sotto da mia mamma e le chiesi se voleva uscire a prendere una boccata d'aria ma lei rifiutò. "Dai mamma stai sempre a casa o a lavoro" insistetti ma inutilmente perché lei rispose in tono brusco "Voglio stare a casa lasciami stare". Così presi il cappotto e mi avviai alla porta d'ingresso "Dove vai?" mi chiese "In giro, forse da Lucas, non so" e me ne andai sbattendo la porta.

Non so nemmeno io perché ero arrabbiata ma non fa niente, mi farà bene una boccata d'aria.

Presi il telefono e chiamai Lucas "Caterina" "Lucas che fai stasera?" chiesi "In realtà sono in un bar con Jenny, scusa" "Oh scusami tu, a domani casomai" "Okay ciao Caterina" disse e chiuse. Bene, sono rimasta sola, e ora? Non ho intenzione di tornare a casa e così decisi di fare una passeggiata.

Era passata mezz'ora e io mi ero fermata in un chiosco a bere qualcosa "Ecco a lei signorina" disse l'uomo servendomi il mio cocktail "Grazie" risposi nel modo più gentile possibile "Finisco il turno tra mezz'ora, ti va di andare in una zona più appartata?" chiese con un sorrisetto ma io rifiutai e me ne andai. Andai in una specie di piazzetta e vidi nella panchina vidi due ragazzi che si baciavano, una con i capelli castani e alcune ciocche blu e un altro che non si riusciva a vedere bene, quando ad un tratto, grazie alla luce fatta dal palo riesco a intravedere il viso di Harry, no, non ci credo. È normale avere fitte al cuore?
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Eccomi ragazzi spero vi sia piaciuto, fatemelo sapere con un commento o una stellina. Ve se amaa


.Happy. {Harry Styles}On viuen les histories. Descobreix ara