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Mi ero preparata alla svelta quella sera.

I miei jeans del sabato, una felpa comprata il giorno prima. Avevo legato i capelli con il fermaglio rosso di mia madre ed un po' di trucco per apparire più presentabile.

Alle 21:00 circa suonarono Amy e le altre invitandomi a sbrigarmi.

"Siamo in ritardo" mi dissero in coro "Quanto ci vuole, principessina?".

Ero pronta per uscire e mi aspettava un sabato sera come tutti gli altri, una serata in discoteca, in compagnia delle amiche più pazze che si possano desiderare. Solitamente optavamo per qualche nuovo locale di cui ci era giunta voce di un'imminente apertura, eravamo convinte che posti nuovi ci avrebbero fruttato di più una qualche conoscenza di papabili uomini che si discostavano dal solito giro a cui tutte eravamo abituate. La nostra città era piccola e ovviamente conoscevamo quasi tutti lì.

Amy aveva già messo in moto la sua auto ed era pronta a partire, mentre io ero salita in quella di Clara nel sedile davanti, accanto al suo. Era una ragazza bellissima, portava i capelli biondi, lunghissimi ed era l'unica sposata del gruppo.

Aveva trovato un uomo fantastico che le stava accanto e l'amava, come lei amava lui.

Si erano sposati da diversi mesi e il loro ricevimento era passato alla storia dalle nostre parti. Nel giro di un paio d'ore, aveva preso fuoco 3/4 del ristorante e nella fuga generale, la sposa, era rimasta in mutande, dopo che il suo vestito si era impigliato in una staccionata fuori dal locale. E ora era lì, accanto a me, a ridere di quel giorno, nel quale io personalmente mi sarei sotterrata.

Dietro di me, c'era Mady, lei era single, costantemente in cerca di un principe azzurro, disperata un po' quanto me. Il mio però era un caso ormai perso. Ero arrivata alla conclusione di voler restare zitella a vita.

Arrivammo dopo qualche minuto in discoteca, tutte cariche e vogliose di ballare.

Prendemmo un paio di drink a testa. Mi lasciai andare alla musica, c'erano alcuni ragazzi che mi puntavano, ma nessuno che si avvicinasse, forse non ero abbastanza bella per loro o forse non lo ero proprio.

Era il tipico locale di musica House, per niente adatto a me, ma riuscivo comunque a distrarmi e divertirmi.

C'era una sala piuttosto grande, con diversi specchi nel soffitto e due banconi disposti ai lati opposti per facilitare le file. C'era anche un piano superiore, una specie di terrazzo interno, in cui alcuni si rifugiavano da occhi indiscreti dopo aver rimorchiato, insomma, il tipico locale alla moda che a me non faceva per niente impazzire.

Passammo lì dentro alcune ore, fra il rimbombo della musica, il sudore della gente e i miei piedi, che gridavano pietà. Stanche e desiderose di una bella sigaretta all'aria aperta, uscimmo tutte insieme.

Ci incamminammo verso l'auto, Amy era quella più ubriaca, ma decise comunque di prendere la sua macchina e di guidare fino a casa della sua ragazza, che probabilmente era ancora sveglia ad aspettarla, mentre Mady e Clara reggevano l'alcool più di chiunque altro e si sarebbero fatte volentieri un altro giro. Dissi loro che sarei tornata a casa a piedi, per sbollire la sbornia e mettermi a letto immediatamente.

Mi implorarono di restare con loro, e dirigerci insieme a casa di Clara, ma rifiutai categoricamente e mi incamminai verso casa salutandole con un abbraccio. Iniziai a camminare nel buio, notando le loro auto che proseguivano verso la statale.

La strada da percorrere non era assai lunga, circa qualche chilometro, se fossi passata dal bosco che tagliava di netto la statale.

"Perché?... Se solo avessi accettato quell'invito, quella sera probabilmente non sarebbe accaduto nulla di brutto".

Prigioniera di una Bugia || #Wattys2016Where stories live. Discover now