Capitolo 4: Death's forgotten children

125 15 19
                                    

Mi sentivo tanto, tanto tanto male: CandleLight non c'era più. Lo avevano preso e non l'avrei mai potuto rivedere; e le ultime cose che gli avevo detto erano tutte così cattive e lo avevo trattato tanto duramente... come avevo potuto? Non avrei potuto scusarmi, mai più.

Me mie zampette tremavano, i deboli muscoli erano già stanchi dopo il breve tragitto, dal clan a... qualche parte lì vicino suppongo. Mi ero messa a camminare per cercare di non pensare a quello scontro. Erano passati pochi giorni, la gatta che LostNightmare aveva ucciso era stata portata fuori sai confini, in modo che la Setta avesse potuto recuperarla. Forse era stata una sorta di allucinazione uditiva, ma la notte seguente a quando il corpo era stato ripreso, avevo sentito l'urlo più agghiacciante, tanto forte da risuonare nell'intero Shadow Wood. Da sottoterra.

Oh, e LostNightmare finì in molti guai: si era allontanata dal suo Antro di Medico e aveva ucciso qualcuno. Era inappropriato ed inaccettabile, BloodMoon l'ammonì severamente. Ma ora, ero troppo stanca: i miei muscoli cedettero, lasciandomi a terra, incapace di muovermi: in quale patetica creatura mi avevano trasformato i miei fratelli... incapace di muovermi, sfregiata a vita. Iniziai a piangere silente per via del mio corpo, ma era ovvio che il mio dolore era rivolto a CandleLight: non volevo parlargli così... io non volevo... volevo poter ancora giocare con il mio amico!

*frush frush*

Le mie orecchie si drizzarono all'istante sentendo il leggero rumore di foglie che venivano mosse: oltre ai cespugli doveva esserci qualcuno. Mi trascinai a fatica fino alla fonte del rumore, avendo cura di non espormi troppo. Alzai il naso per annusare l'aria, e riconobbi lo stesso profumo che sentii il giorno dell'attacco: dolce, con un sentore di frutta, terra bruciata e poi rinata... riuscì a capire che quello era il proprietario dell'odore di Fireclan. Raccolsi tutto il mio coraggio e la mia forza, mi alzai sulle zampe malferme e superai i cespugli: e la vidi

Una gattina, che giocava con una piuma marroncina... la piuma di CanstaStorie! L'aveva presa lei! Lanciò la piuma in aria per poi artigliarla a terra. Non potei far a meno di osservarla: doveva essere poco più grande di me ma... era davvero enorme! Penso che da piccola LostNightmare fosse stata grande quanto lei. In più, aveva spalle larghe e muscoli molto definiti per la sua età. Il pelo era corto e sembrava tanto morbido, la parte inferiore era bianco latte, la schiena era di uno strano colore beige/rosato; e aveva due meravigliosi occhi che sembravano zaffiri. Li alzò su di me e lanciò un miagolio affettuoso.

-m-mi dispiace! Non volevo farti niente, io---! – cercai di scusarmi, ma lei mollò la piuma e zampettò verso di me

-ciao, perché piangi?-

-cosa?-

-perché piangi, ti ho sentita, prima, e hai ancora le guance bagnate-

-niente... è solo che... aspetta... Tu che ci fai qui?!- ringhiai, cercando di cambiare discorso –che vuole qua una del Fireclan?!- soffiai rizzando il pelo

-davvero? Vuoi cacciarmi?- sembrava solo delusa –ma io mi preoccupavo per te. sei debole, piangi, è come se tu fossi rotta, in questo momento-

-zitta!- soffiai. Non so cosa mi prendesse, non mi comportavo mai in quel modo. Forse cercavo solo qualcuno con cui sfogarmi, su cui rigettare le colpe che mi attribuivo per la morte di CandleLight –devi andare via dal Moonclan!- caricai un salto, ma al momento di alzarmi in aria, i miei dannatissimi muscoli non ce la fecero, e mi costrinsero in una patetica caduta. Ora, sicuramente la straniera si sarebbe vendicata. come noterete dal racconto, i miei pensieri erano confusi, e così li riporto ora. Mi squadrò con superficialità, e quando alzò la zampa, ero certa che mi avrebbe fatto del male.

