Capitolo 43: Un ospite desiderato ma indesiderato

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Mi lascio cadere sul divano con il libro in mano. Mi guardo intorno, non c'è nessuno in salone, staranno tutti fuori a combattere. Sbuffo ricordandomi le parole di Delilah: non puoi combattere senza un compagno di guerra. Devi farti degli amici e no, Cole non combatte. Si rifiuta per qualche strano motivo. Io lo caccerei dall'Istituto se potessi, visto che chi viene qua di solito viene addestrato per combattere demoni, ma purtroppo non posso, quindi fatti degli amici e potrai andare a combattere.

Ma io non sono mai stata brava a farmi degli amici e qua le persone sono diverse da Boston. Mi mancano tutti, addirittura Harry, ma la persona che mi manca di più è Jeremy. Adesso capisco cosa intendeva dire lui quando mi ha detto che gli mancavo come l'aria. Mi manca veramente tanto, ma cerco di non farlo vedere, perché se Cole lo scopre non so cosa potrebbe accadere. Continuo a pensare che Louis sia uno stupido e che, se questa storia della ragione per cui sono venuta qua è vera, mi avrebbe dovuto dire di cosa si trattava.

Quindi, oltre a stare qua leggere libri su libri, non faccio nient'altro. Forse ogni tanto cerco di parlare con Cole. Non dico di non provare niente per lui, le scosse le provo ancora ma.. quello che provavo per Jeremy era tutta un'altra cosa.

Scuoto la testa ricordandomi alcuni momenti di me e Jeremy, quelli felici. Ricordare non fa altro che peggiorare tutto, ma alla fine cos'è che va bene in quest'ultimo mese? Mi sento sola e questo è strano, perché di solito mi piace stare sola. Mi manca tutto del vecchio Istituto. Chi avrebbe mai pensato che sarebbe stato così difficile trasferirsi in un altro Istituto? Scuoto un'altra volta la testa e riesco finalmente a smettere di ricordare, cerco d'iniziare a leggere questo nuovo libro, ma oggi non riesco proprio a leggere. Vado avanti di qualche pagine e cerco di leggere da quel punto per cercare di far aumentare la curiosità, ma lo chiudo, arrabbiata, capendo che questa sarà un'altra lunga giornata.

Guardo l'orologio in alto, proprio davanti a me: sono solo le tre del pomeriggio. Sbuffo incrociando le gambe. Forse potrei iniziare ad esercitarmi, dopotutto ieri sono stata tutto il giorno a farlo e nessuno me l'ha impedito, nemmeno Cole. Ma questo è successo anche l'altro ieri, anche l'altro l'altro ieri e anche una settimana fa.

Mi metto le mani davanti alla faccia, mi sembra di star impazzendo. Tra un po' dovrebbe scendere Cole, ha detto che oggi vorrebbe fare qualcosa con me. Abbasso lo sguardo verso il libro ricordandomi tutto quello che è successo prima che mi trasferissero qua. Lo sguardo preoccupato di Jeremy mentre cado in quella discesa, le urla di Ivy.. Non so bene cosa sia successo dopo quel giorno, ho avuto una piccola commozione celebrale e per questo non mi ricordo molto dei giorni successivi a quello. So solo che mi sono ritrovata su un letto, in Alaska. Tutti mi dicevano che durante la catastrofe erano subentrati gli Anziani proprio durante l'attacco e avevano ucciso tutti i mostri, compresi i lupi mannari e i vampiri. Alcuni mi avevano detto che gli Anziani erano arrabbiati con me, perché avevo salvato dei vampiri, facendogli fare quell'incantesimo, altri invece non mi avevano calcolata fino a quando non mi avevano dovuto visitare per controllare le mie condizioni e se l'incantesimo quindi, questa volta, avesse dato i propri frutti.

Dopo quel giorno Jeremy non mi aveva più rivolto la parola, sicuramente ce l'aveva ancora con me per avergli fatto quello che ho fatto: fare sesso con lui senza dirgli che aveva un gemello e che egli provava qualcosa per me, anche se era praticamente obbligato. Quando l'avevo incontrato per i corridoi non mi aveva guardata nemmeno, addirittura a volta aveva cambiato strada; quando mi ero seduta nel nostro solito tavolo lui se n'era andato senza dire una parola.. Avevo provato a parlarci, ma lui se n'era andato comunque. – Possiamo parlare? – gli avevo chiesto io. Lui non mi aveva nemmeno guardato negli occhi e se n'era andato.

Poso lo sguardo sul dito dove c'è un anello. L'anello che una settimana fa Cole mi ha regalato. Mi aveva detto una cosa un sacco carina e dolce mentre me lo faceva vedere e io non sapevo se essere felice o ancora più triste. Questa storia dei gemelli che hanno un pezzo d'anima uguale è un casino, perché ti fa sentire in colpa ventiquattro ore su ventiquattro, ma ti fa stare bene anche con il gemello sbagliato, ti fa provare cose che non dovresti provare per il fratello sbagliato.

La Whitesun e i CacciatoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora