Good morning

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《Quando potrò andarmene?》chiese la ragazza legata ad un vecchio tubo.
《Quando i tuoi amatissimi genitori pagheranno il riscatto》disse scocciato il ragazzo che l'aveva rapita.
《Non lo faranno, hai decisamente sbagliato famiglia》disse lei con un leggero tono di malinconia e disperazione. Lui non volle saperne niente.
《Almeno liberami le mani, prometto di non fare niente》chiese lei dopo qualche minuto. Sembrava che lui non l'avesse sentita, la ignorava completamente, anche se, dopo averci pensato bene fece come chiese la ragazza, d'altronde non sarebbe andata da nessuna parte, viva.
《Grazie》disse lei strofinandosi i polsi doloranti a causa delle corde troppo strette. Nessuno dei due parlò, anche perché sarebbe stato strano. Harry la guardava con uno sguardo penetrante, mentre Claire stava in un angolino a riflettere, neanche lei sapeva esattamente a cosa pensare, ma era l'unica cosa che potesse fare in quella situazione così assurda. Dopo circa mezz'ora la mora si addormentò beatamente in quel piccolo angolino freddo che la fece sentire quasi protetta. Harry rimase incantato dalla sua immensa bellezza, voleva tenerla per sempre con lui, come un trofeo vinto con tanta fatica. Dopo averla guardata ancora un po', il riccio decise di sollevarla da terra e portarla a dormire sul suo letto, e quando finalmente stava per appoggiarla sul comodo materasso, la ragazza lo abbracciò forte nel sonno perciò, per non svegliarla decise di rimanere in quella posizione accomodandosi accanto a lei. Poteva sentire il suo respiro sulle sue labbra, così carnose e rosee, gli venne una voglia matta di assaporarle, ma ebbe paura, strano per un rapitore avere paura di baciare la sua vittima. Durante la notte Clair si agitò nel sonno, disse tantissime frasi incomprensibili, Harry nelle frasi pronunciate inconsciamente, riuscì a sentire pronunciare il suo nome, dopodiché la stretta di Claire divenne ancora più forte. Il giovane non riusciva a dormire, i sensi di colpa lo perseguitavano, avrebbe voluto lasciare la ragazza libera ma la desiderava da così tanto tempo, e ora che finalmente la possedeva, anche se con la forza, nessuno poteva portargliela via, ne tanto meno poteva lasciarla andare.

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《Per quanto tempo ti ha tenuta prigioniera?》chiese la donna a Claire.
《Circa tre mesi》affermò la ragazza riflettendo, ricordando ogni singolo istante.
《Ti ha mai toccata contro la tua volontà?》chiese la psicologa.
《Mai contro la mia volontà》sorrise la mora ricordandosi di quei momenti meravigliosi in cui si sentiva viva. La donna decise di non indagare sulle parole dette pensando che la ragazza avesse sbagliato a formulare la frase, passò alla domanda successiva.
《Come ti sentivi durante tutto quel tempo?》domandò appuntandosi tutto, anche le domande che poneva lei stessa.
《Protetta》rispose senza tanti giri di parole.
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La ragazza si svegliò sentendo strani rumori provenire dal piano di sotto, si rese conto poi di essere sul letto e di avere le gambe libere. Non poté fare a meno di sorridere, sapeva che Harry non era poi così cattivo, almeno lo sperava. Si alzò dal letto e decise di scendere al piano di sotto, voleva vedere cosa fosse successo, perché aveva deciso di liberarla così all'improvviso. Raggiunse la cucina, vide il ragazzo girato di spalle concentrato a fare qualcosa, si avvicinò piano per vedere di cosa si trattasse. Appena il riccio sentì la presenza della ragazza sussultò.
《Scusa, non volevo spaventarti》si giustificò Claire.
《Fa niente》dopo aver detto questo nella stanza calò il silenzio, non era proprio una situazione normale, non era da tutti i giorni trovarsi a casa di qualcuno che pochi giorni prima l'aveva rapita.
《Hai fame?》chiese poi Harry. Lei non poté fare a meno di annuire, non mangiava un pasto decente da almeno una settimana, infatti era da una settimana che era stata rapita.
《Allora accomodati lì》le indicò il posto. Era strano come tutti e due ignorassero il fatto che lei era una prigioniera e lui un rapitore, sembrava che in quel momento non importasse a nessuno dei due. Dopo qualche minuto il riccio le porse un piatto colmo di molte pietanze, tra cui uova, pancetta, toast e brioche fatte in casa, avevano un aspetto invitante. Claire aspettò che Harry si accomodasse e iniziò a mangiare. Il ragazzo la osservava in ogni suo movimento, era rapito persino dal modo in cui la mora mangiava.
《Ho qualcosa in faccia?》chiese lei con la bocca piena di cibo, cosa che agli occhi di Harry risultò assolutamente tenera ed infantile.
《No, niente》non riusciva dire altro. Come a scuola, mai era riuscito ad avvicinarsi alla ragazza, era sempre stata troppo per lui.
《Harry...》lo chiamò lei.
《Mh?》si domandò un po stupito.
《Perché mi hai rapita?》chiese lei con tutto il coraggio che aveva. Lei sperava in una risposta come: "Perchè sono follemente innamorato di te". Ma la risposta che arrivò era completamente diversa.
《Che domande sono? Per i soldi, ovvio》mentì lui. Non voleva dirle che il vero motivo era proprio quello che sperava lei, sicuramente lei lo avrebbe considerato un pazzo, più di quel che sicuramente già pensava. Lei si zittì continuando a mangiare.
《Come mai hai deciso di liberarmi completamente?》chiese lei ancora.
《Mi sembra che tu stia collaborando, se poi avrai un comportamento sbagliato ti legherò di nuovo》le rispose guardandola in modo malizioso. I suoi occhi verdi avevano un effetto diverso adesso, quello sguardo penetrò il suo corpo procurandole mille brividi. Lei non voleva essere legata di nuovo, quindi non avrebbe fatto niente di azzardato, anche se non lo avrebbe fatto a prescindere, non si sentiva in trappola. Forse i primi giorni voleva andarsene, ma la calma e il fascino di Harry le fecero perdere la ragione perciò voleva restare ancora.

Ok non è la prima storia che scrivo, questa storia mi è venuta ascoltando Stockolm syndrome, ora sono leggermente ossessionata da questa canzone. Perfavore votate e commentate se la storia vi piace, ci tengo. Fatemi almeno sapere se devo continuare.

Stockholm SyndromeWhere stories live. Discover now