Ma non ci fu impatto. Solo la dolce carezza della sua zampa, che ricordo ancora. Mi asciugò le lacrime e si accucciò accanto a me, affondando il muso nel mio collo

-avevo ragione, sei rotta- disse piano –ora non piangere più però- sorrise e mi prese dalla collottola per farmi alzare e sedere, appoggiando la sua spalla alla mia per non farmi cadere –quindi, volevi cacciarmi via?-

Scossi la testa –non so cosa mi sia preso... scusami- lei rise semplicemente –ma che ci fai qui? Da sola? Perché.. .tu sei da sola, vero?-

-oh, è una lunga storia- fece lei sul vago –tanto tanto lunga-

-mi piacerebbe ascoltarla, ho tanto tempo- le sorrisi dolce

-ti do un'anteprima! Sono scappata dal Fireclan! Volevo sapere com'è vivere da randagia!- disse orgogliosa

-ma... sei piccola e... e sei nel territorio del Moonclan da un po' di tempo – le feci notare

-mi piace qui e... l'altra volta, quando ti ho vista mi sei piaciuta subito... e ho detto "sarebbe bello se fosse mia amica!" ma... non credo che rubarti la piuma sia stata un buona idea... mi dispiace!-

-non importa, e poi era di CantaStorie, non mia!-

-quell'uccello grande grande?-

-si-

-allora credo che mi dovrò far spuntare le ai e ridargliela!- li alzò su due zampe, fingendo di avere le ali, questa scena mi fece ridere tanto

-sei divertente! Allora.. siamo... amiche?- tentai, avvicinandomi un po' alla gatta

-cosa?- fece indignata –non so neanche il tuo nome!- guardai a terra, imbarazzata... forse delusa?

-oh... si... hai ragione è solo che pensavo...- mi toccò il naso col suo, saltò su una roccia lì vicino e con un'aria fiera disse:

-io sono ApricotHeart!- mi tese la zampa per aiutarmi a salire sulla roccia con lei

-il mio nome è FallenStar- ci guardammo e ridemmo –ora, vogliamo essere amiche?-

-finalmente! Iniziavo a chiedermi quando me lo avresti chiesto!- il sole iniziò a tramontare accompagnato dalle nostre risate. ApricotHeart mi portò via quel velo di depressione che mi aveva impedito di ragionare, e mi ricordò che CandleLight era in una di quelle stelle lassù: sarebbe ancora stato con me, era ancora il mio amico, e sempre lo sarebbe stato.

Quando il cielo iniziò a farsi nero e le stelle iniziarono a brillare, lei disse che dovevo tornare a casa, e che mi avrebbe accompagnato per un po'

-ehm... ApricotHeart? Non è che vorresti entrare nel clan? Non ce la faccio a pensarti da sola, senza una tana.... – cercai di dirle. Ci eravamo appena conosciute, ma non potevo lasciarla da sola, no? Di notte faceva freddo....

-cooosa? Ma io un clan lo ho! – fece annusando l'aria per accertarsi di non essere troppo vicina al mio clan

-ma... hai detto di essere scappata! –

-bhe... ma solo per un po' no? Voglio solo provare a vivere così per un po', ma amo il mio clan!- parlava con voce allegra e sognante – e poi non lascerei mai il mio papà solo per troppo tempo- guardò in basso –forse sono stata via un po' troppo... non posso lasciarlo solo, non c'è nemmeno la mamma!- si fermò: eravamo abbastanza vicini, ora. Piegai la testa di lato e mi venne spontaneo chiedere:

-chi sono loro?-

-oh, il mio papà è un Raccoglitore del Fireclan, il suo nome è SoundStag (N.d.A. "Sound" è un aggettivo ed è inteso come "in buono stato, non danneggiato, forte", e non come suono) la sua compagna era davvero buona, non so se ne è hai mai sentito parlare: il suo nome era GloomyStream, del Deathclan; ed io sono sua figlia!-



Moonrise: FallenStar's RebornDove le storie prendono vita. Scoprilo ora