Capitolo 20

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Ieri è stata una giornata molto intensa. Ho pensato tutta la notte a quello che mi ha detto Peeta. Se devo essere sincera, forse ha ragione potrebbe venirgli un attacco in qualsiasi momento e che una bambina veda suo padre in quelle condizioni non mi piace affatto però c'è Haymitch che sono sicura ci aiuterà. Mi sveglio ancora abbracciata a Peeta mentre lui sta ancora dormendo e io resto a guardarlo per un po'. Quando dorme sembra un angelo. Dopo un po' decido di svegliarlo. Andiamo giù a fare colazione. -Io direi che oggi possiamo concentrarci sulla stanza antipanico che ne dici?- azzardo io. -Si possiamo.- dice ma non mi sembra molto convinto, sono sicura che si sente in colpa. -Peeta, si vede che ti senti in colpa ma non devi sentirti così! È colpa di Snow e adesso che lui non c'è più dobbiamo solo pensare positivo ed andare avanti. Io ti amo e amo la nostra futura bambina a cui dobbiamo pensare costantemente. Non posso dirti che non c'è nessuna possibilità che tu abbia un attacco perché ti mentirei, ma quando succederà io sarò qui a tranquilizzarti e a sostenerti e ci sarà anche Haymitch ad aiutarti. Guardami!- lui alza la testa e io incrocio i suoi meravigliosi occhi azzurri -Ce la faremo, insieme! Okay?- -Okay- risponde lui e mi bacia. -Sono fortunato ad averti con me- -Anche io lo sono.- finita la colazione Peeta resta a casa a cercare oggetti per la stanza antipanico mentre io vado a parlare con Haymitch. Arrivo a casa sua e busso alla porta. Dopo due minuti viene ad aprirmi -Devo parlarti- gli dico direttamente -Ciao anche a te. Entra pure, dolcezza- entro e ci sediamo nella sala da pranzo. -Devo parlarti di una cosa importante- -Dimmi pure, sono tutto orecchie- allora inizio a parlare -Peeta ieri ha avuto una crisi, diciamo, non un attacco ma una crisi perché è preoccupato di fare del male alla bambina durante un suo attacco. Allora abbiamo pensato di battezzare una delle stanze vuote come stanza antipanico dove metteremo cose che lui potrà rompre senza farsi male e potrà andarci appena sente che sta per avere un attacco e ci servirebbe il tuo aiuto per allestirla e per un'altra cosa. Volevamo chiederti se tu poteresti tenere la bambina mentre lui ha un attacco.- -Dolcezza, ma che domande mi fai! È ovvio che vi aiuterò lo sai che siete come dei figli per me!- -Grazie Haymitch.- dico e lo abbraccio mentre una lacrima comicia a scendermi silenziosamente sul viso. Haymitch è una delle pochissime persone che mi sono state accanto veramente durante tutte le tragedie che ho passato e per questo gli voglio veramente tanto bene. - Allora sono da voi fra un quarto d'ora, il tempo di cambiarmi .- - Va bene.- e me ne vado. Torno a casa e aspetto Haymitch mentre comincio ad aiutare Peeta. Haymitch arriva presto. Scegliamo la stanza più nascosta per evitare alla bambina di entrarci facilmente. La riempiamo di cuscini, scatole, piccoli vasi e altre cose. Peeta mi lascia portare solo dei cuscini perché non vuole che mi stanchi, che dolce. Mentre loro continuano a sistemarla io prendo un foglio e ci scrivo "Stanza antipanico della famiglia Mellark" perché abbiamo deciso che tutta la famiglia potrà usufruirne quando ne avrà bisogno. Abbiamo anche deciso che appena la bambina nascerà chiuderemo la stanza a chiave per evitare che la bambina ci entri ma fino ad allora la lasceremo aperta.  La giornata passa in fretta e Haymitch resta anche a cena. Una volta che lui è andato a casa e abbiamo ripulito la tavola, io e Peeta ci accoccoliamo davanti al camino. -Haymitch è stato davvero gentile ad aiutarci.- -Si è vero. Ma lui ci vede come dei figli me lo ha detto oggi.- -Be io lo vedo più come uno zio- dice Peeta ed entrambi ci mettiamo a ridere. Sono felice della famiglia che stiamo creando e ogni giorno mi rendo conto di quanto io sia stata fortunata ad aver incontrato Peeta. -Ti amo.- gli dico e mi addormento tra le sue braccia. Mentre dormo sento i suoi dolci baci sulla mia testa.
~~~~~~~~~~~~~SPAZIO AUTRICE ~~~~~~~~~~
Dopo questo luuuuuungo ritardo ecco il continuo della storia spero che vi piaccia😄
Martina💜

Everlark: dopo la ribellioneWhere stories live. Discover now