Capitolo 8

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Purtoppo quel piccolo tarlo che mi stava infastidendo divenne sempre più insistente man mano che passavano i giorni.
Non volevo pensarci, ma dovevo accettare la realtá.

Stavano finendo le vacanze.

La mia coppietta stava insieme il più possibile e se qualcuno iniziava a sospettare qualcosa, avevo pronta una scusa.

Avevano deciso di fare coming out una volta raggiunta la maggiore etá.

-Tanto manca solo un anno.- ripeteva Riccardo.

Michele sospirava ogni volta.

-E tra due anni finiranno le superiori e noi chissá cosa faremo.

Il biondo allora gli metteva un braccio intorno alla vita e sorrideva, stringendolo a sè.

-Vedrai che insieme ce la faremo.

Il moro abbassava la testa, senza più scostarsi.

-Vedremo...- borbottava con un leggero rossore.

Mi sarebbero mancati davvero tanto quei momenti.

Dovevo partire dopo due giorni e insieme con tutta la compagnia decidemmo di fare una festicciola di fine estate.

Saremmo rimasti fuori tutta la notte.

Michele e Riccardo accettarono di venire, titubanti. Anche loro sarebbero partiti pochi giorni dopo di me e avrebbero voluto passare una notte insieme almeno una volta.

Riccardo almeno. Michele ne era terrorizzato.

-Ti ho giá detto che lo faremo quando sarai pronto.- sospirava il biondo ogni volta che aprivano il discorso.

-Sì ma...

-Niente ma.- sussurrava abbracciando il moro da dietro.- Sai che posso aspettare fino a novant'anni.

-Non puoi farlo...- mormorava Michele arrossendo.

-Per te posso fare qualsiasi cosa.- rispondeva Riccardo con un sorriso, poggiando la testa sulla sua spalla.

Erano troppo teneri, così decisi di aiutarli.

-Che ne direste di svignarvela durante la festa? Io penso a una scusa e voi potrete passare una notte insieme.

Mi guardarono con gli occhi sbarrati.

-Beh... bisognerebbe organizzarci... ma...

-È un'idea fantastica!- disse Riccardo con gli occhi che gli brillavano.

-Ma dovrete stare in giro tutta la notte, sapete giá dove andare?

Si scambiarono uno sguardo veloce.

-Sì... suppongo di sì.- mormorò Michele con un mezzo sorriso.

Giá, la spiaggia.

Il loro posto speciale.

Arrivarono lì intorno a mezzanotte, incantati dalla bellezza di quel luogo di notte.

C'era la luna crescente che si rispecchiava sull'acqua, creando un atmosfera molto... romantica.

Michele era un po nervoso, ma cercava di calmarsi, ripetendosi di divertirsi e basta col suo ragazzo.

Improvvisamente sentì Riccardo dietro di lui che lo sollevò e lo prese in braccio.

-Ma che...- gemette sbarrando gli occhi.

-Questo era da un po che volevo farlo.- disse Riccardo con un gran sorriso.

Si mise a correre verso il mare con il compagno che gli urlava di metterlo giù, ma lui non si fermò finchè non fu in mezzo al mare, allora si buttò in acqua insieme a Michele.

-Tu sei pazzo.- gli urlò una volta riaffiorato dall'acqua.

-Lo so.- rispose il biondo ridendo spensierato.

Si scambiarono uno sguardo molto intenso.

-...di te.- aggiunse sussurrando.

Il moro arrossì e si lasciò stringere tra le braccia del ragazzo.

Si scambiarono un lungo bacio appassionato, continuando ad amoreggiare finchè Michele non starnutì.

-Freddo?- gli chiese Riccardo con un dolce sorriso.

Lui annuì e si fece portare in braccio fino alla spiaggia, con gli occhi chiusi, godendosi il momento.

Accesero un fuocherello alla vecchia maniera (internet è sempre utile) e si cambiarono, mettendo ad asciugare i vestiti bagnati.

Si stesero sulla sabbia, cercando di indovinare le poche stelle che si vedevano nel cielo.
Finirono per inventare loro stessi dei nomi, ridacchiando e spintonandosi come degli idioti.

Michele iniziò a sbadigliare e si distese sul fianco cercando una posizione più comoda.

Riccardo lo abbracciò, costringendolo a girarsi dalla sua parte.

-Obbligo o veritá?- gli sussurrò all'orecchio.

Il moro sospirò. Ormai era diventato il loro gioco e il suo ragazzo non se ne stancava mai.

-Obbligo.- rispose, pensando a cosa avrebbe potuto chiedergli.
Riccardo sorrise.

-Baciami.

Michele alzò la testa stupito.

-Non lo fai mai... so che è perchè sei fottutamente timido, ma ero curioso di sapere come sarebbe...- gli spiegò imbarazzato.

Nessuna risposta.

Il biondo sorrise e chiuse gli occhi.

Michele sussultò ma sapeva che non poteva tirarsi indietro.

Si sporse verso di lui e unì le loro labbra con un bacio dolce e appassionato.

Si staccò e osservò Riccardo in attesa, timoroso di aver sbagliato qualcosa o di averlo fatto male.

Il ragazzò aprì gli occhi (erano lucidi?) e strinse al petto l'amato.

-Perfetto.- sussurrò con voce roca, gustandosi il meraviglioso bacio del suo ragazzo.

-Ti amo.- disse in un soffio prima di addormentarsi.

Michele si strinse ancora di più tra quelle braccia che lo facevano sentire così al sicuro e prima di lasciarsi trasportare dal sonno rispose:

-...Ti amo anch'io.

Obbligo o veritá?Where stories live. Discover now