Capitolo XII

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" Sconosciuti A Partire Da Ieri "

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Amanda, suo fratello James e Luke si trovavano in salone. La ragazza aveva appena finito di raccontare la scoperta che aveva fatto appena tornata a casa al maggiore degli Evans, che non riusciva a stare fermo un secondo. Continuava a fare avanti ed indietro, tanto che Amy ebbe il timore che creasse un solco sul parquet. Luke, al contrario, sembrava freddo e distaccato come se avesse chiuso tutte le sue emozioni in un angolo oscuro della sua mente, purtroppo per lui non così lontano da essere in grado di nasconderle dalla mora, che riusciva bene a sentire la sua preoccupazione, e quella che sembrava rabbia, sulla pelle delle braccia tanto da avere la pelle d'oca.
Amanda aprì la bocca, ma dei rumori strani la fecero bloccare. I due ragazzi scattarono all'unisono e si posizionarono davanti a lei, pronti a difenderla. Per fortuna quella precauzione non servì perché davanti a loro non c'erano lupi mandati da Alexander ma bensì i signori Evans. Theresa corse verso la figlia e la abbracciò stretta, per poi allungare un braccio per accarezzare il braccio di James, che le sorrise in risposta.
-Amanda, Luke cos'è successo?- chiese Edward, calato nella parte di Alpha questa volta. Il giovane fece un passo avanti e prese la parola.
-Purtroppo, Alexander è riuscito ad entrare in casa e lasciare una busta, contenente una lettera, una foto ed un braccialetto appartenente a James.- affermò il giovane, lasciando la postura di attacco e torna in posizione eretta.
-Che cosa dice la lettera?- Luke allungò il foglio di carta verso l'uomo, che lo prese perplesso. Lesse velocemente il messaggio e lo accartocciò. -Tess, chiama Cole e digli di contattare tutti gli Alpha vicini... Anticipiamo il raduno.-

Kate, come tutte le mattine, si ritrovò alla fermata ma sta volta sarebbe da sola. Di norma Lizzie ed Amanda le tenevano un posto, visto che salivano due fermate prima della sua, tuttavia quel giorno fu costretta a viaggiare da sola, cuffiette alle orecchie e testa fra le nuvole. Non riusciva a smettere di pensare a quello che le era stato raccontato ieri notte, e si malediva mentalmente per aver fatto tante assenze da dover essere costretta a saltare la riunione straordinaria che si sarebbe tenuta a metà mattinata per andare a scuola.
"Mannaggia a me!" Pensò, osservando il pullman con disprezzo. Salì a bordo e cercò un posto isolato, così da potersi mettere comoda e magari riuscire a schiacciare un pisolino per l'intero tragitto. Per sua sfortuna, l'unico posto libero che c'era era accanto ad un ragazzo che dimostrava più o meno la sua età, vestito dalla testa ai piedi completamente di nero, il viso era nascosto a causa del cappuccio della felpa. Sentendo una strana scossa attraversarle il corpo, gli si avvicinò e con un timbro di voce basso domandò se fosse occupato.
Lo sconosciuto le lanciò un'occhiata veloce, e per poco Kate non rimase colpita dalla sua bellezza. Gli occhi verde smeraldo erano dotati di lunghissime ciglia, una leggera barbetta gli ricopriva le guance e per di più portava un piercing al sopracciglio.
Il viaggio continuò tranquillo, tra occhiate da entrambe le parti, finché la rossa non si alzò per infilarsi lo zaino e si avvicinò alla portina posteriore, pronta a scendere. Quando poggiò i piedi per terra osservò un'ultima volta il mezzo, e scuotendo la testa per cercare di riprendersi almeno un minimo camminò spedita verso l'Istituto.

Le lezioni passarono lentamente, così come le ore e i minuti. Si ritrovò in sala mensa, ancora una volta da sola, e si andò a sedere in un angolino. La sua mente non smise neanche per un secondo di proporle flash di quello sconosciuto dagli occhi verde smeraldo. Si sentiva impazzire. Nervosamente iniziò a tormentarsi il piercing e non sapendo che cavolo le stesse prendendo sperò che la riunione fosse finita. Prese il telefono e digitò velocemente il numero si Samantha, avvertendo il bisogno di parlare con qualcuno. Si sentiva strana, come una morsa allo stomaco ma mille volte peggio.
-Kate? Tutto bene?- la voce della sua amica la riportò con i piedi per terra.
-Sam...- affermò bloccandosi, non sapendo come spiegarsi. -Sam, non so cosa mi sta succedendo.-
-Oddio, così però mi stai spaventando. Non capisco che cosa intendi.-
-Il problema è che non lo so nemmeno io, e non so come gestirlo.- disse la rossa, massaggiandosi le tempie cercando di scacciare quegli occhi verdi.

The Daughter Of The AlphaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora