Capitolo 8

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PUNTO DI VISTA DI GRACE
Oggi è Domenica.
E come tutte le domeniche mi trovo nell'immensa villa di Davis.
I suoi genitori si sono fatti un weekend a Miami e non torneranno prima di stasera.
Quindi tutta la villa è solo nostra.
Davis ed io ieri sera siamo stati.....dove siamo stati?
Oddio non lo ricordo!
Mi sono appena svegliata e ho pure i postumi della sbornia.
Strofino gli occhi e cerco di mettere a fuoco.
Mi trovo nella camera da letto di Davis.
I miei capelli sono disastrosi.
Io indosso solamente una leggera sottoveste.
Alla mia destra c'è Davis che dorme come un bambino adorabile.
Mi posiziono su un fianco e mi godo la vista.
Sulla sua fronte, ricoperta dal suo ciuffo ribelle, noto una scritta.
Con molta cautela, avvicino la mano sinistra sulla sua fronte, per scostargli il ciuffo.
Solo in quel momento notai la presenza di un anello sul mio anulare sinistro.
Non ricordavo di avere un anello simile.
Senza farci molto caso, riportai la mano sulla fronte di Davis.
Gli scostai i capelli dalla fronte e riuscii a leggere quello che vi era scritto.
La parola MARITO raffigurata a caratteri cubitali, riempiva tutta la sua fronte.
Solo in quell'istante vidi che anche lui come me, aveva un anello nell'anulare della mano sinistra.
Mi uscì un gridolino stridulo e spontaneo per la sorpresa, e svegliai bruscamente il demone.
Due occhi argentati puntarono i miei.
Sul suo viso si formò un sorriso sexy.
" Buongiorno mogliettina "
Farfugliò giocoso, facendomi l'occhiolino, per poi darmi un bacio veloce e a tradimento sul naso.
Io corrugai la fronte.
"Come sarebbe a dire mogliettina? "
Chiesi spaventata.
Lui scoppiò a ridere.
"Non ti ricordi nulla di ieri sera? "
Io spalancai gli occhi e feci no con la testa.
" Peggio per te che bevi troppo "
Disse facendo spallucce, per poi voltarsi dall'altra parte del letto.
" Dai Davis, per favore, non fare il misterioso dimmelo! "
Lui scosse la testa e in un attimo, la paura s'impossessò del mio corpo.
Mi alzai e mi diressi verso lo specchio.
Scostai i capelli che avevo davanti la fronte, e il mio cuore prese a battere più forte di prima.
Sulla mia fronte, a caratteri cubitali c'era la scritta: MOGLIE.
Iniziai a vedere appannato, non stavo capendo più nulla.
" Oddio.....Ma....noi...."
Sibilai voltandomi dalla sua parte.
" Ci siamo sposati?"
Uscì più come un urlo stridulo che come una domanda.
Lui nascose il viso nel cuscino e iniziò a ridere fragorosamente.
Presa dal nervoso, presi la prima cosa che mi capitò a tiro e gliela lanciai.
" Mi vuoi rispondere? "
Chiesi esasperata.
Lui, con estrema disinvoltura si alzò dal letto e si avvicinò a me con passo sicuro.
Non appena fu difronte a me, notai le sue guance arrossate e i suoi capelli arruffati fastidiosamente sexy.
Lo guardai dalla mia imbarazzante bassezza e aspettai con pazienza una risposta.
Lui mise le mani a coppa sul mio viso, e percepii con la guancia destra, la freschezza del metallo della fedina che portava sull'anulare sinistro.
I suoi occhi argentati mi guardavano con una tale  dolcezza che stavo per sciogliermi.
" Rilassati bocconcino, non ci siamo sposati, siamo semplicemente andati ad una festa a tema di matrimonio "
A quelle parole, il mio corpo si rilassò e ripresi a respirare.
Mi sono presa un bello spavento.
" E mi spieghi come ci siamo finiti a questa festa? Non ricordo di avere programmato di andare lì ieri "
Misi le braccia sui fianchi, in una posa arrogante.
" Ad essere sincero io nemmeno ci volevo andare, sei stata tu a trascinarmi lì "
Inclinai la testa verso destra e alzai un sopracciglio a chiedergli silenziosamente spiegazioni.
