A pugni stretti

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Mancava una settimana all'inizio della scuola una sola fottuta settimana nella quale mi sarei annoiata a morte ma mi sbagliavo..

Mi alzai dal letto mi stirai guardai l'ora e andai in bagno, feci una doccia e mi detti un po di mascara misi jeans maglietta, converse e uscii a fare una passeggiata l'aria era fresca e profumata si sentiva un profumo di pane che tra l'altro non sapevo da dove poteva venire..

Mi siedo su una panchina verde molto vecchia che dà le spalle alla casa e mi guardo intorno, alberi altissimi e verdi il prato sembra un tappeto bianco di margherite e fiori colorati insomma tutto bellissimo..

Sento dei passi dietro di me, che siano i miei genitori?
Mi tocca la spalla e mi giro di scatto é lui Jamie
"Nadia!ciao"
"Ciao"rispondo con il cuore in gola per la paura chiudendo gli occhi.
"Che ci fai qui?"
"O niente avevo voglia di fare una passeggiata.."
"Ti andrebbe di fare una passeggiata con me visto che sono uscito per questo anch'io?" mi dice
"Ma se ti conosco a malapena.."
"Uhm si hai ragione.." dice picchiettandosi con l'indice il mento, ha degli occhi bellissimi solo ora noto gli orecchini i suoi capelli sono scurissimi, cammina su e giù davanti a me con la solita espressione che mi fa un pò ridere..

"Idea!"quasi urla io intanto rido
"Potremmo fare su e in giù per il giardino così siamo davanti casa e per te non c'è pericolo!"
"Vabene!"
"Andiamo. così mi conosci un pò meglio"mi sorride lui

[...]

"Amici?"
"Tre, Elisa, Camilla, massimo, li conosco da quando sono bambina loro sono sempre stati con me ed è stata dura separarmi da loro.."
"Massimo è il tuo.."mi chiede
"No, no.."
"Fidanzato?ce l'hai un fidanzato?"
"No, tu?ce l'hai una fidanzata?" Sapevo già cosa mi avrebbe risposto
"Beh per ora no.."
"No?"gli chiesi guardandolo a bocca aperta
Lui si mette a ridere
"No Perchè?"
"No è che, è che pensavo un ragazzo come te.."
"Come me?"
"Si nel senso bello simpatico.."
Lui mi sorride
"bello?" mentre alza le sopracciglia su e giù
"No cioè si cioè...è, è complicato da spiegare.."dico ridendo per la sua espressione
"È un complimento?" Sorride
"Si è un complimento" ricambio

"In che scuola andrai?"
"In un liceo musicale qua vicino"
"Davvero?" Mi chiede balzandomi davanti
"Anch'io ci vado!"
"Sul serio??"
"Chhe strumento suoni?"
"Pianoforte chitarra flauto.. pianoforte soprattutto.tu?"
"Io solo chitarra. in che classe andrai?"
"Mi sembra.. C"
"Io invece sono nella D cioè nella classe accanto alla tua." continua a sorridermi che bello che è..

"Nadia.. ce lo hai un soprannome o un nome con il quale ti posso chiamare?"
"Si i miei genitori mi chiamavano nana da piccola poi hanno smesso ma i miei amici hanno continuato a chiamarmi così"
"Nana?"
"Si.."
"Uhm carino"

"Hey Nana hai fatto colazione? sono ancora le sette e mezza."
"No, ancora no ma ora va.."
Mi mette un dito davanti alla bocca e mi dice
"ti faccio conoscere il bar più famoso del paese"
"Ma.."
"dai non dirmi che non puoi venire perchè devi venire"
"Ok vengo.."
"Ci speravo, andiamo?"mi dice porgendomi la mano
"Si" il cuore comincia a battermi all impazzata quando poggiai la mano sulla sua era caldissima e molto più grande della mia. me la stringe e inizia a camminare.
Abbiamo le mani sudate ma lui continua a tenermela stretta salda alla sua.
quando arriviamo lui saluta il tizio dietro al balcone
"Hey è la tua nuova fidanzata?"
"No una amica" ride
"Piacere io sono Logan"
"Nadia" dissi strigendogli la mano
"Jamie che ti offro?"
"Il solito piú due cappuccini perfavore."

"Prego madame" dice Logan portandoci al tavolo la torta e i cappuccini
"Assaggia dice mettendomi davanti un pezzetto di dolce"
Prendo la forchetta mi metto un pezzetto di dolce in bocca
"Mhh.."
"Ti piace?"
"Eccome.." me lo mangio in pochi minuti anzi forse secondi era buonissimo!
Finii di bere il cappuccino e rigraziai logan poi seguii Jamie fino all'uscita.
"Logan è nella nostra stessa scuola."
"Ah.."
"Senti Nadia.. ti andrebbe di venire al parco per un pó con me?
Io annuisco e lui mi sorride
Mentre camminiamo io avviso i miei genitori che sto un pò fuori con Jamie per loro non cambia niente e allora mi lasciano fare.