Capitolo 6

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Michele rimase immobile per qualche tempo.
Il suo cervello gli aveva dato il benservito. Tutto quello che riusciva a pensare era "ancora".

Prese con la mano un po d'acqua e se la spalmò sulle labbra.

Riccardo capì e sorrise.

Si avvicinò e stavolta non era una prova.

Era un bacio vero.

Si staccarono per respirare e ricominciarono.

Più profondamente.

Le lingue danzavano nella loro bocca.

Il biondo lo strinse a sè, baciandolo ancora e mordicchiandogli le labbra.
Michele si aggrappò alla sua schiena, trattenendo un gemito.
Riccardo si staccò leggermente e gli diede un soffice bacio sul collo.
Il moro non si trattenne e lanciò un piccolo gemito.
Il biondo mugugnò e gli lasciò una serie di baci sul collo, poi sulle scapole, infine sul petto.
Michele respirava con affanno.

-R-Rick...

Lui lo baciò con passione, staccandosi per respirare solo quando era al limite e ricominciare ancora.
Mentre lo stringeva a se con una mano, passò l'altra sul suo bellissimo corpo, accarezzandolo, per sentirlo gemere a ogni tocco.
Arrivò sott'acqua, e continuò fino all'orlo del costume, dove si fermò.

Michele mugugnò imbarazzato qualcosa che somigliava a un "mi dispiace".

Il biondo capì a cosa si riferiva (era da un po che sentiva qualcosa premere sulla gamba) e con una piccola mossa gli fece notare che lui era nella sua stessa situazione.

Il moro gli rispose con una specie di guaito, che gli fece perdere ogni controllo.

Gli infilò la mano nel costume, iniziando a muoverla su e giù ritmicamente.

Michele gemette più forte al suo tocco e il ragazzo iniziò a muovere più velocemente la mano, sentendo ansimare il compagno sempre più.

-Rick... Ah!- sussurrò lui lasciandosi andare completamente, seguito poco dopo dal biondo, ormai al colmo dell'eccitazione.

Cercò di riprendere il controllo del proprio respiro. Il biondo lo baciò dolcemente un'ultima volta, poi si staccò da lui.
Si guardarono negli occhi per la prima volta da quello che era stato il loro primo bacio.

Sembravano entrambi febbricitanti.
A Riccardo brillavano terribilmente gli occhi e Michele aveva le gote di un rosso di una tonalitá molto forte.

Il biondo ridacchiò grattandosi la testa.

-Dovremmo... lavare i costumi prima di rivestirci.

Il compagno sbattè un paio di volte le palpebre prima di poter dare una risposta sensata.

-Oh... sì, certo... giusto.

Riccardo si sfilò il suo senza troppi preamboli e si allontanò per pulirlo dove c'era più acqua.

Il moro rimase immobile per qualche secondo, sbigottito, ma poi lentamente fece lo stesso.

"Cosa... è stato?" si ripeteva ancora allucinato.

Non sapeva come definire quello che era appena successo.

Era stato strano... ma bello.

Incredibilmente bello.

Arrossì al pensiero. Non si era mai lasciato andare così tanto, con nessuno. Sospirò profondamente.

Forse... No, sì, sicuramente... lui era quello che le canzoni definivano "quello giusto".

He could be the one.

-Hai finito?

La sua voce lo fece sussultare.

-S-Sì.- rispose rimettendosi velocemente il costume.

Quandi uscirono dall'acqua notò che era rimasto qualche alone bianco, ma poteva sempre dare la colpa al sale.

-Ho perso il controllo, mi dispiace.- mormorò il biondo.

Michele abbassò la testa.

-Non devi dispiacerti...

-È che con te non riesco a controllarmi... ho sempre finto con tutti di essere perfetto, ma quando sono con te... sento che posso essere sincero, essere me stesso, perchè tu... sei... la persona giusta.

Scosse la testa con un mezzo sorriso.

-Io... credo di amarti.

Il moro rimase un attimo sbalordito dalle sue parole, ma poi gli prese la mano e sussurrò, arrossendo:

-Credimi, neanch'io mi sono mai aperto... fidato... insomma, non mi sono mai lasciato andare così tanto, quindi penso che... vale lo stesso per me, ecco.
Riccardo lo baciò dolcemente.

-Ti amo.- sussurrò.

Michele avvampò e abbassò la testa, stringendogli più forte la mano.
Il compagno lo prese come se avesse risposto con un "anch'io" e, raccattati i vestiti, si diressero verso l'autobus, quasi volando, isolati dal mondo nella loro bolla d'amore.

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