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Non riesco ancora a smettere di pensarci, chissà che effetto mi farà trovarmi ancora una volta li, difronte a lui. Rivedere quegli occhi così freddi, ma allo stesso tempo penetranti; mi daranno ancora la stessa sensazione di allora, o il tempo trascorso e l'odio avranno cambiato anche questo?
Perchè, perchè rivedermi dopo ciò che è successo l'ultima volta?
Non ha senso, perfino per uno come lui.
Gli uomini sono strani.
Saranno almeno un paio d'ore che rimugino sempre sulla stessa cosa, chissà come mai quando ho bisogno di pensare mi corico ovunque e guardo in alto; forse sono davvero io a dover andare da uno psicologo. Potrebbe anche rimanere affascinato dalla mia anormale vita da telefilm. A distrarmi dal mio patetico dissidio interiore, ci pensa il rumore della porta che si apre, dopo alcuni colpi battuti sopra. «Scusa...volevo solo dirti che sono le 19:50 io vado via tra dieci minuti.»,«Va bene Naomi adesso scendo.». «Okay.»
Accidenti, è già passato tutto questo tempo, assurdo. L'ora X si avvicina sempre di più. Questo non fa altro che agitarmi ulteriormente.
Faccio un lungo respiro, cercando di dissolvere quell'orrenda sensazione d'ansia che si sta impossessando di me, accarezzo la soffice peluria del bianco tappeto sul quale sono sdraiata, lascio che quella morbida sensazione scivoli attraverso le mie dita; sorprendentemente mi sento più rilassata, infatti riesco quasi subito a tirarmi in piedi senza ricadere vittima dei miei dilemmi interiori. Mi dirigo verso la porta con passo sciolto, forse troppo dato che quasi inciampo sugli anfibi gettati li a terra.
Mentre scendo le scale, sento una marea di voci provenire dal piano di sotto, probabilmente la televisione deve essere accesa. Infatti appena superato l'ultimo gradino e voltato l'angolo, ecco li Chris seduto sul divano, assorto a guardarla. Wow... stare sul divano sdraiati a testa in giù, è sicuro una cosa che ha visto fare a me; non sono proprio un esempio di eleganza e raffinatezza quando mi rilasso. Ho perso il conto di tutti i rimproveri sorbiti per questo motivo.
«Ah eccoti, allora io vado. Ci vediamo domani. Oh giusto, saluta tua madre da parte mia.»
«Senz'alto.»
«A domani Christian.», dice per poi uscire dalla porta d'ingresso.
Poverina...non sa che mia madre non ricorda nemmeno il suo nome.
«Sei stata un sacco di sopra da sola.»
«Si scusa,avevo bisogno di pensare un po'.», rispondo sedendomi sul divano accanto a lui.
«È successo qualcosa?» 
«No. Niente... sai, com'è una nuova scuola, una nuova casa, e tutto il resto.», dico usando la scusa più banale che mi venga in mente. Non voglio farlo preoccupare con la storia di Jay e Cole. Sono cose da adulti dopo tutto.
«Umm...io sono un po' affamata, e tu?», dico cambiando in fretta discorso.
«Un sacco.», «Che dici se preparo qualcosina?», chiedo alzandomi in piedi. Ma il suo sguardo dice tutto.
«BHE...con questa faccia che cosa vorresti dire. Io sono un'ottima cuoca okay, potrei perfino vincere MasterChef se solo volessi.», «Se i giudici non hanno il senso del gusto, allora si.», dice lui ridacchiando.
«Ah si...», afferro il piccoletto mettendolo a pancia in su sulle mie ginocchia, cominciando a torturarlo con il solletico. Mentre lui cerca di divincolarsi tra una risata e l'altra, mi prega di smettere.«Allora sono o non sono la cuoca migliore del mondo?», dico solleticandolo ancora di più. Lui cerca di evitare di rispondere,ridendo ancora più forte di quanto facesse prima; ma dopo pochi istanti si arrende non resistendo più. «Lo sei.». «Come hai detto? Non riesco a sentirti bene.»
«Sei tu! Sei tu! La migliore cuoca al mondo sei tu!», esclama quasi urlando.
«Così va meglio.», rispondo smettendo di torturarlo
Però pensandoci bene...
«Forse è meglio se ordiniamo una pizza.»
Mi sá che ha ragione lui, non sono così brava in cucina.
«Già molto meglio.», dice prendendomi in giro.
«Ha-ha-ah.Ma che nano divertente che abbiamo.»,dico rispondendo alla sua provocazione, mentre afferro il cellulare per fare l'ordine.

Dopodichè, passiamo il tempo restante, stuzzicandoci a vicenda seduti sul divano, e criticando i cartoni demenziali che vengono trasmessi; finchè non sentiamo il suono del campanello, che in quel preciso istante è come se avesse parlato e detto CIBOO. O per lo meno è quello che a noi sembra.

New Bad GirlWhere stories live. Discover now