" Come tutti i sabati sera, ti ho portato al tuo ristorante preferito. Ad un certo punto della serata, l'atmosfera si è scaldata e siamo corsi in macchina per tornare a casa a proseguire per il meglio la serata quando, ti sei messa ad urlare e mi stavi per far fare un incidente. Il motivo della tua reazione improvvisa era quello di farmi fermare perché avevi visto una cosa bellissima. La cosa bellissima era quel locale che organizzava questa serata a tema di matrimonio. Io non ci volevo andare, ero eccitato come un dannato e non vedevo l'ora di tornare a casa, ma tu hai insistito e mi sono detto fra me che prima ti ci avrei portato e prima ti avrei scopata, quindi alla fine ho ceduto e ti ci ho portata. Ma alla fine devo ammettere che non è stato poi così male, ci siamo divertiti come matti, in fin dei conti, l'unica cosa che mi importava veramente era quella di vederti felice a tutti i costi, quindi se eri felice tu lo ero anche io"
Un sorriso spontaneo spuntò sul mio volto e avvolsi le mie braccia sul suo collo.
Mi misi in punta di piedi e gli diedi un bacio a stampo prolungato sulle sue labbra morbidissime e calde.
Ero così maledettamente sollevata di sapere che non ci eravamo abusivamente sposati in stile Las Vegas.
" Peccato solo che non ricordo nulla "
Dissi appoggiando la fronte sulla sua.
Lui mi prese la mano e mi riportò a letto.
" Ho incaricato un ragazzo di immortalare la nostra serata "
Disse prendendo il suo cellulare.
" Ha fatto molte foto e video, vediamo se ti ricordi qualcosa "
Mi porse il suo cellulare e iniziai a scorrere le foto.
Mi avevano messo in testa un coroncina con un velo bianco, lungo fino alle mie spalle.
In tutte le foto, avevo un bicchiere diverso in mano.
" Come hai potuto lasciare che io bevessi così tanto? Ero praticamente brilla, ci credo che non ricordo nulla"
Esclamai offesa.
" Grace, era praticamente impossibile toglierti i bicchieri che avevi in mano. Era come togliere l'osso ad un pitbul affamato. Appena inizi a bere non sei più tu. Lascia che te lo dimostri "
Trascinò il dito sullo schermo fino a quando non arrivò in un video.
In quel video c'ero io con un bicchiere in mano, e non appena Davis tentava di togliermelo io lo guardavo malissimo.
" Qui eri già al quinto bicchiere "
Spiegò lui.
" Io invece ero sobrio come un bambino. A differenza tua sono responsabile, perché sapevo che dovevo guidare "
Disse fiero di se stesso.
Io gli rivolsi il dito medio e continuai a scorrere le foto.
" Questo è il video dove ci 'sposiamo' se così si può definire"
Esclama facendo partire il video.
Eravamo così spensierati.
I nostri sorrisi erano così sinceri.
Ammetto che c'era di mezzo anche l'alcol, ma caspita eravamo così perfetti.
Non smettevamo un attimo di guardarci e di sorridere.
Il prete sembrava uno degli alcolisti anonimi.
Quando arrivò il momento dello scambio delle fedi, feci cadere per ben tre volte la fede di Davis.
La terza volta che cadde, nel mio tentativo abbastanza goffo di recuperarla caddi per terra e Davis mi aiutò subito a rialzarmi.
Era esageratemente imbarazzante vedere me da brilla, ma allo stesso tempo era maledettamente divertente.
Non appena riuscimmo a scambiarci le fedi nuziali e il prete-alcolista anonimo ci dichiarò marito e moglie, la folla impazzì riempiendoci di applausi e buttandoci del riso.
Davis mi prese in braccio e mi baciò con passione, per poi strusciare con dolcezza il suo naso con il mio.
A quel punto, il nostro prete ci scrisse sulle fronti: MOGLIE e MARITO.
" Non ricordo nulla, però a quanto vedo ci siamo divertiti davvero "
Lui strusciò le labbra sulla mia spalla, provocandomi un brivido piacevole.
" Già "
Sussurrò piano contro la mia spalla.
Continuai a scorrere con i video.
Arrivata ad un certo punto, ce n'era uno dove si vedeva Davis al telefono.
Presa dalla curiosità lo aprii, ma Davis scattò e mi tolse il cellulare dalle mani.
" Ei ridammelo! "
Esclamai gettandomi sopra di lui.
"Avevo detto a quell'idiota di cancellarlo dannazione!"
Sfuffò accovacciandosi e proteggendo il cellulare.
Lo trafissi con lo sguardo.
" Dammelo subito! "
Minacciai.
Lui scosse la testa.
Iniziammo a rotolare nel letto fino a quando non cademmo sul pavimento.
" Ah sì? Non vuoi darmelo? Allora me lo prendo con la forza!"
Morsi con forza il suo braccio e lasciò di scatto il cellulare.
Lo presi al volo e mi alzai dal pavimento, ma lui mi afferrò per la vita e mi ributtò per terra.
Il cellulare andò a finire dall'altra parte della stanza ed io corsi più velocemente che potei per prenderlo.
