You are not alone

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Stavo camminando nel buio più totale della montagna.

Con me non c'era nessuno.

L'unico oggetto che avevo in possesso era una torcia.

Ad un certo punto, cominciava ad aggiungersi al rumore dei miei passi, un altro rumore.

Un rumore, non di passi, ma di un'altra cosa.

Una cosa estranea, che non avevo mai sentito prima.

Io continuavo a camminare, evitando di pensare a quel rumore.

All'inizio era lontano, ma col passare del tempo, si avvicinava.

Sembrava qualcosa che voleva attaccarmi.

Accecato dal panico, cominciai a correre.

Quel rumore, si avvicinava sempre di più.

Per me era come una corsa contro la morte.

Mi sembrava impossibile come fosse grande quel luogo, ma alla fine, ero riuscito a scappare da quell'incubo.

Uscito, avevo subito cominciato a cercare l'auto.

Era lì.

Finalmente potevo andare a casa.

Entrato in macchina, avevo acceso la radio ed ero subito partito.

Però, tutto ad un tratto, avevo cominciato a risentire quel rumore.

"Com'è possibile..?"

"I finestrini sono chiusi. Mi sta forse inseguendo?" pensai.

Il rumore, come prima, si stava avvicinando come prima.

Ma questa volta si avvicinava con tranquillità.

Dallo specchietto destro, cominciava a gocciolare qualcosa.

"Starà piovendo" dissi con preoccupazione.

Anche dallo specchietto sinistro cominciò a gocciolare quella cosa.

Non vedendo pioggia davanti a me, guardai cos'era quel liquido che colava da entrambi gli specchietti.

Era sangue...

Avevo superato il limite di velocità per andare a casa.

Il rumore, stava diventando talmente forte che sembrava emesso all'interno dell'auto.

A quel punto, mi rimaneva solo una speranza: la mia casa.

I miei desideri, vennero esauditi.

Casa mia era a 50 metri.

Ero finalmente arrivato.

Eccola lì, la facciata della casa.

Lasciai l'auto.

La spensi e mi avviai verso il cancello.

Era...aperto.

Io ero sicuro di averlo chiuso.

Speravo che era mia figlia che era rientrata a casa e si era dimenticata di chiuderlo.

Però, anche la porta era aperta...

In quel momento mi ero ricordato che mi figlia era a dormire da una sua amica quella sera.

Con poco coraggio, ero riuscito ad aprire la porta.

O mio dio...

La poltrona era girata verso la porta e sopra ci era seduta una creatura.

Aveva sembianze umane, ma quell'essere non può essere umano.

Aveva una faccia del tutto bianca, però, ricoperta di sangue...

La cosa, però, che inquietava di più, erano gli occhi.

Gli occhi erano enormi e completamente neri.

Il tutto, accompagnato dalla la stanza.

Quell'essere aveva in mano un coltello.

Poi, tutto intorno, c'era del sangue.

Puzzava anche. Sembrava che lì, c'erano da un bel po' dei cadaveri.

Passati soltanto pochi secondi dal nostro incontro, la creatura si era alzata.

Camminava zoppicando, come se stesse soffrendo.

Si avvicinò a me.

Io, non so, perché rimanevo fermo.

Stavo aspettando che la morte mi venisse in faccia.

Ad un passo da me, aveva cominciato a togliermi lo stomaco.

Io sentivo il sangue caldo che colava giù fino al pavimento freddo.

Appena caduto a terra, potevo notare i corpi defunti di mia figlia e dei miei genitori.

La creatura, infine, mi aveva detto una frase prima che io abbandonassi questo mondo:

"You are not alone"

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