Capitolo 7

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PUNTO DI VISTA DI GRACE

La paura s'impossessò del mio corpo stanco di subire tutto questo.

Mi si appannarono gli occhi e il naso mi bruciava.

Le mie gambe tremavano in una maniera disumana.

Mi sentivo mancare.

Incrociai lo sguardo di Davis per un secondo.

Chiusi gli occhi per la pura frustrazione.

Sentivo il petto bruciarmi.

Cercai di richiamare le poche forze che non credevo nemmeno di avere, e girai i tacchi.

Non avevo di certo intenzione di restare a guardare ancora un secondo di più.

''Grace ti prego ascoltami!''

La voce di Davis era così lontana e debole.

Il mio cervello era completamente confuso.

Davis mi afferrò per i polsi e mi bloccò.

''Questa volta mi dovrai ascoltare! Io sono stato a correre, non sapevo che lei fosse qui, non sapevo nemmeno chi l'ha fatta entrare''

Io lo guardai e non parlai.

''Non posso credere che tu non mi creda Grace''

Esclamò lui offeso.

''Devi uscire dalla mia vita Davis''

Sibilai in tono glaciale.

Davis rimase a fissare il vuoto.

I suoi occhi erano di un argento più cupo.

Alle mie parole, lasciò di scatto i miei polsi e me ne andai.

Mi trovavo nel giardino dei Kyle ad ammirare i fiori.

Le rose la notte sembrano così tristi e cupe.

Forse sono solo io che le vedo in maniera cupa.

Guardai l'orario.

Erano le 9:30.

Fra mezz'ora si sarebbe tenuto il discorso di mio padre e di John.

In lontananza vidi avvicinarsi una figura maschile.

Era Logan.

''Tesoro, finalmente ti ho trovata. Tutti si stanno chiedendo dove fossi. ''

Alzai gli occhi al cielo.

''Logan ascolta, non è proprio momento. Non voglio parlare con nessuno''

Lui si posizionò per terra alla mia altezza.