Finalmente lo afferrai con decisione e feci partire il video.
Lui si bloccò e mi lasciò guardare.
Nel video si vedeva Davis abbastanza brillo.
Sul cellulare digitò un numero, se lo portò all'orecchio e aspettò.
Si stava grattando la testa, segno che era imbarazzato.
" Chuck, ascolta....dovresti venire a prendermi. Non sono in grado di mettermi al volante, vieni pure con la Maybach "
Attese la risposta e si accorse della presenza del ragazzo che filmava la scena.
" Non filmare, cancella questa parte, subito"
Esclamò arrabbiato, alzando una mano, cercando di coprire l'obiettivo della fotocamera.
" Grazie Chuck, ti darò un extra per questo "
E il video finì così.
Spalancai la bocca in un espressione offesa.
Spostai lo sguardo dal cellulare per rivolgerlo a lui.
Gli puntai un dito contro.
"Tu, brutto bugiardo che non sei altro! Hai osato mentirmi!"
Lui iniziò a correre e lo inseguii.
" Dove cerci di scappare? "
Urlai dietro di lui.
Lungo il corridoio presi ad imitarlo.
" Peggio per te che bevi troppo. Io non bevo, sono responsabile a differenza tua, perché dovevo guidare.....Appena ti prendo ti gonfio!"
Urlai per farmi sentire.
Lo avevo perso di vista, accidenti.
Vagai senza una meta per i corridoi quando un rumore che proveniva dal bagno catturò la mia attenzione.
Mi bloccai e in punta di piedi mi diressi nel bagno.
Dentro era buio, ma io sapevo benissimo che lui si nascondeva lì.
Entrai in punta di piedi e due grandi mani mi afferrarono saldamente per la vita, e mi voltarono di scatto.
Davis unì le sue labbra alle mie ed io ricambiai senza esitare un attimo.
Indietreggiai fino a toccare le piastrelle gelide con la schiena.
Scivolò con le mani fino alle mie gambe, per poi afferrarle saldamente e farle aderire intorno alla sua vita stretta.
Un gemito di sollievo si levò dalle mie labbra.
Poi all'improvviso, accese l'acqua della doccia e un getto caldo colpì le nostre teste.
Dopo una mattina di sesso sfrenato nella doccia, Davis decise di abbandonarmi nel salone, per andare nel suo ufficio a concludere il suo lavoro.
Avevo deciso di leggere un libro, ma dato che mi stavo annoiando decisi di curiosare per la villa.
Senza volerlo capitai nel corridoio che mi era stato proibito da Davis.
In fondo vi era la stanza misteriosa.
Mi guardai intorno e mi assicurai che fossi sola.
A quel punto la curiosità prese il sopravvento e decisi di entrare.
La stanza era esattamente come la ricordavo.
C'era polvere ovunque.
Mi chiedevo come mai, quella stanza venisse trascurata in questa maniera.
Eppure l'intera villa è impeccabile, pulita e immacolata.
Perchè questa è così sporca?
Sembrava....dimenticata.
I miei occhi si posarono su quelle foto appese al muro.
Alzai una mano e con molta delicatezza, decisi di spolverare quelle foto per vedere meglio.
" Grace "
Sussultai e mi voltai dalla parte della porta.
Davis era sullo stipite della porta con gli occhi sgranati.
"D-Davis"
Sussurrai a malapena.
Lui si avvicinò con passo spedito dalla mai direzione.
" Cosa diavolo ci fai qui!"
Urlò a squarcia gola per poi afferrarmi per i polsi.
"I-Io"
Cercai di parlare ma ero così spaventata.
Non lo avevo mai visto così arrabbiato.
La vena del suo collo pulsava e i suoi occhi argentati erano diventati di un argento cupo e inquietante.
" TI AVEVO DETTO DI NON VENIRE QUI PER NESSUN MOTIVO AL MONDO!"
Strinse con forza i miei polsi ed io gemetti dal dolore.
" Davis mi stai facendo male"
Piagnucolai impaurita.
Lui mi lasciò di scatto.
Io l'osservai con la fronte corrugata per qualche secondo.
Il suo petto andava su e giù senza sosta, e il suo sguardo....
Mio Dio il suo sguardo....
Non sembrava nemmeno lui.
"Cosa ti prende?"
Chiesi in un sussurro spaventato e confuso.
Con molta cautela mi avvicinai a lui e avvicinai una mano sulla sua guancia, ma prima di poterlo toccare, indietreggiò.
" Esci da casa mia. Adesso. "
Quelle parole distaccate.....
Quel tono gelido mi spezzarono il cuore.

Quegli occhi color argento 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora