Stockholm Syndrome

crazy in love

Come poteva immaginare la ragazza che per paradiso intendesse il suo inferno? Pensava fosse cambiato, invece si ritrovò legata al letto e Harry sopra di lei che si stava portando via la sua verginità. Si sentì violata, tradita, usata e ingannata. Sentimenti molto simili tra loro, tranne per l'intensità. Fuggire poteva essere una risposta, ma era impossibile. Harry la possedeva sia fisicamente che mentalmente.
《Scusa piccolina》le diede un bacio sulla fronte. La mora lo guardò allibita, prima la stuprava violando la sua persona, poi da spietato stupratore tornava ad essere il dolce angelo di sempre? Si dimenò per fargli capire che voleva essere liberata.
《Se ti libero prometti di non fare niente di azzardato?》chiese avvicinandosi. Annuì, dato che non poteva parlare per via della benda che aveva sulla bocca.
《Bene》detto questo le tolse la benda e poi le corde. Non sapeva cosa dire, ne tanto meno cosa fare, quindi decise di alzarsi
《Ho bisogno di farmi una doccia》disse fissando un punto fermo. Harry le mostrò il bagno, e dopo averlo ringraziato Claire chiuse la porta a chiave. Si sentiva tremendamente sporca, neanche l'acqua riusciva a lavare via quella sensazione.

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《Sapevi che Harry era ossessionato da te ancor prima di rapirti?》chiese la psicologa stavolta più dura che mai.
《Me lo immaginavo, e con questo?》rispose Claire abbassando la testa.
《Sì chiama stalking, sai cosa significa?》chiese alzando leggermente la voce. La ragazza in tutto quel tempo non ha mai collaborato e questo non piaceva alla donna.
《Certo che lo so!》sbottò la mora spazientata.
《Non credo proprio tu lo sappia. È un disturbo ossessivo che hanno certi individui nei confronto di una persona. Si creano questa realtà nella loro mente per cui sono convinti di avere un rapporto con un soggetto quando in realtà non è così》spiegò la psicologa.
《Lui mi amava, e non era il suo disturbo a farlo》disse piano, quasi rassegnata.
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《Perché lo hai fatto?》chiese Claire sedendosi sul letto accanto al riccio.
《Perché mi andava, ok?》non la guardò neanche, nemmeno lui sapeva il perché, ma la desiderava, e una parte di lui decise di essere spietato.
《Mi avresti avuta comunque, anche senza usare la forza》non riuscì più a reggere la tensione, scoppiò a piangere, quasi come se fosse l'unica cosa che potesse fare in quel momento.
《Io... non so cosa mi sia preso》disse Harry non sopportando le lacrime della ragazza. Lei però lo sorprese con il gesto che venne a seguire, lo abbracciò, come se sentisse il bisogno di proteggerlo, sentiva che Harry non era al sicuro, qualcosa lo divorava, e non erano soltanto i sensi di colpa. Harry si voltò verso la mora, le sfiorò delicatamente il viso per poi appoggiare le sue soffici labbra sopra quelle delicate di Claire. Bastò soltanto quel gesto per far dimenticare alla ragazza il male subito qualche istante prima. Tra le carezze e i baci rubati i due finirono per addormentarsi stringendosi forte. Sapevano entrambi che nessuno dei due sarebbe mai andato via, ma il bisogno di tenersi forte l'uno all'altra era più forte di loro. Di amori folli se ne sente parlare tutti i giorni, ma di amori puri raramente, il loro era un amore puramente folle.