"Non lo so nemmeno io" sospira, poi mette in moto la macchina. Finalmente partiamo e non ci occorrono più di dieci minuti per arrivare. Per fortuna almeno qui sembra essere tutto tranquillo, quindi lasciamo la macchina parcheggiata a qualche metro dall'ingresso ed entriamo.

"Spero ti piaccia, è un altro dei miei posti preferiti" mi dice Zayn non appena varchiamo la soglia. Ad accoglierci all'entrata troviamo una statua bianca fatta di quello che sembra essere marmo. Mentirei se dicessi di aver capito cosa rappresenta, ma devo ammettere che non è così male.

"Sono sicura che mi piacerà" anche solo per il semplice fatto che l'hai scelto tu, aggiungo mentalmente.

"Vieni, ti faccio vedere una cosa" mi fa un cenno con la mano e comincia a camminare lungo uno dei corridoi, sicuro di sé. Probabilmente sarà già stato qui decine di volte, si muove come se sapesse esattamente dov'è quello che sta cercando.

Procediamo per qualche metro, circondati da ogni parte da quadri colorati, il più delle volte rappresentanti figure astratte.

"Ecco qui, questo è quello che preferisco in assoluto" si ferma davanti a uno dei dipinti e si gira a guardarmi, sorridendo. Sulla tela dei colori accesi come il giallo, il rosso e l'arancio formano la figura di un girasole, o almeno è così che lo vedo io.
Lo sfondo è fatto di colori più tenui, che vanno dal bianco all'azzurro.

"Mi piace molto" gli dico, inclinando appena la testa e cercando di catturare ogni particolare di ciò che vedo. C'è qualcosa in esso che mi trasmette tranquillità, nonostante i petali del fiore sembrino quasi lingue di fuoco che stanno per bruciare la tela. Non riesco a distinguere con esattezza le emozioni che ciò mi trasmette, ma forse è proprio questo che mi piace. Mi ricorda un po' quello che provo per Zayn.

"Dici sul serio?" il sorriso sulle labbra di Zayn si amplia ulteriormente, come se non se lo aspettasse.
"Sul serio" confermo, guardandomi poi intorno. Sembra ci siano centinaia di opere interessanti da vedere, qui dentro. A poco a poco io e Zayn le esaminiamo quasi tutte, trovando qualcosa di speciale e particolare in ognuna di esse.

"Hey, ho un'idea" mi dice lui ad un certo punto, quando ormai siamo arrivati alla fine del secondo corridoio. Ce ne sono altri due che potremmo visitare, ma onestamente preferisco sapere quello che ha in mente Zayn.

"Su, dimmi" sorrido. Insieme a lui mi avvio verso l'uscita della galleria, dove c'è una ragazza che ci saluta con un "buona giornata" sottovoce.

"Nah" scuote la testa, mentre lascia uscire una risata dalle sue labbra rosse "lo vedrai a casa".

Alzo gli occhi al cielo, odio dover sempre aspettare per conoscere le sue idee pazze e geniali nello stesso momento. Ogni giorno ne ha una diversa e credo che non potrei adorare tutto ciò più di così.

Entriamo nella sua auto, entrambi sperando invano di non trovare nessuno fuori casa. Ovviamente questo non succede. Sospiro alla vista di due uomini seduti sul marciapiede, pronti a scattare foto a chiunque si avvicini alla porta. È così frustrante.

Per fortuna, imitando il comportamento di qualche ora fa, riusciamo a entrare senza troppi problemi, anche se so che probabilmente domani queste foto saranno su un giornale o su qualche social network. Onestamente, però, non mi importa più di tanto.

"Ora che siamo qui, vuoi dirmi a cosa hai pensato?" gli chiedo, quando ormai abbiamo chiuso a chiave la porta dietro di noi.

"Seguimi" inizia a salire velocemente le scale, mentre io lo seguo, andando un po' più lentamente. Si ferma davanti a una delle porte che ho sempre ignorato e la apre piano piano, mostrando all'interno di essa delle pareti piene di colori e disegni, che mi lasciano a bocca aperta. All'interno si sente un forte odore di vernice spray, per questo lui apre subito le finestre, lasciando entrare un po' di aria fresca.

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