Capitolo V - Parte II - EPILOGO

Începe de la început
                                    


I was there for you

In your darkest times

I was there for you

In your darkest nights

Poi ripensò a quando aveva trovato Nico in quello spiazzale, accartocciato su se stesso per evitare i colpi di quei tre bulli da quattro soldi, al tremore delle sue mani, alla rassegnazione nel suo sguardo, ai lividi, alla rabbia, alla consapevolezza di poter far del male al prossimo se fosse successo di nuovo qualcosa del genere, all'accordo che aveva preso con se stesso.


And you said you had my back

So I wonder where were you

All the roads you took came back to me

So I'm following the map that leads to you

The map that leads to you

Poi ripensò alla loro lite, a quando aveva pensato che Nico avesse tradito la sua fiducia, al senso di solitudine che era tornato a trovarlo scoprendo che Jason l'aveva baciato, e si ricordò di quando si era accorto della sua stupidità, della sua superficialità, della reazione egoista che aveva avuto nei suoi confronti. E quindi ripensò a quel giorno in giardino, quando le persone a cui teneva di più avevano confessato le proprie colpe e i propri sentimenti, quando erano scoppiati a ridere senza motivo, finalmente sereni e svuotati da ogni segreto.


Ain't nothing I can do

The map that leads to you

Following, following, following

E infine aveva pensato all'ultimo periodo della sua vita, quando si era accorto che per Jason non provava nulla più che amicizia, quando si era reso conto di tutti quei momenti in cui, quasi senza accorgersene, aveva ammirato Nico da lontano per la sua forza, per il suo coraggio, per la dolcezza che nascondeva dietro al nero dei suoi capelli, dei suoi occhi e dei suoi abiti. E ripensò alla sensazione di un sentimento che sempre più cresceva in lui, alla consapevolezza di quanto spesso nei suoi sogni il protagonista fosse sempre il sorriso di Nico, a come quello che prima era solo un amico che stimava si fosse trasformato in qualcos'altro, in un qualcuno di cui amava ogni sorriso, ogni rara risata, ogni sguardo, ogni battuta sarcastica, ogni movimento delle dita, ogni passo per avvicinarsi o allontanarsi da lui, ogni volta che le sue guance si coloravano di rosso, ogni momento in cui dimostrava di non aver più paura del contatto fisico e anzi di cercarlo, la debolezza del suo corpo – in un primo momento –, la forma che invece stava prendendo adesso crescendo, di cui amava tutti i pregi e tutti i difetti che formavano la persona di nome Nico Di Angelo.
Concluse la canzone, quindi guardò Nico e capì che aveva compreso tutto ciò che voleva si sentisse con quel brano. Era stata la sua dichiarazione, quella canzone, e ora si aspettava solo una risposta.
Nico lo guardò, quindi sussurrò il suo nome. Will si alzò da terra, dove aveva suonato fino a poco prima, quindi si avvicinò a Nico e scavò un attimo nei suoi occhi, cercando un tacito consenso. Una volta trovato, accorciò ulteriormente la distanza fra loro e lo baciò.
Chi si sarebbe mai aspettato che alla fine sarebbe andata così? Che proprio le due persone che si erano conosciute per un malinteso e che si erano avvicinate per un patto ora fossero quelle che si stavano baciando?
Will approfondì il bacio, quindi sentì che Nico lo stringeva a sé e sorrise sulle sue labbra: lui aveva smesso di sentirsi solo, e Nico aveva smesso di aver paura di non esserlo.
Avevano trovato la mappa giusta, e con lei il posto migliore che cercavano fin dall'inizio.


Note capitolo:
In questo capitolo, nella parte finale, Will canta la sua canzone a Nico, ma in realtà la lyrics che vedete è quella di "Maps" dei Maroon 5. Ho immaginato che invece fosse Will a scriverla perché, a mio parere, è più o meno il resoconto della storia fra Nico e Will e quindi l'espressione stessa della Solangelo in questa storia.
Le ultime parole riprendono il titolo della storia, e le paure che Nico e Will hanno durante tutta la narrazione fino ad ora (quella del contatto umano e quella della solitudine) sono invece state inserite perché, prima che la storia uscisse completamente fuori dai binari che le avevo imposto, doveva partecipare al contest, sempre di Kirame avms, chiamato "Fobie contest" dove dovevo trattare di queste due fobie, appunto, e del modo in cui venivano superate.
E ora non posso fare che ringraziarvi tutti quanti per aver letto questa storia, per averla apprezzata così tanto, per averla commentata dicendomi delle cose bellissime e facendomi sentire realizzata. Non so se ve ne rendete conto, ma siete riusciti a far arrivare la mia storiella senza pretese a oltre le 100 stelline. Per molti probabilmente questa è una cosa banale, un traguardo di poco conto, ma per me significa tantissimo, perché significa che ci sono state delle persone che, leggendo, hanno voluto farmi vedere che a loro la storia è piaciuta, che questo insieme di storie d'amore e d'amicizia sia riuscito almeno un po' a farvi emozionare o divertire, e per me questo significa tantissimo. 

Io sono davvero molto legata a questa storia, un po' perché è la storia più lunga che abbia mai scritto, un po' perché è anche la prima dove i personaggi sono diventati talmente vivi che io, a un certo punto, non sono più riuscita a portarli dove volevo. Ho perso completamente il controllo di Will, Nico, Jason e Percy e li ho ritrovati lontanissimi dal punto di partenza, e non mi dispiace per nulla.

Vi ringrazio ancora una volta per tutto quello che avete scritto, per le stelline, per l'affetto che avete dimostrato a questa fic e anche solo per averla sfogliata in un momento di noia. Io, da parte mia, spero di essere riuscita a strapparvi un sorriso, e ora vi mando un bacio virtuale enorme e profondamente grato.

Spero di ribeccarvi presto, visto che, di Nico e del fandom, io non mi sono ancora stufata.

Aturiel


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