Capitolo XXI

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" Ad Un Passo Dall'Inferno,
II seconda parte "

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Dopo l'affermazione del Signor Evans, la sala riunioni cadde nel caos più totale. Gente che urlava a destra ed a sinistra, alcune donne che piangevano sotto shock tra braccia dei compagni che cercavano di calmarle e allo stesso tempo di trovare una soluzione.
Amanda sentiva la testa scoppiare, le gambe avevano preso a tremare e ormai neanche sentire la vicinanza di Luke serviva a qualcosa. Lanciò uno sguardo preoccupata al padre, che però non si accorse di nulla visto che era impegnato in quella che sembrava una discussione piuttosto accesa con uno dei capi guerrieri.
-Adesso basta.- sussurrò allontanandosi dal giovane, che la osservò con i suoi occhi color pece confuso. -Ho detto, basta!- gridò a pieni polmoni Amy, sprigionando un'onda di energia capace di fare azzittire tutta la sala, facendo così ricadere l'attenzione su di sé.
-Vi dovete calmare, se continuiamo di questo passo non arriveremo mai ad una soluzione.- spiegò. Edward la vide barcollare e subito fu su di lei, prendendola tra le braccia.
-Devi smetterla di abusare dei tuoi poteri in questo modo.- la riprese, fulminandola. La figlia lo guardò con affetto e gli poggiò una mano sul braccio.
-Hai ragione, ma senza di me a quest'ora saremo ancora in alto mare.-
-Poteri?- si sollevò una voce dal fondo della sala. Amanda lanciò un'occhiata al padre, prima di prendere un respiro profondo.
-Edward, tua figlia ha dei poteri e tu non ci hai mai detto nulla?!- chiese furioso Ryan. -Come hai potuto!?-
-Sentite, so che dovevo dirvelo subito ma purtroppo non ho avuto l'occasione. Da quando Alexander King ha fatto la sua comparsa sulla scena, questa dote di Amanda è passata in secondo piano. Purtroppo non si sa molto, in un vecchio volume ho trovato solo alcuni insegnamenti.-
-In che cosa consistono questi poteri?- domandò Jack Wolker.
-Sono in grado avvertire e controllare le emozioni.- rispose la giovane, stancamente.
-Che intendi? Che ci puoi manipolare come vuoi?-
-No, non posso farlo. Al limite posso calmare gli animi. Attraverso alcune tecniche, infatti, sono riuscita a dominare la nostra parte animale. Zack Morgan è stato testimone di ciò.-
-Posso confermarlo.- affermò Yuri Morgan. -Mio figlio ha rischiato di perdere completamente il controllo del suo lupo, ma questa ragazza è riuscita a farlo tornare in sé, e noi sappiamo come può essere un lupo quando la sua compagna è in pericolo.- alcune esclamazioni di sorpresa si levarono dal fondo della sala, mentre altri guardavo la figlia dell'Alpha con diffidenza.
-Ciò non toglie che ce l'hai tenuto nascosto.- riprese la parola Ryan, che aveva di nuovo preso posto accanto alla sua compagna. -Ma di questo ne riparleremo. Adesso concentriamoci sul contenuto della scatola.-
-Hai ragione.- ne convenne il Signor Evans. -So che può essere difficile per voi, ma qualcuno può riconoscere come membro del proprio branco il lupo a cui è stata fatta questa atroce tortura?-
Ad uno ad uno, tutti gli Alpha si avvicinarono alla scatola per cercare anche un leggera scia di odore familiare, ma nessuno sembrò riconoscere quel lupo.
Per fortuna, o sfortuna.
-Non capisco però. Se nessuno di noi l'ha riconosciuto, allora chi potrà mai essere?- chiese Evelyn O'Neill, l'unica capobranco donna delle terre del Sud. Edward si trovò completamente d'accordo con lei, non c'era tempo da perdere: un esercito andava riunito e delle strategie dovevano essere pianificate.
-Purtroppo adesso dobbiamo pensare alla battaglia imminente.- spiegò il padrone di casa. Il resto degli altri Alpha annuirono e ben presto Amanda e Luke vennero invitati calorosamente ad uscire dalla sala.

I due ragazzi camminavano lentamente verso l'uscita dell'ospedale, quando all'improvviso Amy tirò su con il naso cercando di non scoppiare a piangere. Sentiva un peso comprimerle il petto, rendendole la respirazione difficoltosa.
-Tutto bene?- Luke la guardò con preoccupazione, poggiandole delicatamente una mano sul braccio.
-No, non va tutto bene.- disse irritata la mora, allontanandosi dal castano, mettendosi le mani tra i capelli e tirandoli leggermente. -Conosco bene Alex, così come lui conosce bene me e sa che quel gesto mi avrebbe ferito. Ha capito che mi sento la principale responsabile di quello che sta succedendo, prima il rapimento di Kate ora questo... Non so più che fare, ne sto uscendo pazza. Inizio a pensare veramente che se non fosse stato per me adesso sarebbe tutto diverso. Se non avessi deciso di accettare di diventare la sua ragazza, ma gli avessi messo in chiaro fin da subito che non provavo gli stessi sentimenti e che anzi lo vedevo solo come un amico, è più che probabile che tutto questo non sarebbe mai accaduto. È solo colpa mia.- concluse, lasciando che una sola lacrima le solcasse la guancia. Luke le prese il polso e la tirò verso di sé, facendola scontrare contro il suo petto.
-Non voglio sentire più queste parole, ci siamo capiti?- la fulminò, i suoi occhi color ossidiana sembravano nascondere le fiamme dell'Inferno. -Non sei la causa di quello che sta accadendo. Alexander ha programmato tutto questo, e sono sicuro che ci sia un'altra spiegazione. Sento che c'è qualcos'altro sotto e ti prometto che lo scoprirò.- Amanda era spiazzata dalle sue parole, tanto da rimanere senza parole. Non aveva mai visto quello sguardo, era raro che Luke perdesse la sua facciata da ragazzaccio. Fece in modo che i loro occhi si scontrassero e gli accarezzò il viso.
Sentiva che con lui accanto avrebbe potuto affrontare qualsiasi cosa, anche la guerra tra i branchi che sarebbe scoppiata di lì a poco.
-Cosa farei senza di te?- gli chiese ormai senza forze. Stava crollando e le sue braccia strette intorno ai fianchi erano l'unica cosa che non le permettevano di lasciarsi scivolare a terra.
Il giovane lupo le baciò la fronte con tenerezza, per poi abbassarsi fino ad arrivare all'altezza del suo orecchio.
-Ti amo, Amanda.- le sussurrò con voce roca, facendola rabbrividire. La mora si allontanò leggermente, allibita. Gli prese il viso tra le mani e fece scontrare i loro sguardi ancora una volta.
-Ripetilo.- gli ordinò, non potendo credere alle sue orecchie.
-Ti amo.- lui le sorrise, aumentando la stretta. A quel punto la più piccola cancellò la distanza, seppur minima, e lo baciò con foga, senza tuttavia distogliere lo sguardo da quelle iridi così tenebrose. Entrambi tennero gli occhi aperti per tutta la durata del bacio, come se volessero stamparmi nella mente l'uno l'immagine dell'altra.
-Anch'io Luke, anch'io ti amo.- gli confidò Amy, avvertendo le sue guance diventare rosse, cosa che fece scoppiare a ridere il castano.
-Vieni, è ora di tornarcene a casa.- le poggiò un braccio sulle spalle e, stringendola a sé, la condusse verso l'uscita dell'ospedale del branco.

The Daughter Of The AlphaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora