Capitolo XXVII

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" Ritorno al presente "

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Amanda osservava il cielo nuvoloso dall'unica finestra presente nella camera d'ospedale. Quella era il suo solo passatempo, visto che non c'era né un televisore né una radio.
La sua attenzione si concentrò su un leggero bussare, così si tirò su a sedere dritta e pronnunciò un delicato avanti, curiosa di sapere di chi fosse venuto a salvarla dalla noia più totale. La porta si aprì e ne sbuccò la testa di Logan, che esaminò velocemente la stanza. Un sorrisino gli incorniciò le labbra e gli occhi furono attraversati da una strana scintilla.
-Sei sveglia, perfetto.- affermò tra sé e sé, entrando e chiudendosi la porta, lanciando un ultimo sguardo al corridoio isolato.
-Hey, che succede?- domandò la mora, guardando perplessa il suo amico d'infanzia.
Logan era il tipico ragazzo che se ne stava per le sue, chiuso e riservato, ma con Amanda era tutt'altra storia. Si erano conosciuti all'asilo e la giovane era stata la prima ad avvicinarsi dopo averlo notato in un angolino nascosto della classe. Da quel giorno erano diventati compagni di giochi e durante gli anni il loro rapporto si era rafforzato, tanto che si consideravano fratello e sorella. Anche se non sembrava, Logan si preoccupava moltissimo per Amy, tanto da arrivare quasi alle mani con quelli che avevano anche solo provato a farla soffrire o a prenderla in giro. Era stato il primo, assieme ad Elisabeth, dirle chiaramente quanto Alexander fosse sbagliato per lei e le aveva consigliato di chiudere subito la loro storia. Tuttavia Amanda era una tipa piuttosto testarda e finché non ci avesse sbattuto il muso avrebbe continuato a negare l'evidenza, che poi purtroppo era proprio quello che era successo.
Logan si sedette sul materasso, ai piedi dell'amica, mostrandole un piatto di plastica coperto da della carta stagnola che teneva dietro la schiena.
-Logan, cosa stai combinando?- chiese la mora, cercando di non mostrarsi divertita.
-Beh, ho pensato di portarti qualcosa che ti avrebbe di certo tirato su di morale.- rispose lui candidamente, con i suoi occhi castani finalmente sereni. Amy aggrottò le sopracciglia, non capendo cosa volesse insinuare, sino a che non prese il piatto e lo scoperchiò per poi scoppiare a ridere.
-Waffle fragole, Nutella e cioccolato bianco, ma davvero?- esclamò lei, mentre Logan semplicemente alzò le spalle.
-Sono o non sono i tuoi preferiti?- Amanda posò i dolci sul piccolo tavolo lì accanto, allungandosi per prendere una mano del giovane che ricambiò la stretta.
-So che questo periodo è stato duri per tutti voi, volevo dirti che mi dispiace tanto. Eravate preoccupati per me e volevo chiedere scusa. Se fossi stata più prudente forse niente di tutti questo sarebbe accaduto.- mormorò la più piccola, facendo scontrare i loro sguardi. Logan alzò un sopracciglio prima di alzarsi scuotendo il capo.
-Tu forse non capisci. Ero così spaventato. Ogni volta che venivo qua, avevo paura che tu non ti svegliassi però l'ho fatto lo stesso perché sapevo che la mia presenza era fondamentale, l'ho fatto perché era giusto che noi ti stessimo accanto anche in quel momento e che non ti lasciassimo da sola.
-Ogni volta che mi guardavo intorno vedevo Kate, Lizzie e Sam con gli occhi lucidi e rossi, ma sapevo bene che l'hanno fatto perché ti volevano bene. Eliot ha fatto combaciare più turni possibili pur di starti vicino, e se non ci tenesse a te non l'avrebbe di certo mai fatto. Mike e Zack venivano sempre dopo ore ed ore passate a stretto contatto con i prigionieri e quando non potevano, chiedevano di te a chiunque di noi. Luke si è fatto in quattro per riuscire a restare a fianco a te durante la notte.
-Quello che ti voglio fare spiegare è che né io né gli altri ti vogliamo rinfacciare nulla di tutto ciò che ti ho raccontato, io voglio solo che tu capisca che abbiamo scelto liberamente di fare ciò che abbiamo fatto perché ti vogliamo bene. Nessuno è stato obbligato o altro, sei importante per tutti noi e questo è il minimo che avremmo potuto fare. Non devi scusarti o sentirti in colpa, quello che ti è successo poteva accadere a me o a qualcun altro di noi. Mettiti in testa che non si può vivere né di se né di ma, ormai è passato, l'importante è che tu ora stia meglio, punto.- concluse Logan avvertendo un peso sulle sue spalle, per qualche motivo, sparire. Si avvicinò alla sua amica, in lacrime, e l'abbracciò facendole nascondere il viso nell'incavo del suo collo.
-Non piangere, va tutto bene. Adesso va tutto bene.-

The Daughter Of The AlphaWhere stories live. Discover now