''Davis è completamente distrutto. Mi ha detto tutto....perchè non gli hai dato la possibilità di spiegarsi? Sei la solita testarda. Fai tutto di testa tua. Lui non riesce a credere che tu non ti fida di lui dopo tutto quello che avete passato. E' vero, in passato è stato un grande cazzone, ma a me sembra che ti abbia dimostrato più e più volte che non hai motivo di non fidarti di lui. Oggi Cassandra gli si è letteralmente buttata addosso mentre era nel suo ufficio. Lui l'ha subito respinta, ma lei gli aveva già stampato il rossetto sul colletto della camicia. Ha cercato di nascondertelo perchè sapeva che ne avessi fatto una tragedia quando alla fine non c'era nulla. Pomeriggio è andato a correre e quando è tornato a casa, non si sarebbe mai aspettato di trovare Cassandra nel suo letto"
PUNTO DI VISTA DI DAVIS
Attorno a me, c'erano tutti i miei amici e colleghi che discutevano delle solite cose.
Io ormai avevo smesso di ascoltarli già dopo il quinto bicchiere di brandy.
Steven e Josh davano spettacolo come loro solito fare.
Raccontavano le loro avventure con le donne.
Con lo sguardo cercavo Grace ma non la trovavo.
Forse ha deciso di andarsene.
" Devi uscire dalla mia vita Davis "
Quelle parole non smettevano di rimbombarmi nella testa.
Avevo un mal di testa atroce.
Fra mezz'ora ci sarebbe stato il discorso.
Decisi di salire in camera mia, per riposarmi un po.
Questo mal di testa mi sta facendo venire pure la nausea.
Forse ho bevuto un po troppo.
Le lenzuola del mio letto erano perfettamente composte.
Di sicuro è opera di Rosita.
Mi allentai la cravatta e mi tolsi le scarpe.
Mi distesi nel letto.
La mia stanza era immersa nel buio.
Chiusi gli occhi e sperai che al più presto il mal di testa mi fosse passato.
PUNTO DI VISTA DI GRACE
Sono una stupida!
Non smettevo di ripetermi in testa queste parole.
Sono solo una stupida.
Cercai Davis senza sosta.
Salii al piano di sopra e provai a vedere se era nella sua stanza.
Aprii la porta della sua camera.
La stanza era buia, ma Davis era lì.
Disteso su un fianco nel suo letto.
Stava dormendo.
Aveva il viso contratto in un'espressione di dolore.
Mi tolsi le scarpe e mi intrufolai sotto le lenzuola.
Allacciai le braccia intorno alla sua vita e gli baciai delicatamente il collo.
Poggiai la testa sulla sua schiena e chiusi gli occhi.
Dopo un paio di secondi prese la mia mano.
Era sveglio.
" Quando venni a casa tua per darti spiegazioni e vidi i tuoi occhi pieni di lacrime  mi sentii morire. Io voglio solo vedere felicità nel tuo volto. Non posso sopportare o perdonarmi di vederti star male a causa mia. Mi distrugge vederti piangere. Faccio il più possibile per vedere solo felicità in quel volto che amo più di qualsiasi altra cosa al mondo. Mi distrugge vederti abbracciata ad un altro uomo. Sei la mia salvezza e la mia distruzione. Potresti distruggermi con dei semplici gesti. Con delle semplici parole. Ma potresti altrettanto salvarmi con dei semplici gesti e con delle semplici parole. Ti amo così tanto....i sentimenti che provo per te mi fanno così paura.
Non sapevo che innamorarsi di una persona avrebbe potuto far così tanto male. Non ho mai provato un sentimento così forte per nessun'altra e questo lo sai benissimo. Come puoi dubitare di me? "
Lasciò andare la mia mano e si voltò lentamente dalla mia parte.
Nel buio non riuscivo a vedere molto, ma quel poco che vidi bastò a farmi sentire una merda.
I suoi occhi erano così tristi.
Accarezzai delicatamente il suo volto.
La sua barba provocò un leggero pizzicore.
" Ti chiedo perdono. Sono stata una stupida lo so. Avrei dovuto lasciarti spiegare. Io mi fido di te, solo.....quando ho visto quel maledetto rossetto sul colletto della tua camicia e poi quando l'ho vista distesa nel tuo letto, completamente nuda, non ci ho visto più. Cerca di metterti nei miei panni...cosa avresti fatto se mi avessi vista nuda, nel letto di un altro? "
Lui guardò il vuoto e dopo qualche secondo mi rispose.
" Avrei spezzato le ossa a quell'uomo e lo avrei dato in pasto ai cani "
Scoppiai a ridere e lo abbracciai.
" Sono solo queste, le braccia dell'uomo con cui voglio stare. Non desidero essere abbracciata da nessun altro "
Lui mi strinse.
" Non puoi capire quanto queste parole possano farmi sentire bene "
Mi sussurrò sulle labbra per poi baciarmi.
" Ti amo sciocco "
Sussurrai guardandolo con occhi da innamorata persa.
L'angolo della sua bocca si incurvò in un sorriso sexy.
" Ti amo anch'io stronzetta "
Lo baciai ripetutamente sulle labbra, mentre rotolò sopra di me.
" Fra mezz'ora i nostri padri terranno il discorso...."
" Mmm"
Mugolò sul mio collo, tempestandolo di baci.
" Dovremmo vestirci..."
" Mmm"
" Stai ascoltando quello che ti sto dicendo?"
"Mmm"
Continuò a rispondere, scendendo più giù.
Sorrisi.
"Dai Davis..."
" Ti sono finite non è vero? "
" Si, però dobbiamo andare..."
Lui scosse la testa.
" Mezz'ora ci basterà "
Disse facendomi l' occhiolino.
SO CHE È CORTISSIMO, MA SPERO TANTO CHE VI PIACCIA...UN BACIO DALLA VOSTRA MIUNA :*

Quegli occhi color argento 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora