1 - Tomlinson Designs

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Samantha Anderson

Strinsi il blocknotes, le mani tremavano. Non avevo mai provato queste sensazioni prima. Quest'ansia. Quest'ansia era senza precedenti.

"Buongiorno, Signor Tomlinson," sorrisi, allungando una mano per stringere la sua molto più grande e forte. Come diamine può qualcuno avere una mano così grande?

"Salve, signorina," guardò i suoi appunti, "Anderson! Benvenuta alla Tomlinson Designs!"

"Grazie infinite, sono assolutamente entusiasta di essere qui," sorrisi.

Mi invitò a prendere posto su una delle sedie di pelle di fronte alla sua scrivania. Il suo ufficio era impeccabile. Le pareti di vetro che davano sull'Upper East Side. I mobili erano tutti in pelle e la scrivania in legno di ciliegio. Il suo ufficio era meglio del mio appartamento.

"Quindi, è interessata alla moda maschile?" chiese, guardando la mia domanda di assunzione.

"Sì, mi sono laureata alla NYU e sono stata accettata alla Parsons dove ho preso il master in fashion design," dissi, probabilmente sembrava che mi stessi vantando, ma non potevo farne a meno! La Parsons era una delle migliori scuole di moda al mondo, e ne andavo fiera.

"Davvero, davvero impressionante. Capisco il motivo per cui l'abbiamo assunta," sorrise, "inizierai come assistente stagista. Il che significa che lavorerai accanto a me, più come assistente, che altro. La mia assistente è in maternità, quindi tu la sostituirai."

Annuii, felicissima. Lui continuò, "In seguito, se farai tutto bene, sarai assunta come dipendente a tempo pieno."

"Sarebbe un sogno, Signor Tomlinson," sorrisi, accavallando le gambe.

"Perfavore, Louis," disse, allaccindo le mani davanti al viso. "Come sai, la settimana della moda è alle porte. Ho avuto la fortuna di essere stato invitato a mettere in piedi una sfilata. Quindi questo è quello su cui lavoreremo nelle prossime settimane. Sei arrivata al momento perfetto per sperimentare il mondo della moda."

"Grazie mille per questa opportunità, Signor To- Louis," risposi. Mi faceva male la faccia per quanto stavo sorridendo, ma ero così dannatamente felice.

"Il piacere è mio, dolcezza," rise, il suo accento inglese mi faceva svenire. "Ti mostrerò il tuo ufficio. La maggior parte del tuo lavoro inzierà con tipici compiti da stagista, portare il caffè e prendere delle cose dai magazzini. Ma più a lungo lavorerai qui, più compiti ti assegnerò."

Annuii, impaziente di cominciare, "Ufficio?"

"Certo," ridacchiò, passandosi una mano fra i capelli scuri. Non potevo fare a meno di apprezzare quanto fosse giovane a attraente. Aveva i capelli scuri, tenuti indietro con il gel. Una leggera barba lungo la mascella e intorno alla bocca, che metteva in risalto la sua mandibola definita. Aveva degli occhi blu luminosi che quasi brillavano. Il suo completo, però, era il vero spettacolo. Era frizzante e ben fatto. Mi resi subito conto che fosse un Tomlinson originale.

Mi sentii improvvisamente felice di essermi vestita al meglio quel giorno.

"Comunque," incominciò, in piedi di fronte alla porta, "È una Kors?"

Abbassai lo sguardo sulla mia borsa e sorrisi, "Si, lo è. È una Reese Satchel, di questa stagione."

"Bene, dolcezza, hai un gusto meraviglioso. Ho appena comprato alla mia fidanzata la stessa borsa, ma bianca. Se n'è innamorata," sorrise, assumendo uno sguardo distante. Stava ovviamente pensando alla sua fidanzata della quale non conoscevo ancora il nome.

"Ad ogni modo," scosse la testa, "Questo è il tuo ufficio." Aprì la porta di un ufficio.

Era, ancora una volta, più bello di casa mia. Le pareti erano dipinte di bianco con una finestra che copriva un intero muro. Mentre, l'ufficio di Louis era più caldo e chic, questa stanza era moderna e sofisticata. Era incredibile che fossero entrambi sullo stesso piano.

C'era una scrivania di vetro, con una sedia di una fantasia in bianco e nero, dietro. C'era una lavagna creativa sul muro di sinistra e un elegante divano in pelle sulla destra. Era fantastico.

Come diavolo poteva tutto ciò essere mio?

"Questo è l'ufficio della mia assistente, ma lo utilizzerai tu al momento,"disse Louis, "Perfavore, fai come se fossi a casa tua! Verrò a prenderti fra mezz'ora per un incontro, voglio che ci sia anche tu. È con uno dei nostri più grandi investitori e clienti."

"Sì, signore," sorrisi, accompagnandolo alla porta. Dopo averla chiusa dietro di lui, non potei fare a meno di urlare.

I miei sogni stavano finalmente diventando realtà.

Posai la borsa sulla scrivania e presi posto sulla sedia. Le mie mani digitarono velocemente sui tasti del computer inserendo tutti i log-in che Louis mi aveva dato.

Dopo aver inserito la mia e-mail e il resto, afferrai il cellulare e chiamai il mio fidanzato, Lucas.

"Pronto?" rispose la sua voce dolce. Avevo iniziato ad uscire con Lucas due anni prima, dopo averlo incontrato in una galleria d'arte. Era stato tipo un amore a prima vista.

"Luke!" strillai, cercando di contenere il mio entusiasmo.

"Piccola, hey," disse, "Come sta andando il nuovo lavoro?"

"Ho un fottuto ufficio," mormorai, provando a mantenere un tono di voce basso, "E il mio capo è fantastico!"

"È stupendo piccola, cosa devi fare?"

E continuammo a chiacchierare per altri 15 minuti, io che parlavo con euforia e intanto scrivevo al computer. Dopo che entrambi riagganciammo mi misi ad aspettare: Louis sarebbe potuto arrivare in qualsiasi momento.

Raccolsi il mio blocknotes e la penna, pensando di dover prendere appunti. Volevo che sembrasse che sapessi effettivamente cosa stesse succedendo, anche se non ne avevo idea.

"Samantha?" mi richiamò con il suo leggero accento britannico, aprendo la porta.

"Signor To- Louis, signore," dissi, alzandomi. Lo seguii fuori dall'ufficio, i miei tacchi ticchettavano sul pavimento.

Sorpassammo le 'design rooms'. Erano piene di persone che disegnavano e modificavano i nuovi modelli. Rimasi sorpresa dal modo in cui lavoravano tutti in sincronia. Sperai davvero di riuscire a fare tutto quello anche io, un giorno.

"Abbiamo alcuni dei migliori designers e modelli al mondo, che lavorano qui, è davvero un sogno," disse Louis indicando una delle stanze. Dovetti prendere un doppio respiro quando vidi Francisco Lachowski. Indossava un completo, probabilmente per un servizio fotografico o qualcosa del genere.

Dopo poco, raggiungemmo la sala riunioni, ero pronta a svenire.

Aprii la porta per Louis, e la tenni aperta finchè lui non sgusciò all'interno della stanza.

"Il nostro ospite sarà qui presto, puoi andare a prendere una bottiglia di scotch? È nell'altra sala riunioni," dichiarò, sedendosi.

Annuii, e lasciai il mio blocknotes su una sedia nell'angolo della stanza. Assunsi che sarebbe stato quello il posto dove mi sarei dovuta sedere.

Andai nella sala e afferrai la bottiglia, insieme a due bicchieri. Quando rientrai in quella precedente mi accorsi che Louis non era più solo.

Un uomo seduto mi dava la schiena. Tutto quello che potei vedere fù una massa di ricci marroni.

"Ah, Samantha eccoti, lui è Harry Styles."

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Giulia's Note

Buonasera ragazze! Sono arrivata con una nuova traduzione. Premetto, che ho sempre seguito questa storia, sia in lingua originale che in italiano, e personalmente la adoro, così quando ho letto che sfortunatamente la traduttrice non era più così convinta di quello che la storia originale stava diventando, mi sono fatta avanti, e insieme abbiamo deciso che io avrei continuato il suo lavoro! Spero di esserne all'altezza, intanto qui c'è il primo capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate, magari, sarebbe fantastico! Un abbraccio, Giulia x

Empire. H.S. [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora